E’ tutto italiano il progetto ACQVA: un berretto sensorizzato che aiuta chi ha handicap motori

Pubblicato il 01 Feb 2019

Progetto ACQVA - il motto

Si chiama ACQVA, sta per Ausili di Controllo per migliorare la Qualità della Vita in Autonomia, ed è un progetto tutto italiano [ideato e coordinato dal Professor Giovanni Saggio dell’Università Tor Vergata di Roma, autore di questo articolo – ndr]: si tratta di un berretto sensorizzato finalizzato a migliorare la qualità della vita di chi soffre tali SMD (Severe Motor Disabilities, disabilità motorie importanti), rendendo autonome le persone che hanno handicap motori in una serie di azioni quotidiane, come accendere la luce, azionare il condizionatore, aprire le tapparelle, rispondere al telefono, ecc.

ACQVA: il berretto sensorizzato d’ausilio negli handicap motori

Circa 190 milioni di persone nel mondo soffrono disabilità motorie importanti (SMD, Severe Motor Disabilities), causate da problemi alla nascita oppure da traumi, che impediscono un valido uso degli arti. Solo in Italia, ogni anno 70.000 persone subiscono traumi alla spina dorsale, e 1.500 diventano para- o tetra-plegici (più di 4 ogni giorno). Questi handicap rendono le persone dipendenti dal supporto di parenti, amici o badanti anche per compiere semplici gesti quotidiani. Infatti, anche l’accendere la luce, telefonare o rispondere al telefono, aprire o chiudere una porta, attivare una webcam che faccia vedere un luogo non accessibile, alzare o abbassare una tapparella, sono solo dei semplici gesti che, però, richiedono una primaria “destrezza”, comune nelle persone senza disabilità motorie, ma spesso non più presente in persone con SMD.

Nel Dipartimento di Elettronica dell’UniversitàTor Vergata di Roma  e nella sede romana di Topnetwork, è stato ideato e realizzato un nuovo progetto, finalizzato a migliorare la qualità della vita di chi soffre tali SMD, rendendolo(a) autonomo(a) per una serie di azioni quotidiane, come accendere la luce, azionare il condizionatore, aprire le tapparelle, rispondere al telefono, ecc.

Il progetto, denominato ACQVA (“Ausili di Controllo per migliorare la Qualità della Vita in Autonomia”), ha prodotto una nuova tecnologia, volutamente semplice e di costo contenuto, per essere di facile impiego ed accessibilità.

La tecnologia si basa su un berretto sensorizzato, su un software per computer o tablet, e su dispositivi di domotica già presenti in molte case o, comunque, di facile installazione.

Sullo schermo di un computer o un tablet è stata realizzata un’interfaccia grafica, semplice ed intuitiva, che mostra un  carosello di icone, ognuna corrispondente ad una specifica azione. La rotazione delle icone e la selezione dell’icona desiderata viene effettuata semplicemente dai movimenti che la persona con handicap fa con la testa della quale, grazie al berretto sensorizzato, ne viene misurata posizione, rotazione, inclinazione. Così alla selezione, ad esempio, dell’icona della luce, il computer/tablet invia la tensione necessaria al relè che aziona l’interruttore del lampadario, alla selezione dell’icona della tapparella il computer/tablet aziona il sali/scendi del motore collegato alla tapparella, e così via. Nel caso in cui la persona con handicap sia lasciata sola e, per qualche motivo, abbia necessità di aiuto, può chiederlo selezionando l’icona dei soccorsi, grazie la quale viene immediatamente allertato il 118 con un messaggio preregistrato, e vengono inviati sms a numeri di parenti o amici.

Berretto sensorizzato ACQVA
Progetto ACQVA, berretto sensorizzato | Carosello di icone, (a) icona-soccorso, (b) icona-luci, (c) icona-entrata/portone, (d) icona-finestra.

I vantaggi del progetto ACQVA e i benefici che porta il berretto sensorizzato

Il progetto ACQVA presenta diversi vantaggi, in particolare:

  • l’interfaccia ad icone è di uso intuitivo e, all’occorrenza per specifiche necessità, anche personalizzabile;
  • ha costi contenuti. Si basa su elementi facilmente reperibili sul mercato (anche quelli per realizzare il berretto), ed utilizza computer/tablet che presumibilmente un gran numero di potenziali utenti già possiede;
  • consente alle persone con handicap motorio le possibilità di poter trovare un nuovo inserimento nel mondo del lavoro (infatti l’interfaccia può essere modificata per la gestione dei file del computer);
  • la stessa tecnologia (hardware e software) può essere utilizzata per pazienti con deficit diverso da quello motorio. Ad esempio, nei casi di bambini con disturbo di deficit di attenzione/iperattività (DDAI, acronimo inglese ADHD, rif. www.aidaiassociazione.com), il sistema fornisce strumenti di controllo per loro divertenti, ma allo stesso tempo li “intrattiene” focalizzando la loro attenzione, in modalità di gioco, chiedendo loro ad esempio di eseguire determinate azioni.

Una variante del sistema è stata realizzata per consentire attività ricreative come, ad esempio, giocare con una macchina radiocomandata in autonomia. Nell’ambito del Progetto ACQVA si utilizza perciò il berretto sensorizzato, personalizzato per il governo della macchina, anziché per il controllo del carosello di icone.

ACQVA - come funziona il berretto sensorizzato

ACQVA, il berretto sensorizzato | I movimenti della testa vengono trasformati in comandi attraverso il berretto sensorizzato, i cui dati vengono ricevuti da un computer/tablet che comanda degli attuatori, oppure vengono ricevuti direttamente da apparati finali per cui, ad esempio, si può comandare direttamente una macchinina oppure si gestisce i movimenti di una sedia a rotelle.

Il progetto ACQVA ha coinvolto le Onlus Fiaba e Cuore Digitale

  • “Fiaba” (www.fiaba.org) si occupa da molti anni di promuovere l’eliminazione di tutte le barriere fisiche, culturali, psicologiche e sensoriali, che sperimentano quotidianamente persone con disabilità o difficoltà motorie. L’interesse di “Fiaba” al progetto ACQVA è stato espresso attraverso una lettera a firma del Presidente, Gr. Uff. Giuseppe Trieste;
  • “Cuore Digitale” si occupa di innovazioni tecnologiche che possano essere utili in campo sociale. L’interesse di “Cuore Digitale” al progetto ACQVA è stato espresso attraverso una lettera a firma del Presidente, Ing. Gianluca Ricci.

Citando un proverbio che dice “se si sogna da soli è solo un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia”, ringraziamenti vanno doverosi ai tanti che, a vario titolo, hanno contribuito al progetto ACQVA: Vito Errico, Franco Giannini, Carla Cenci, Mariachiara Ricci, Antonio Pallotti, Fabio Pietrobono, Fabiana Zampa, Massimiliano Bandelli, Marco Jacovone, Paolo Scansani, Luca Maggi.

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Prof. Giovanni Saggio

Prof. Giovanni Saggio, PhD | Università  Tor Vergata di Roma, Dipartimento di Ingegneria Elettronica

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