Apple entra nel consiglio di OpenAI come osservatore. L’accordo segue l’intesa tra le due aziende per portare funzioni di intelligenza artificiale sui dispositivi del produttore di iPhone. Apple è pronta a ricoprire un ruolo di osservatore nel consiglio di amministrazione di OpenAI, offrendo al produttore di iPhone una visione simile sulla start-up di intelligenza artificiale a quella già ottenuta da Microsoft, il suo principale sostenitore. Il ruolo nel consiglio è stato concordato come parte dell’accordo tra Apple e OpenAI, annunciato a giugno, per integrare ChatGPT nei dispositivi Apple.
La partnership fa parte di una suite di funzionalità AI per gli utenti
Tim Cook, CEO del produttore di iPhone, ha dichiarato che la partnership farà parte di una suite di funzionalità AI per gli utenti, come un assistente vocale Siri potenziato, rappresentando il “prossimo grande passo” nell’incorporazione della tecnologia nei suoi prodotti.
Phil Schiller, responsabile dell’App Store di Apple e membro del team esecutivo dal 1997, assumerà il ruolo di osservatore nel consiglio entro la fine dell’anno, secondo indiscrezioni. La notizia è stata riportata per prima da Bloomberg.
OpenAI e Apple hanno rifiutato di commentare.
Apple non pagherà OpenAI per utilizzare ChatGPT ma l’accordo darà alla start-up accesso a centinaia di milioni di utenti. La suite delle funzionalità generative AI targata Apple, denominata “Apple Intelligence”, dovrebbe essere lanciata entro la fine dell’anno.
La posizione di osservatore consente a Schiller di partecipare alle riunioni del consiglio di amministrazione di OpenAI senza però avere diritto al voto sulle decisioni del board. Questo pone Apple allo stesso livello di Microsoft, che ha ottenuto un ruolo simile senza diritto al voto lo scorso anno, nonostante abbia investito circa 13 miliardi di dollari in OpenAI come parte della partnership strategica che permette al creatore di ChatGPT di utilizzare le enormi risorse computazionali e cloud della società pur rimanendo un’azienda indipendente.
Secondo i termini dell’accordo, Microsoft ha diritto a circa metà dei profitti generati da OpenAI fino a quando l’investimento non sarà ripagato.
L’accordo con Apple arriva mentre i giganti tecnologici come Alphabet, Microsoft, Amazon e Meta si affrettano a sviluppare nuovi prodotti utilizzando l’intelligenza artificiale, competendo — o in alcuni casi collaborando — con start-up focalizzate su questa tecnologia. Ciò ha attirato l’attenzione delle autorità antitrust statunitensi che hanno richiesto informazioni sulle partnership tra Big Tech ed emergenti gruppi AI.