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Come l’AI sta cambiando il modo di fare scienza



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Dalla Literature-based discovery” che promette di rivoluzionare le pubblicazioni scientifiche ai “laboratori a guida autonoma”, anche detti “robot scienziati”, con l’affermarsi del deep learning, secondo Csiro, l’agenzia scientifica australiana, entro il 2023 oltre il 99% dei campi di ricerca produrrà risultati legati all’AI

Pubblicato il 25 set 2023



anomaly detection

Il dibattito sull’intelligenza artificiale tende a concentrarsi, soprattutto, sui suoi potenziali pericoli: pregiudizi e discriminazioni algoritmiche, distruzione di posti di lavoro e persino, secondo alcuni, estinzione dell’umanità. Tuttavia, mentre alcuni osservatori si preoccupano di questi scenari distopici, altri si concentrano sui potenziali vantaggi: l’AI potrebbe aiutare l’umanità a risolvere alcuni dei suoi problemi più grandi e spinosi. E, dicono, l’AI farà questo in un modo molto specifico: accelerando radicalmente il ritmo delle scoperte scientifiche, soprattutto in settori come la medicina, la scienza del clima e la tecnologia verde. Leader del settore come Demis Hassabis e Yann LeCun ritengono che l’AI possa mettere il turbo al progresso scientifico e portare a un’età dell’oro della scoperta. Potrebbero avere ragione?

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