applicazioni

AI nelle professioni, una questione di etica oltre che di opportunità



Indirizzo copiato

La responsabilità nell’impiego dell’intelligenza artificiale trascende la mera conformità alle normative, estendendosi all’adesione a principi etici essenziali quali trasparenza, equità e rispetto della privacy

Pubblicato il 7 feb 2024

Federico Loffredo

Dottore Commercialista in Venezia



lavoro-intelligenza-artificiale

Affrontare la questione etica nell’uso dell’AI è diventato un imperativo cruciale in vari settori, inclusi quelli professionali. A molti professionisti sarà capitato di trovarsi di fronte a un bivio: da una parte, l’opportunità di sfruttare la tecnologia per migliorare i servizi; dall’altra, la responsabilità di farlo in modo etico e responsabile. Esploriamo qui i punti essenziali: dati e riflessioni sull’impatto etico dell’uso dell’AI nel mondo professionale; esempi concreti dall’ambito contabile; consigli pratici per la formazione etica.

Etica dell’uso dell’AI: come coniugare innovazione e responsabilità

Il tema emergente dell’etica d’uso dell’AI solleva questioni fondamentali che tutti i professionisti dovrebbero esaminare attentamente prima di agire: orientarsi nella selva dell’innovazione tecnologica senza una bussola etica può portare facilmente fuori strada. La responsabilità nell’impiego dell’intelligenza artificiale trascende la mera conformità alle normative, estendendosi all’adesione a principi etici essenziali quali trasparenza, equità e rispetto della privacy. È nostro dovere assicurare che l’avanzamento tecnologico sia sempre allineato con valori morali solidi e ben radicati. Non sono solo chiacchiere teoriche, è il mercato che parla.

Un recente sondaggio di PwC rivela che il 70% dei consumatori sarebbe più propenso a fidarsi di una realtà professionale che dimostra trasparenza nell’uso dell’AI: un dato che non solo sottolinea l’importanza crescente della trasparenza per i consumatori, ma evidenzia anche come le pratiche etiche possano avere un impatto diretto sulla reputazione e la fiducia di un professionista.

Coniugare innovazione e responsabilità significa comprendere a fondo non solo come l’AI possa essere utilizzata per migliorare l’efficienza e la qualità del servizio, ma anche le implicazioni che il suo utilizzo ha sulla società e sugli individui che ne prendono parte. È un’arma affilata, questa AI: può servire a tagliare i nodi della complessità oppure, se usata senza cautela, ferire l’etica stessa che ci guida. I professionisti devono essere consapevoli delle potenziali conseguenze etiche delle decisioni prese da e con l’AI, specialmente in situazioni dove queste tecnologie influenzano aspetti critici della vita delle persone.

In questo contesto, non si può prescindere dal discutere di etica dell’uso dell’AI per assicurare che le decisioni basate su queste tecnologie siano prese con un’adeguata considerazione delle implicazioni morali e sociali. È una sfida che, da parte di noi professionisti, richiede una visione a 360° per garantire che l’innovazione riesca in modo ottimale e ben bilanciato.

Etica nell’uso dell’AI: un esempio dal settore contabile

Il settore contabile, dove l’impiego dell’intelligenza artificiale sta iniziando a trasformare le pratiche tradizionali, è un buon esempio di contesto professionale dove già si sollevano importanti questioni di etica. Attualmente, in questo settore, l’AI è utilizzata principalmente per automatizzare compiti ripetitivi e per l’analisi di base dei dati finanziari. Queste applicazioni, sebbene non siano ancora avanzate come una completa autonomia decisionale, pongono comunque questioni etiche significative.

Ad esempio, l’automazione di processi come l’elaborazione di fatture e la riconciliazione di transazioni può migliorare l’efficienza, ma richiede anche una riflessione etica sulla trasparenza e l’accuratezza. I professionisti contabili devono assicurarsi che i sistemi basati sull’AI siano programmati e monitorati in modo tale da evitare errori e pregiudizi, garantendo l’equità e la correttezza nei processi finanziari.

Inoltre, l’uso dell’AI per l’analisi dei dati e il supporto decisionale, anche se in una fase aurorale, solleva questioni sull’interpretazione e l’utilizzo responsabile di tali dati. Chi maneggia la contabilità deve essere in grado di comprendere e spiegare come l’AI elabori e interpreti i dati, assicurando che le decisioni basate su queste tecnologie siano prese con una piena consapevolezza delle loro implicazioni etiche e sociali.

In questo scenario già complesso, parlare di etica dell’uso dell’AI non significa solo garantire la conformità alle normative, ma si estende anche alla responsabilità di utilizzare l’AI in modo che rispetti, per esempio, i principi di equità e trasparenza. Questo richiede un impegno costante da parte dei professionisti per rimanere aggiornati sulle ultime innovazioni tecnologiche e per sviluppare una comprensione profonda delle implicazioni etiche delle loro applicazioni.

Formazione contabile (etica) nell’era dell’AI

Ora proviamo a immaginare, per esempio, un algoritmo che identifichi potenziali rischi di insolvenza in un portafoglio clienti. Se questo algoritmo si basa su dati storici che includono pregiudizi inconsci, potrebbe portare a decisioni imparziali che influenzano negativamente alcuni clienti. Ecco qui: in situazioni come queste, la questione dell’etica d’uso dell’AI diventa centrale. I commercialisti devono non solo comprendere il funzionamento tecnico dell’algoritmo, ma anche valutare criticamente i suoi output in prospettiva etica.

Arrivo dunque all’ultimo punto (ma non per importanza): la formazione nel settore contabile deve affrontare una trasformazione fondamentale. Non è più sufficiente per i professionisti contabili possedere soltanto competenze tecniche e analitiche; diventa cruciale integrare nei programmi di formazione moduli specifici incentrati sull’etica nell’uso dell’AI. Questo nuovo approccio formativo deve includere una comprensione approfondita di come l’AI prende decisioni, una consapevolezza critica dei potenziali bias nei dati e nelle loro interpretazioni, e una conoscenza aggiornata delle normative vigenti in materia di privacy e protezione dei dati.

L’aggiunta di questi moduli etici non solo prepara i professionisti a navigare in un ambiente sempre più digitalizzato, ma li equipaggia anche per affrontare le sfide morali che emergono con l’uso delle tecnologie avanzate. La formazione etica nell’era dell’AI è fondamentale per sviluppare una mentalità che valuti le implicazioni a lungo termine delle decisioni basate sull’AI, assicurando che queste siano prese con una piena consapevolezza delle loro ripercussioni etiche e sociali.

Inoltre, questa formazione etica estesa aiuta i professionisti a comprendere il loro ruolo non solo come custodi dei dati finanziari, ma anche come attori chiave nella promozione di pratiche di business etiche e responsabili. Essi diventano così ambasciatori di un uso dell’AI che sia allineato tanto agli obiettivi professionali dello studio, quanto ai valori etici fondamentali, guidando le loro organizzazioni verso un futuro in cui l’innovazione tecnologica e la responsabilità sociale ed etica procedono di pari passo. Questo approccio olistico alla formazione assicura che i professionisti contabili siano ben equipaggiati per guidare con fiducia in un mondo sempre più guidato dai dati, dove le decisioni etiche diventano tanto cruciali quanto le competenze tecniche.

Articoli correlati

Articolo 1 di 3