Sta a noi decidere come e dove l’intelligenza artificiale entrerà nelle nostre vite

Siamo entrati ufficialmente nell’era dell’umanità aumentata, in cui le macchine e gli esseri umani collaborano per cambiare le nostre vite in meglio. Sta però a noi decidere fino a che punto far entrare l’intelligenza artificiale nelle nostre vite

Pubblicato il 30 Ago 2018

Luisa Arienti, Amministratore Delegato SAP Italia

Le macchine diventano sempre più intelligenti ogni giorno. L’Intelligenza Artificiale (IA) e in particolare le tecnologie di machine learning stanno evolvendo al punto da consentire ai sistemi di andare oltre il semplice comportamento standard basato su regole e dati. Queste tecnologie stanno diventando così brave a eseguire operazioni automatizzate come elaborare fatture, rispondere alle domande più frequenti dei call center e controllare la qualità del prodotto nelle linee di assemblaggio, che stiamo sistematicamente assegnando a loro nuove attività da svolgere. Siamo entrati ufficialmente nell’era dell’umanità aumentata, in cui le macchine e gli esseri umani collaborano per cambiare le nostre vite in meglio. È un concetto che il CEO di SAP Bill McDermott ha esposto al World Economic Forum di Davos all’inizio di quest’anno.

Abbiamo quindi bisogno di stabilire il livello di collaborazione con queste tecnologie che ci fa stare bene, ed è importante che l’elemento umano prevalga nella relazione che instauriamo con le macchine. Possiamo scegliere di dare l’opt-in o l’opt-out a determinate richieste, condividere informazioni o tenerle in cassaforte, prendere le redini o delegare specifici compiti alle macchine, ma tutto in base alle nostre preferenze.

IL VALORE DEL COMPROMESSO

Il livello di assistenza che vorremo ricevere dalle macchine sarà proporzionale al valore che trarremo da questi sistemi. Ogni giorno, riceviamo richieste di “scambio” dalle aziende, dalle organizzazioni, ecc.: condividere bit di informazioni in cambio di qualcosa di valore, che può essere una promozione, uno sconto, essere inseriti in una newsletter esclusiva e così via. Se pensiamo che ne valga la pena, risponderemo a un questionario, condivideremo la nostra customer experience quando abbiamo acquistato il detersivo per il bucato in un negozio, forniremo la nostra email e numero di cellulare e così via. Non ci sono controindicazioni e ne otterremo qualcosa, come un’esperienza di acquisto migliorata. Se non vediamo il valore dello scambio, passeremo semplicemente oltre.

Sei disposto a lasciare che uno speaker intelligente abilitato da algoritmi di machine learning parli con te in determinate situazioni perché ti fornisce un servizio di valore? Ad esempio ti consente di concentrarti su compiti più urgenti o divertenti. Essere in grado di avviare e interrompere una playlist o di ordinare i prodotti per la casa usando un semplice comando vocale naturale è molto utile quando devi prestare la tua attenzione a un bambino di due anni. Parlando in ambito professionale, pensa invece ai sistemi di gestione delle risorse umane: se fossero potenziati con la capacità di comprendere il nostro linguaggio naturale invece di dover fare clic su una mezza dozzina di schermate per chiedere “Quanti giorni di ferie mi rimangono?”, otterremmo una risposta immediata.

GESTIRE I CAMBIAMENTI DEI PROCESSI DI LAVORO 

Negli ultimi anni le macchine sono diventate straordinariamente migliori nell’automazione di compiti di routine, e non c’è fine a questo percorso. McKinsey ha stimato che circa il 60 per cento di tutti i lavori potrebbe vedere automatizzato il 30 percento o più delle attività che li costituiscono. E mentre troveremo i modi per sfruttare le enormi opportunità relative alla rivoluzione industriale già in atto, dovremo anche gestire l’impatto sulla nostra società.

Dal punto di vista personale, forse non vuoi che una macchina gestita dall’IA pianifichi la tua giornata. Ma cosa ne pensi della pianificazione e riprogrammazione di meeting sulla base dei programmi della tua famiglia? Un assistente di IA può controllare il tuo calendario e inserire compleanni, scadenze e preferenze per capire quando fissarti una riunione. I giorni dei tira e molla per organizzarsi non ci saranno più. Tuttavia, se ti piacciono le e-mail con la classica domanda “Sei libero?”, allora puoi liberamente continuare con la programmazione manuale. In ogni caso, sei tu che scegli l’opzione che preferisci.

COSA VUOI CONDIVIDERE? 

Avremo tutti delle scelte da fare perché le funzioni di IA diventeranno più sofisticate, contestuali e mirate. Si tratta di determinare quante informazioni personali sei disposto a condividere. Molti di noi sono disposti a condividere i dati personali con le aziende in cambio di una navigazione e un’esperienza di acquisto personalizzata, la domanda urgente che ci dobbiamo porre è “a quali compromessi siamo disposti a scendere?”. Mentre il valore dell’IA diventa sempre più evidente a livello individuale, deve anche permetterti di controllare quale tipo di informazioni rendere disponibile e cosa ottieni in cambio. Ricordiamoci sempre però che la macchina genera un valore per noi solo se sono di valore i dati che le forniamo.

In definitiva, il controllo delle interazioni uomo-macchina non sarà un accordo binario. Dovremo determinare individualmente e sulla base di una scala progressiva in che modo le macchine potranno aiutarci. L’intelligenza artificiale può consentire alle macchine di aiutarci sempre di più, ma la decisione finale sul loro ruolo nelle nostre vite deve essere solo nostra.

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