L’intelligenza artificiale (AI) è già presente in molti aspetti della nostra vita quotidiana: Internet, App., Gps, videogame, droni, guida autonoma, banche dati (banche, ospedali, compagnie assicurative, negozi, ristoranti, ecc.)[1]. Grazie a ciò si sono compiuti rapidi progressi nell’attuazione di una AI sempre più prestazionale resa possibile: dall’aumento delle capacità computazionali, l’aumento dei dati digitali e IoT, diffusione di sistemi di machine learning[2], ovvero software che impara autonomamente dall’ambiente esterno, tramite i dati che immagazzina ed elabora, e modifica le proprie prestazioni adattandole agli esiti del procedimento di apprendimento. È il caso quindi esaminare gli attuali scenari giuridici dell’intelligenza artificiale.
Etica e ai
Scenari giuridici dell’intelligenza artificiale: ancora troppi vuoti
Quali sono, attualmente, le leggi che regolano l’utilizzo e le azioni dei sistemi di AI e dei robot? Le macchine possono compiere dei reati o esserne vittime? Molte domande ancora in cerca di risposte certe

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