Il mondo aziendale è sull’orlo di una trasformazione epocale, resa possibile dai data agent. Questi sistemi intelligenti sono destinati a rivoluzionare il modo in cui le imprese interagiscono con i dati e li sfruttano, aprendo la strada a un futuro più efficiente e realmente “data driven”.
Immaginiamo uno scenario in cui ogni persona all’interno di un’organizzazione, a prescindere dalle competenze tecniche, abbia la possibilità di accedere alle informazioni rilevanti per le sue attività e analizzarle facilmente, ricavandone preziosi insight e avviando azioni mirate con semplici query in linguaggio naturale.
Quando i data agent possono fare la differenza
Attualmente, la maggior parte delle aziende si trova ad affrontare sfide legate ai silos informativi, a una governance frammentata e alla dipendenza da analisti specializzati per l’interpretazione di dati complessi. Di fatto la difficoltà ad accedere tempestivamente ai dati porta a rallentare i processi decisionali e quindi al rischio concreto di perdere opportunità di business. In questo contesto i data agent possono fare la differenza, democratizzando l’accesso ai dati e all’intelligenza artificiale.
Rivolgendosi a una chatbot che sfrutta l’elaborazione del linguaggio naturale, gli utenti hanno la possibilità di interrogare diverse fonti di dati, dai database strutturati ai documenti non strutturati come i PDF, senza che sia necessario scrivere nemmeno una riga di codice.
Possono quindi eseguire una vasta gamma di attività, dall’analisi dei trend e la sintesi dei risultati principali, fino alla generazione di report e all’avvio di azioni basate sugli insight ottenuti.
Cosa possono fare i data agent
Ad esempio, un marketing manager che desideri valutare l’impatto di una recente campagna potrebbe porre a un data agent una domanda diretta come “Qual è stato il ROI della nostra ultima campagna email?” invece di richiedere un report al team di analisi dei dati. L’agent procederà automaticamente alla raccolta dei dati richiesti, eseguirà un’analisi e presenterà un sintetico riepilogo, liberando risorse per il team di analisi che potrà quindi dedicarsi a compiti più significativi.
Il potenziale dei data agent va però ben oltre la semplice analisi dei dati e la redazione di report. Questi sistemi possono essere integrati con diversi altri strumenti e piattaforme aziendali, automatizzando attività e flussi di lavoro che in passato richiedevano un notevole impegno manuale.
A titolo esemplificativo, un data agent potrebbe gestire automaticamente le richieste al servizio clienti, identificare le minacce informatiche o coordinare progetti. Inoltre, potrebbe aggiornare automaticamente un sistema CRM sulla base delle variazioni del comportamento dei clienti rilevate attraverso l’analisi dei dati, o avviare una campagna di vendita in risposta a specifiche tendenze di mercato. Inoltre, questi sistemi possono anche utilizzare API o scrivere su tabelle per registrare le decisioni aziendali, semplificando il monitoraggio dei risultati e la valutazione degli impatti.

L’evoluzione dei data agent grazie all’intelligenza artificiale
I rapidi progressi nel campo dell’AI, in particolare in aree come i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) e la retrieval augmented generation (RAG), stanno dando un forte impulso allo sviluppo dei data agent. Queste tecnologie consentono agli agenti di comprendere query complesse, accedere a vasti volumi di informazioni provenienti da fonti diverse, elaborarle e generare risposte intuitive e contestualmente rilevanti. Inoltre, i data agent sono in grado di apprendere e adattarsi nel tempo, affinando sempre più la loro abilità nell’interpretare le esigenze degli utenti e nel fornire informazioni accurate e attuabili.
Nonostante le limitazioni attuali, chatbot e assistenti si evolveranno in strumenti autonomi più performanti. Per implementare questi agenti in modo efficace, le organizzazioni devono poter disporre di un’ampia quantità di dati all’interno di una piattaforma unificata, di un framework applicativo e di toolkit chiave come la RAG.
Un salto rispetto alle capacità dell’AI generativa, che non è in grado di eseguire compiti in modo indipendente
Sebbene il pieno potenziale dei data agent sia ancora in fase di evoluzione, le prime applicazioni implementate dimostrano già il loro reale potere trasformativo. Con il progressivo aumento della loro sofisticazione e autonomia, questi sistemi apriranno alle aziende nuove opportunità per sfruttare i propri dati e ottenere un reale vantaggio competitivo. L’adozione degli AI data agent promette capacità di automazione più avanzate e un ROI tangibile per le iniziative di intelligenza artificiale, generando un reale valore aziendale attraverso il processo decisionale e l’esecuzione autonoma delle operazioni. Questo rappresenta un salto significativo rispetto alle attuali capacità dell’AI generativa, non ancora in grado di eseguire compiti in modo indipendente.
Agenti automatici, killer application dell’AI
Molti ritengono che saranno proprio gli agenti automatici a diventare la “killer app” dell’AI, in grado di orchestrare azioni complesse suddividendole in attività secondarie di base e delegandole ad assistenti specializzati. Integrando un solido framework di governance per garantire sicurezza, privacy e conformità dei dati, le organizzazioni possono concentrarsi sulla valorizzazione della potenza dei data agent al fine di ottenere risultati aziendali di grande impatto. In questo modo, le organizzazioni possono integrare diversi data set con un unico livello di governance.
Nel corso del 2025 inizieremo a vedere i risultati concreti resi possibili da questi sistemi, con la prima serie di casi d’uso che entreranno in produzione. L’AI data agent amplierà le capacità delle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale di intraprendere azioni, talvolta in modo autonomo, ma nella maggior parte dei casi con la supervisione umana, sempre nell’ottica di supportare le persone nelle loro attività, non di sostituirle.