ANALISI

L’Osservatorio Futures – Sense Making by System Thinking sperimenta i “futuri distanti” e la Generative AI



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Organizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano, alla prima edizione si è concentrato sul concetto di benessere della persona e su come le tecnologie di natura intelligente e generativa saranno in grado di supportare e affiancare l’uomo nelle attività quotidiane

Pubblicato il 8 ott 2024

Giulia Lisoni

Junior Researcher – Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano

Dario Biagio Torrisi

Junior Researcher – Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano



Osservatorio Futures

L’Osservatorio Futures del Politecnico di Milano studia l’integrazione delle tecnologie intelligenti nella vita quotidiana del 2035, esplorando nuovi modelli di benessere personale e collettivo. Utilizzando l’intelligenza artificiale generativa (GenAI) nei processi progettuali e narrativi, Futures sviluppa scenari innovativi che enfatizzano l’importanza della moralità e dell’intelligenza collettiva nel disegnare futuri desiderabili esaminandone le applicazioni nei contesti di vita domestica, lavoro e integrazione sociale.

La progettazione di futuri desiderabili è diventata una necessità impellente per leader, innovatori e organizzazioni, al fine di far fronte a crescenti segnali di volatilità, incertezza, complessità e ambiguità. In tale direzione si è mosso l’Osservatorio Futures | Sense Making by System Thinking, con l’obiettivo di sperimentare e promuovere approcci progettuali innovativi verso la costruzione responsabile e proattiva di futuri desiderabili non solo per gli individui e le organizzazioni, ma anche per la società e l’ecosistema naturale.

Durante la prima edizione, intitolata “Human Wellbeing in the Era of Intelligent Technologies (2035)”, l’Osservatorio Futures della School of Management del Politecnico di Milano si è concentrato sul concetto di benessere della persona e su come le emergenti tecnologie di natura intelligente e generativa saranno in grado di supportare e affiancare l’uomo nelle sue attività quotidiane: dalla cura personale all’alimentazione, dall’intrattenimento alla socialità.

Tra le tecnologie emergenti, l’intelligenza artificiale generativa (GenAI) ha giocato un ruolo significativo nel potenziare le esperienze quotidiane del futuro, riconfermandosi un potente strumento di innovazione integrativo della tradizionale creatività umana. L’Osservatorio Futures ha utilizzato la GenAI principalmente per scopi progettuali e narrativi. Se progettualmente, la GenAI ha supportato la creazione di futuri testuali e visivi, aiutando ricercatori e organizzazioni a costruire i loro scenari, narrativamente, invece, la GenAI è diventata un vero e proprio agente abilitante delle trasformazioni immaginate a livello personale, sociale e lavorativo.

Osservatorio Futures: nuovi futuri distanti nel 2035

Grazie alla cooperazione con tredici organizzazioni provenienti da settori diversi, l’Osservatorio Futures ha immaginato nuovi futuri distanti nel 2035 negli ambiti “Purposeful Nest”, “Meaningful Production” e “Relational Proximity”. I ricercatori hanno adottato un approccio innovativo, non limitato alla mera reazione ai fenomeni esistenti, ma si sono spinti verso una “progettazione morale” del futuro, basata sull’intelligenza collettiva e su un’attività di immaginazione per captare segnali deboli e progettare scenari eticamente avanzati e desiderabili.

Tramite 15 “Future Experience of Life”, l’Osservatorio ha delineato un panorama sfaccettato e al tempo stesso interconnesso del benessere umano, proponendo visioni innovative riguardo a temi come la nutrizione, la cura personale, il benessere lavorativo e l’assistenza. L’obiettivo non riguarda solo anticipare le esigenze future delle persone e delle organizzazioni, ma anche formulare strategie che pongano al centro il benessere individuale e collettivo, impegnandosi a pensare in modo più sistemico e riflessivo.

GenAI nel processo progettuale: un alleato per l’innovazione

I futuri distanti vanno considerati non alla luce della loro distanza temporale, ma piuttosto delle loro distanze emotive e concettuali percepite dai partecipanti. Questa complessità richiede una precisa comprensione di come i futuri siano percepiti e costruiti nella società. Una volta identificati con un’attenta analisi e ricerca scientifica un numero consistente di trends considerati motori che influenzano la traiettoria dei futuri più vicini – quali ad esempio progressi tecnologici, sfide ambientali e valori sociali in evoluzione – le organizzazioni sono state chiamate non solo a riconoscere queste forze, ma anche ad anticiparne le implicazioni e a metterle in dubbio, sviluppando nuove direzioni in grado di aprire spiragli verso futuri più distanti e meno intuibili.

È qui che l’applicazione delle nuove frontiere della Generative AI trova terreno fertile. Lì dove gli individui sono chiamati all’utilizzo dell’immaginazione e dell’intelligenza collettiva ed emotiva, la partecipazione di un’immaginazione artificiale e di una conoscenza enciclopedica, creativa e globale come quella degli LLMs (Large Language Models) con tutti i loro difetti, stereotipi, bias cognitivi ben riconosciuti, restituisce uno scambio conversazionale inedito e curioso, a tratti sorprendente. I modelli artificiali che rendono intelligenti le applicazioni di GenAI testuale più diffuse e discusse come, ChatGPT, o visive, come Midjourney, si comportano come specchio di un largo spaccato di conoscenza comune e pensieri di opinione pubblica, che una volta interrogati e messi alla prova scuotono le coscienze degli utilizzatori.

Diversi sono i quadri metodologici che le organizzazioni hanno potuto adottare per facilitare il processo di creazione di futuri distanti. La generazione di un insieme diversificato di scenari futuri (variazione), e successivamente la riflessione collettiva e la selezione delle opzioni più promettenti (selezione), che ha portato alla definizione di valori e di immagini rappresentative che fungessero da vocabolario col quale dar forma alle più concrete esperienze del futuro successivamente immaginate.

In questo senso l’applicazione della Generative AI sia testuale che visiva ha permesso un confronto e un editing continuo e sorprendente in grado di stimolare la discussione del gruppo di lavoro, permettendo sia la revisione di parole e periodi interi in modo da individuare modi nuovi e, a volte, più puntuali di raccontare un sentimento comune, allo scopo di sviluppare un manifesto di valori condiviso dello scenario futuro; sia la traduzione di questi stessi valori in composizioni visive per dare forma concreta ai concetti discussi e solidificare le opinioni comuni a cui il gruppo è arrivato.

Il design come strumento comunicativo

Un approccio, poi, che ha visto il design come strumento in primis comunicativo, che stimola il dialogo e il dibattito sul futuro, attraverso esercizi che fanno leva sul significato profondo della parola “design”, ovvero progettare (dal lat. tardo proiectare “gettare avanti”). Persone, oggetti e spazi sono stati quindi scelti come i protagonisti della progettazione discorsiva del futuro e immaginati con l’aiuto di Generative AI visive, per plasmare le concrete interazioni che intercorrono fra persone e oggetti/spazi e dare vita a possibili nuovi mediatori o interfacce.

La Generative AI così, ancora una volta, nel cono d’ombra dove il text prompting del gruppo di lavoro e l’interpretazione dell’LLMs si scontrano/incontrano, ha portato a risultati a volte prevedibili, a volte interessanti, in entrambi i casi stimolando comunque reazioni di avversione o approvazione, innescando l’iterazione del processo di progettazione del futuro stesso.

Osservatorio Future: GenAI nella narrazione delle future Experience of Life

Come già anticipato, nel contesto dell’Osservatorio Futures, la GenAI ha svolto un ruolo cruciale non solo nel processo di progettazione dei futuri, ma è diventata anche uno dei personaggi principali all’interno delle narrazioni sul futuro.

All’interno delle 15 “Future Experience of Life” si trovano tre agenti principali veicolati da GenAI: il GenAI Home Companion, il GenAI Work Companion e i GenAI Citizens Friends.

I futuri distanti esplorati in “Purposeful Nest” (Benessere Individuale), evidenziano l’importanza del benessere personale e della coltivazione di un’identità multiforme, con la tecnologia come fattore chiave per scelte consapevoli e bilanciate.

Il GenAI Home Companion

È qui che viene introdotto il primo agente, il GenAI Home Companion, il quale incarna il futuro del benessere domestico emergendo come un assistente virtuale avanzato in grado di ottimizzare la gestione delle attività quotidiane, promuovendo un equilibrio tra vita privata e professionale. Tra i molteplici ambiti in cui opera il GenAI Home Companion spicca la gestione della nutrizione personale nella Future Experience of Life di Luca, uomo di 37 anni che lavora per una società di consulenza specializzata in growth hacking a Firenze.

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La storia di Luca mostra come il GenAI Home Companion migliori la sua vita domestica, aiutandolo a organizzare una cena sostenibile e interattiva con amici. Il dispositivo non solo facilita le attività quotidiane, ma arricchisce anche le esperienze sociali, integrando benessere e tecnologia per creare un ambiente che unisce armoniosamente digitale e fisico.

I GenAI Home Robot e il GenAI Work Companion

Grazie all’uso intelligente della GenAI e alla sua interazione con altri sistemi di domotica avanzata, quali un’interfaccia di realtà aumentata e un robot automatizzato (GenAI Home Robot), Luca ha la possibilità di creare inviti personalizzati da consegnare ai suoi ospiti, selezionare con cura ingredienti sostenibili e di origine locale e arricchire la cena con un’esperienza interattiva tramite la quale gli ospiti possono collaborare digitalmente per scegliere e preparare le bevande che accompagneranno il pasto, stimolando la collaborazione e aumentando l’entusiasmo per la serata.

Proseguendo nell’ambito “Meaningful Production” (lavoro di senso), gli ambienti di lavoro elaborati nel 2035 diventeranno più appaganti grazie a modelli ibridi e all’intelligenza artificiale, con le organizzazioni impegnate a bilanciare vita lavorativa e personale.

In ambito lavorativo emerge dunque il secondo agente veicolato da GenAI: il GenAI Work Companion. Questo assistente è stato progettato per migliorare la produttività e la collaborazione, supportando attività come l’organizzazione di workshop e la gestione dei progetti e aumentando l’efficienza del lavoro di squadra.

È possibile trovare un esempio pratico di applicazione nella storia di Fiona, una donna di 32 anni residente a Roma alla ricerca di nuove opportunità di carriera in linea con le sue aspirazioni. In questo caso il GenAI Work Companion si integra con un servizio innovativo, l’Occupation Search Service, per permettere a Fiona di accedere a nuovi metodi di ricerca di lavoro: grazie ad una dettagliata raccolta dati relativi al benessere di Fiona, archiviati nel suo Wellbeing ID, il GenAI Work Companion facilita il processo di identificazione delle opportunità professionali che non solo sfruttano i talenti di Fiona, ma che promuovono una crescita armoniosa e sostenibile.

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Osservatorio Future: i GenAI Citizens Friends

Infine, nel contesto di “Relational Proximity” (relazioni personali), emerge l’esigenza di un equilibrio tra uomo e natura, in cui la tecnologia favorisca sia le connessioni personali che il rispetto ambientale. Si afferma il concetto di inclusività a tutto tondo, nel promuovere l’innovazione guidata da uno scopo per contribuire allo sviluppo umano.

In questo ambito l’Osservatorio introduce un ulteriore sistema di intelligenza artificiale per promuovere l’integrazione dei cittadini all’interno delle comunità locali: i GenAI Citizens Friends. Questo avanzato agente di intelligenza artificiale è stato sviluppato con l’obiettivo di integrare e migliorare diversi aspetti della vita quotidiana, offrendo un supporto versatile che abbracci la nutrizione, l’inclusione sociale, l’accesso ai servizi e la costruzione di legami comunitari.

Nel contesto futuristico descritto, un esempio pratico è la storia di Anna, che si adatta alla sua nuova città di Frascati grazie all’aiuto del GenAI Citizens Friend Portal, una piattaforma globale personalizzabile per ogni municipalità, progettata per offrire servizi locali in modo integrato. Il portale si dimostra un alleato prezioso per Anna e la sua famiglia, facilitando l’adattamento nella loro nuova città attraverso un accesso semplificato a servizi vitali e opportunità di integrazione sociale.

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La capacità del portale di fornire informazioni in tempo reale, suggerimenti personalizzati e opportunità locali contribuisce a creare un ambiente di vita più accogliente e ben supportato, migliorando notevolmente la qualità della vita dei nuovi cittadini.

Conclusioni

In conclusione, la prima edizione dell’Osservatorio Futures, focalizzata sul tema “Human Wellbeing in the Era of Intelligent Technologies”, ha dimostrato che un approccio proattivo e collaborativo, supportato dalle tecnologie intelligenti, può portare a una visione più etica e desiderabile del futuro. La personalizzazione, la sostenibilità e la collaborazione emergono come elementi chiave per costruire un domani che non solo risponda alle esigenze individuali ma che promuova anche il benessere collettivo e ambientale.

Questo lavoro non è solo un esercizio di previsione, ma un invito all’azione, esortando leader e innovatori a progettare attivamente futuri che riflettano i nostri valori e aspirazioni più alti.

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