OpenAI risponde alla causa intentata (anche a Microsoft) dal New York Times a fine dicembre 2023, per aver “tratto profitto dalla massiccia violazione del diritto d’autore, dal commercio e dall’uso di strumenti di comunicazione”. Lo fa con un articolo pubblicato sul blog del proprio sito.
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OpenAI risponde al New York Times: causa priva di fondamento
In quattro punti, pubblicati sul proprio blog, l’azienda descrive la sua strategia di difesa dalle accuse: collaboriamo con le organizzazioni giornalistiche, il training è una pratica corretta, stiamo cercando di azzerare il bug del “regurgitation”, il NYT non dice tutta la verità
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