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L’AI non farà estinguere gli sviluppatori di codice



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Gli assistenti di codifica AI, come GitHub Copilot, stanno guadagnando popolarità per la loro capacità di aumentare la produttività. Tuttavia, un rapporto di GitClear solleva dubbi sulla qualità del codice prodotto. Nonostante l’adozione crescente, le opinioni sull’efficacia di questi strumenti variano notevolmente, con implicazioni importanti per il futuro della professione di sviluppatore software

Pubblicato il 25 feb 2025



AI sviluppo codice
Artificial Intelligence AI site for helping with software production

Un recente rapporto di GitClear, una piattaforma di ingegneria del software, ha analizzato 211 milioni di righe di codice scritte tra il 2020 e il 2024, rivelando un calo significativo nel riutilizzo del codice nell’ultimo anno. Questo fenomeno è preoccupante perché il riutilizzo del codice è una pratica fondamentale per costruire sistemi robusti e ridondanti. Mentre gli assistenti di codifica AI – come GitHub Copilot – sembrano migliorare la produttività a prima vista, molti sviluppatori si trovano a dedicare più tempo a correggere i bug e le vulnerabilità introdotte dall’AI rispetto al codice scritto manualmente.

Indagini recenti, come quella di Harness, evidenziano che la maggior parte degli sviluppatori trascorre più tempo nel debugging del codice generato dall’AI, sollevando interrogativi sulla reale efficacia di questi strumenti. Un rapporto di Google, invece, ha rilevato che l’intelligenza artificiale può accelerare la revisione del codice e favorire la documentazione, ma al costo della stabilità della consegna.

Evoluzione, non estinzione: come cambia il ruolo degli sviluppatori

Gli strumenti di AI stanno trasformando il modo in cui i programmatori lavorano, ma non stanno eliminando la necessità della loro presenza. Secondo esperti del settore, l’AI accelererà la tendenza di migliorare l’arte e il mestiere del design software. Le competenze richieste ai programmatori cambieranno significativamente, con un’enfasi crescente sulla capacità di gestire e dirigere gli agenti AI.

Mark Zuckerberg, AD di Meta, ha suscitato allarme tra gli sviluppatori, quando – a gennaio 2025 – ha previsto che entro quest’anno la tecnologia AI sarebbe stata in grado di eguagliare le prestazioni di un ingegnere software di medio livello, anche se in seguito ha suggerito che avrebbe potuto liberare gli sviluppatori umani per essere più creativi.

“L’AI influenzerà profondamente il lavoro degli sviluppatori di software, e ciò avverrà più rapidamente per la loro occupazione che per altre”, ha dichiarato David Autor, economista del lavoro presso il Massachusetts Institute of Technology.

Le grandi aziende tecnologiche e i principali fornitori di software aziendale, come IBM e Salesforce, si sono lanciati nell’offerta di programmi di codifica assistiti dall’AI. Secondo gli analisti, Microsoft, che ha rilasciato il suo agente GitHub Copilot nel 2021, è il primo leader commerciale.

Tra non molto, l’AI potrebbe scrivere l’80-90% del codice creato dagli sviluppatori aziendali, ha dichiarato Thomas Dohmke, amministratore delegato di GitHub, il sito per sviluppatori di proprietà di Microsoft.

Arnal Dayaratna, analista presso IDC, sostiene che l’AI non eliminerà la necessità di sviluppatori umani, ma trasformerà il loro ruolo in quello di direttori d’orchestra di agenti AI. Questa evoluzione offre una finestra sul potenziale impatto dell’AI generativa su una vasta gamma di professioni, dai medici agli avvocati, fino ai manager del marketing e agli analisti finanziari.

Opportunità e sfide per gli sviluppatori: un futuro incerto

Nonostante le preoccupazioni per l’automazione, gli assistenti AI possono rendere gli sviluppatori più produttivi in modo più rapido. Tuttavia, l’incertezza persiste sul loro impatto a lungo termine sulle opportunità di lavoro. Programmi di formazione come Per Scholas stanno adattando i loro curricula per preparare i lavoratori all’era dell’AI, enfatizzando l’importanza di competenze trasversali come la creatività, il pensiero critico e la risoluzione dei problemi.

Ismail FoFana, un partecipante a un programma di formazione, considera l’AI più un amico che un nemico, sottolineando come queste tecnologie possano fungere da assistenti e insegnanti, accelerando il processo di apprendimento e integrazione nel mondo del lavoro.

Il futuro del lavoro con l’AI: un equilibrio tra tecnologia e umanesimo

L’integrazione dell’AI nel processo di sviluppo software sta già mostrando un aumento della produttività del 10-30% in ambito aziendale. Tuttavia, il futuro del lavoro con l’AI richiederà un equilibrio tra competenze tecniche e umanistiche. Gli sviluppatori dovranno coltivare abilità come la comunicazione, l’empatia e la capacità di lavorare in team, oltre a imparare a gestire gli strumenti AI per rimanere rilevanti nel mercato del lavoro.

La sfida sarà non solo adattarsi alle nuove tecnologie, ma anche sfruttarle per potenziare la creatività e l’innovazione, trasformando l’AI in un alleato piuttosto che in una minaccia.

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