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Ottimizzare il know-how aziendale: strategie e soluzioni con l’AI



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Delle conoscenze aziendali fanno parte informazioni dettagliate sui processi produttivi, tecniche specifiche, metodi operativi e competenze che differenziano un’azienda dalle altre. Come affrontare queste sfide con l’assistente conversazionale avanzato basato sull’AI di Digitiamo

Pubblicato il 4 mar 2025



inferenza AI

In ogni azienda c’è un asset immateriale, invisibile e diffuso che l’intelligenza artificiale può portare alla luce, ordinare e valorizzare. Si chiama know-how aziendale e, se ben organizzato, gestito e protetto con il supporto della corretta soluzione tecnologica porta importanti vantaggi nel momento in cui ci sono decisioni da prendere o valutazioni da fare sui prodotti o servizi al centro del business.

“L’intelligenza artificiale trasformerà la gestione della conoscenza, in tutti gli ambiti, trasformando radicalmente il modo in cui vengono gestiti e condivisi dati e informazioni”, osserva Mirko Puliafito, CEO di Digitiamo, società focalizzata sull’AI per le aziende, che ha sviluppato un assistente per il know-how aziendale.
“C’è una grande opportunità per migliorare l’efficienza lavorando sull’automazione della gestione del know-how aziendale, sulla facilità di accesso, l’ottimizzazione dei flussi di lavoro, la protezione e la sicurezza dei dati”.

Che cos’è il know how aziendale

Stiamo parlando di dati, visti come un insieme di conoscenze pratiche, competenze ed esperienze che un’organizzazione accumula nel tempo e costituiscono, appunto, il know aziendale, e consente di essere efficaci e competitivi sul mercato.

Che cosa c’è nel know-how aziendale? Informazioni dettagliate sui processi produttivi, tecniche specifiche, metodi operativi e competenze che differenziano un’azienda dalle altre, poiché rappresenta la somma della sua storia, delle esperienze delle sue persone, del core business, delle specifiche tecniche dei prodotti e dei servizi offerti.

Know how aziendale e intelligenza artificiale: i benefici

L’intelligenza artificiale rappresenta uno strumento potente per ottimizzare e valorizzare il know-how aziendale.
Con strumenti di AI è, infatti, possibile gestire e analizzare grandi volumi di dati in modo automatizzato e preciso, migliorando la qualità delle decisioni aziendali.

L’AI, poi, può estrarre informazioni pertinenti dai dataset aziendali, migliorando le risposte e le decisioni basate su questi dati. Inoltre, offre accesso rapido alle informazioni, riducendo il tempo dedicato alla ricerca e consentendo una risposta immediata alle necessità operative quotidiane. Le soluzioni di AI moderne garantiscono anche la sicurezza dei dati, rispettando le normative locali, e personalizzano le risposte in base alle esigenze specifiche degli utenti.

Come affrontare la centralizzazione e la protezione dei dati

Quali sono le sfide che un’azienda deve affrontare nel momento in cui decide di investire sul know-how aziendale e comincia, quindi, a lavorare sulla centralizzazione e protezione dei dati? Tre sono le principali sfide: la gestione di grandi volumi di dati, la protezione dei dati sensibili e il rispetto delle normative sulla privacy. Come affrontarle? Portando l’intelligenza artificiale in azienda.

“C’è un assistente conversazionale avanzato basato sull’AI che aiuta ad affrontare queste sfide”, risponde Puliafito di Digitiamo. “Si chiama Cwick, acronimo di Chat With Internal Corporate Knowledge, e aiuta a centralizzare i processi informativi, garantendo la sicurezza dei dati. Con Cwick, le risposte dei Large Language Model (LLM) si basano esclusivamente sulla conoscenza interna dell’azienda, eliminando il rischio di errori o ‘allucinazioni’ nelle informazioni, da un lato e il rischio di condividere dati interni e protetti da IP con sistemi esterni (come OpenAI). Cwick semplifica e ottimizza la creazione e l’aggregazione di contenuti complessi come articoli, documentazioni tecniche e report finanziari, consentendo ai dipendenti di accedere in tempo reale a risorse condivise e aggiornate”.

Un assistente AI per il know-how aziendale: i vantaggi

Un assistente conversazionale è un sistema di intelligenza artificiale progettato per interagire con gli utenti attraverso il linguaggio naturale: può comprendere e rispondere a domande, fornire informazioni, eseguire compiti specifici e assistere gli utenti in vari modi.
Gli assistenti conversazionali, quindi, hanno diverse capacità:

  • comprendere e interpretare il linguaggio umano;
  • elaborare e generare risposte in linguaggio naturale,
  • mantenere un dialogo continuo e contestuale con le persone;
  • eseguire azioni specifiche su richiesta;
  • migliorare le proprie prestazioni nel tempo attraverso l’apprendimento dai dati e dalle interazioni con gli utenti.

“Cwick.ai è un assistente conversazionale aziendale che offre un ambiente sicuro per la gestione dei dati, garantendo che tutte le informazioni e le conversazioni rimangano protette entro i confini italiani”, aggiunge Puliafito di Digitiamo.

Come viene garantita la sicurezza? “Utilizza un’infrastruttura auto-ospitata per garantire la privacy dei dati e il controllo delle interazioni AI. cwick.ai integra i migliori modelli di intelligenza artificiale per fornire risposte precise e aggiornate, migliorando la produttività e la collaborazione interna. Le sue funzionalità includono la capacità di interrogare i dataset aziendali per fornire informazioni pertinenti, ottimizzando la gestione del know-how aziendale”.

Come adottare un assistente conversazionale per il know-how aziendale

Quali sono le strategie da implementare per centralizzare e proteggere i dati aziendali e come garantire la sicurezza delle informazioni sensibili? La prima risposta è capire che tipo di dati si hanno e come si intende gestirli.
Si può utilizzare un Data warehouse (un sistema centralizzato di archiviazione di dati strutturati e puliti) o un Data lake (un sistema che permette di gestire anche dati non strutturati come immagini, video e altri documenti).

Poi c’è da valutare l’integrazione di sistemi con API e strumenti di ETL (Extract, Transform, Load: sono software utilizzati per gestire e trasformare i dati da diverse fonti in un formato utile per l’analisi e il reporting) o l’integrazione di piattaforma personalizzate su misura cloud o on-premise sui proprio dati.

“Comunque, è cruciale avere un sistema proprietario per proteggere i dati sensibili”, avverte Puliafito. “Queste strategie consentono di gestire i dati in modo più efficiente e sicuro, assicurando che le informazioni sensibili siano protette e accessibili solo a chi ne ha diritto”.

L’assistente conversazionale in azienda: un caso d’uso

Come “lavora” Cwick? “Un caso interessante è quello di un’importante azienda editoriale. Il team redazionale si trovava di fronte alla necessità di consultare e gestire rapidamente vasti archivi di fonti e articoli, un compito che comportava un notevole dispendio di tempo nella ricerca di informazioni”, racconta Puliafito.
“Cwick ha fornito un contributo significativo, ottimizzando le attività di scrittura per i redattori. Ogni volta che un nuovo articolo veniva redatto, il team doveva inserire riferimenti, comparare testi, fonti e contestualizzare contenuti. Gli operatori si trovavano spesso a consultare database estesi, con il rischio di perdere tempo prezioso nella ricerca delle informazioni necessarie”.

Adesso i redattori si confrontano con l’agente Cwick, che consulta rapidamente l’archivio e fornisce risposte tempestive. Bastano pochi secondi e una semplice domanda per ottenere le informazioni o i dati necessari a supportare l’articolo in fase di scrittura. Questa modalità conversazionale, alimentata da algoritmi di intelligenza artificiale generativa, permette di comprendere l’input dell’utente, elaborare le informazioni e rispondere in modo preciso e veloce.
I vantaggi? Rapidità di accesso a fonti e contenuti specifici, raccolta di diversi punti di vista e riduzione drastica dei tempi di produzione editoriale.

“Vantaggi che si possono avere in qualsiasi azienda di qualsiasi settore”, conclude Mirko Puliafito, CEO di Digitiamo. “Adesso è possibile usare con profitto tutto il patrimonio di conoscenze di qualsiasi organizzazione”.

Articolo realizzato in collaborazione con Digitiamo

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