Conformare gli interventi dell’uomo sull’ambiente alle recenti raccomandazioni della Commissione Europea in tema di sviluppo sostenibile del territorio e di Infrastrutture Verdi (Green Infrastructures). E’ questo l’obiettivo che si è posto il progetto FESR-Alto Adige WEQUAL (WEB Service Center for multidimensional QUALITY design and teleoperated Green Infrastructur monitoring) che prevede un sistema di valutazione ambientale integrato basato su infrastrutture e sistemi ICT per l’individuazione e il monitoraggio di corsi d’acqua e un sistema informativo, accessibile via web, a supporto della progettazione di interventi di ingegneria idraulica (di sistemazione e messa in sicurezza dei corsi d’acqua) dal limitato impatto sugli ecosistemi fluviali.
Avviato nel 2017, si tratta di un lavoro frutto di un approccio multidisciplinare che ha visto la collaborazione di Maccaferri Innovation Center, team di ricerca giovane, multidisciplinare e altamente qualificato; MAVtech, azienda già spin-off del Politecnico di Torino per la fornitura di soluzioni tecniche ad alte prestazioni e personalizzate; Naturstudio, società che opera nel settore delle valutazioni ambientali e dell’ingegneria naturalistica e il gruppo di ricerca del Laboratorio di Innovazioni Agroforestali della Libera Università di Bolzano.
La piattaforma sviluppata consente agli esperti, ai professionisti del settore, alle pubbliche amministrazioni di individuare soluzioni progettuali non solo efficaci, ma anche efficienti dal punto di vista ambientale, restituendo all’intera comunità un territorio sicuro e interventi ambientalmente sostenibili. I lavori di sistemazione idraulica devono avere come obiettivo il miglior compromesso tra gestione del territorio, interventi sul corso d’acqua e pianificazione degli insediamenti attraverso un approccio rispettoso verso l’ambiente.
Valutazione a 360° dell’impatto degli interventi sui corsi d’acqua
Il sistema web integra un insieme di strumenti di valutazione che calcolano con precisione gli effetti ambientali degli interventi sui corsi d’acqua già realizzati o ancora da realizzare. Se, per esempio, un corso d’acqua presenta delle sponde in erosione, sarà necessario intervenire con tecniche di sistemazione spondale.
È possibile ottenere questo risultato con tecniche tradizionali oppure mediante l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica che supportano la crescita vegetazionale. Il metodo fornito dal sistema aiuterà a prevedere il livello di impatto ambientale di ciascun intervento, guidando così la scelta dei progettisti.
L’innovazione di tale sistema è nella possibilità di adottare un’analisi multicriteriale degli interventi sui corsi d’acqua, cioè nel valutare l’impatto di tali interventi, non soltanto dal punto di vista tecnico-ambientale, ma anche economico e sociale a breve e a lungo termine, tenendo conto del rapporto tra ambiente, società costituita e individuo. Si potranno tenere in considerazione le tempistiche dei lavori di realizzazione degli interventi, i riscontri dei residenti e le necessità di eventuali espropriazioni di terreno.
I sistemi di valutazione degli effetti naturalistico-ambientali consistono nell’applicazione di quindici indicatori eco-morfologici che possono essere rilevati da sistemi aerei telecomandati (SAPR) e droni acquatici, dotati di diversi tipi di sensori (LiDAR, sensori multispettrali, telecamere, sensori batimetrici, qualità dell’acqua sensori) che consentono di indagare a vari livelli di dettaglio il territorio interessato.
Il sistema è poi dotato di un database di effetti-tipo, in cui sono raccolti i risultati conseguiti e le esperienze maturate nel corso del progetto e che serviranno ai futuri utenti per stimare la sostenibilità delle proprie ipotesi progettuali. Nella fase iniziale, tale banca dati sarà formata da casi di studio portati avanti nel corso del progetto su sei corsi d’acqua: l’Adige, il Rio di Tel, il Rio Saltaro, il Rio Tina, l’Isarco e il Passirio.