Wallabies: Intelligenza Artificiale per un calciomercato più oggettivo

Analizzare le prestazioni degli atleti in modo oggettivo per fare ipotesi più realistiche sul futuro di un “campione” e stimare il suo valore reale ed il suo apporto alla squadra. È ciò sui cui punta la startup Wallabies che attraverso l’utilizzo di reti neurali e Machine Learning ha sviluppato un sistema di comparazione, valutazione e classificazione dei calciatori

Pubblicato il 04 Mar 2018

Wallabies

Analizzare le prestazioni degli atleti in modo oggettivo per fare ipotesi più realistiche sul futuro di un “campione” e stimare il suo valore reale ed il suo apporto alla squadra. È ciò sui cui punta la startup Wallabies che attraverso l’utilizzo di reti neurali e Machine Learning ha sviluppato un sistema di comparazione, valutazione e classificazione dei calciatori

Fondata da Marco Englaro insieme a Luigi Libroia e Federico Romano, Wallabies è una startup che si appresta a rivoluzionare il mondo del calcio, in particolare il calciomercato, rendendo le analisi e la valutazioni degli atleti più oggettive basandole sull’analisi avanzata dei dati.

Come funziona la tecnologia Wallabies

L’idea di fondo dei tre fondatori è abilitare un modello di scouting di atleti e sportivi basato su dati e analisi oggettive: per farlo la startup milanese si avvale di una piattaforma incentrata su reti neurali e algoritmi di Machine Learning che “macinano” grandissime quantità di dati statistici e consentono l’elaborazione di circa 580 variabili tecniche.

Il Machine Learning si sostanzia con lo sviluppo di sistemi e algoritmi  che permettono di analizzare enormi quantità di dati e rintracciare al loro interno dei pattern ricorrenti in modo da estrarre automaticamente l’algoritmo necessario per ottenere i risultati desiderati.

«Abbiamo cercato di modificare il punto di partenza delle analisi dati fino ad oggi applicate, ovvero l’analisi dell’attività del singolo giocatore stand alone; Wallabies rivolge l’attenzione sull’attività del calciatore, comparandola con quella di tutti i player; non solo, un’analisi accurata dei dati storici consente la previsione statistica di scenari futuri», si legge nel sito della startup milanese.

Il sistema è auto-apprendente nel senso che gli algoritmi si auto-perfezionano man mano che i dati storici aumentano migliorando di continuo le analisi e le comparazioni. Wallabies sta proseguendo con l’aumento della mole di dati sui calciatori di tutto il mondo anche attraverso l’acquisizione di dataset messi a disposizione da società internazionali specializzate.

Wallabies comparability

La piattaforma software, come accennato, è stata realizzata mettendo a punto circa 580 variabili tecniche ed utilizzando un database iniziale relativo a 30mila giocatori di calcio, undici campionati (tutti gli europei più quelli di Argentina e Brasile), e oltre 300mila minuti di gioco; il tutto con l’obiettivo di stimare per ogni singolo atleta il suo valore di mercato, attraverso un ranking di performance e analisi predittive sul suo “potenziale” futuro, nonché attraverso analisi comparative identificare giocatori ed atleti “simili” semplificando così lo scouting per le società sportive.

In definitiva, il sistema Wallabies permette di analizzare in tempi molto rapidi migliaia di informazioni calcistiche e variabili tecniche, per ogni singolo calciatore, dimezzando i tempi di ricerca di un atleta e identificando quello “più idoneo”, quello che in base a questi parametri e ranking sembra promettere meglio in termini di performance.

Wallabies entra anche in tribunale

Non stupisce che vi siano quindi già diversi club italiani che stanno sperimentando il sistema e non deve nemmeno stupire il fatto che la tecnologia messa a punto da Wallabies sia addirittura entrata nell’aula di tribunale per l’istanza di fallimento del Palermo.

Nell’istanza fallimentare della squadra di calcio siciliana è stato necessario definire il valore economico (quindi in termini di calciomercato) della squadra che, proprio grazie alle analisi di Wallabies, è stato ritenuto del tutto comparabile a quello di altre formazioni che giocano nella Serie A. Un’analisi che ha messo in evidenza il fatto che il parco giocatori del Palermo vale più di quanto stimato dalla Procura, rimettendo quindi in discussione il possibile “crack finanziario” del club.

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