Nell’epoca della trasformazione digitale, la Generative AI emerge come uno degli strumenti più rivoluzionari, modificando non solo il modo in cui le aziende operano, ma anche l’interazione quotidiana tra tecnologia e società. La sua accoglienza tra i giovani italiani, in particolare nelle generazioni Z e Millennials, rispecchia un interesse crescente verso soluzioni che promettono di ridisegnare il futuro del lavoro e oltre.
Questo quanto emerge dalla tredicesima edizione della “GenZ e Millennial Survey”, lo studio globale di Deloitte condotto su oltre 14 mila GenZ e più di 8 mila Millennial in 44 Paesi del mondo e che nel 2024 – per la prima volta – ha approfondito anche il parere dei giovani sul tema della Generative AI.
Questa fascia della popolazione, notoriamente a suo agio con le nuove tecnologie, si dimostra particolarmente sensibile alle potenzialità offerte dalla Generative AI, pur manifestando attenzioni specifiche legate alle implicazioni di genere e alle prospettive di una formazione adeguata. Nel contesto attuale, dove l’innovazione corre veloce e le aspettative si elevano, il dialogo sulla Generative AI diventa essenziale per comprendere come i giovani stiano modellando il loro futuro professionale ed educativo in relazione a questa nuova frontiera tecnologica.
Generative AI e accettazione tra i giovani
L’intelligenza artificiale generativa (Generative AI) sta emergendo come uno dei pilastri più influenti del panorama tecnologico moderno. La fascia d’età compresa tra i 18 e i 35 anni mostra una propensione notevole verso l’adozione di queste tecnologie, motivata principalmente dalla curiosità verso le novità tecnologiche e dal desiderio di efficientare le proprie attività quotidiane. Tuttavia, accanto all’entusiasmo, vi è anche una cautela discernibile, alimentata dalle preoccupazioni su privacy e impatto etico. La sfida per i decisori è dunque duplice: stimolare l’innovazione mantenendo alti gli standard di sicurezza e trasparenza.
Percezioni e utilizzo della Generative AI tra GenZ e Millennials italiani
La Generative AI non è solo un fenomeno tecnologico, ma anche culturale, profondamente radicato nelle abitudini delle generazioni più giovani. I Millennials e la GenZ in Italia stanno esplorando attivamente le capacità della Generative AI in campi come l’istruzione, l’arte e il design, mostrando una tendenza a integrare questi strumenti nella loro vita professionale e personale. Queste generazioni valorizzano soprattutto la capacità della tecnologia di personalizzare esperienze e risultati, oltre alla possibilità di accelerare i processi creativi. Nonostante ciò, persiste una certa ambivalenza riguardo l’affidabilità dei contenuti generati artificialmente, sollevando interrogativi su autenticità e originalità.
Impatto previsto della Generative AI sul futuro del lavoro
Secondo Deloitte, l’avanzamento della Generative AI promette di ridisegnare il panorama lavorativo, introducendo nuove professioni mentre ne modifica altre. In Italia, come altrove, il dibattito si concentra sul potenziale di queste tecnologie di automatizzare compiti ripetitivi, liberando risorse umane per attività più strategiche e creative. Tuttavia, questa transizione solleva anche questioni critiche relative alla formazione e riqualificazione professionale dei lavoratori. Le aziende sono chiamate a reinterpretare il proprio modello organizzativo per integrare efficacemente l’intelligenza artificiale senza sacrificare il capitale umano, elemento ancora irrinunciabile per innescare innovazione sostenibile e inclusiva.
Differenze di genere nella percezione della Generative AI
Un aspetto spesso sottovalutato nel dibattito sulla Generative AI riguarda le differenze di genere nella sua percezione e utilizzo. Una ricerca recente indica che mentre gli uomini tendono a focalizzarsi sugli aspetti tecnici e sulle potenzialità economiche della Generative AI, le donne mostrano maggiore interesse verso le implicazioni etiche e sociali. Questo divario riflette differenze più ampie nei percorsi educativi e professionali in Italia, sottolineando la necessità di politiche più inclusive che promuovano un approccio equilibrato all’adozione della tecnologia, valorizzando diversità di pensiero e prospettiva.
Aspettative future e formazione sulla Generative AI
Guardando al futuro, l’aspettativa prevalente tra i giovani italiani è che la Generative AI diventi uno strumento quotidiano ancor più integrato nelle loro attività professionali e personali. Questa prospettiva pone l’accento sulla cruciale necessità di programmi formativi adeguati che non solo insegnino a utilizzare queste tecnologie, ma che educano anche sui loro limiti etici e pratici. Università ed enti formativi sono quindi chiamati ad aggiornare i loro curricula per preparare adeguatamente le nuove generazioni a navigare un mondo sempre più interconnesso con l’intelligenza artificiale, assicurando che l’innovazione tecnologica sia accompagnata da una profonda riflessione critica.
Le scuole, le università e i luoghi di lavoro devono quindi adattarsi rapidamente, non solo per insegnare come utilizzare questi strumenti avanzati ma anche per formare gli individui a una riflessione etica sull’AI che modellerà inevitabilmente le strutture della nostra società.