Oltre la sponsorship sportiva, l’alleanza che da due anni lega McLaren a Dell EMC ha già dato ottimi risultati, grazie a Intelligenza Artificiale e storage ad alte prestazioni.
Migliorare le performance di una monoposto di F1 non è facile e spesso il buon esito di una gara dipende da pochi millisecondi, ma l’abbinata di Intelligenza Artificiale e storage ad alte prestazioni può aiutare a vincere anche le sfide più adrenaliniche, parola del CIO di McLaren.
Arrivare in cima al podio di un Gran Premio non è facile: tutto il lavoro dei team di ingegneri, piloti e tecnici dà i suoi frutti nell’arco dell’ora e mezzo di durata di una gara. Un tempo durante il quale le scuderie devono essere in grado di valutare tutti i fattori che possono influire sul risultato, in tempo reale, adattando le strategie del team di conseguenza. Oggi le monoposto di F1 sono veicoli sensorizzati e connessi, che trasmettono dati di continuo. Record che vanno analizzati in tempo reale, generando insight che permettono di aggiustare le strategie di gara in poche frazioni di secondo. Ma questo è possibile solo se le applicazioni di real time analytics e Intelligenza Artificiale sono sostenute da storage ad alte performance, in ambienti a bassa latenza e altissima disponibilità.
Dell EMC abilita la strategia “Data as a digital service” di McLaren
Lo storage assume un ruolo centrale nel decretare il successo sui circuiti di F1 della scuderia britannica McLaren. «Quella che ci lega a Dell EMC è molto più di una sponsorship in ambito sportivo – spiega il Chief Information Officer di McLaren Group Karen McElhatton –. Abbiamo due data center fisici qui nel Regno Unito ma ogni weekend di gara ne approntiamo uno itinerante nel circuito che ci ospita, all’interno di un truck. Una sala server gestita in cloud e facilmente trasportabile, dove analizzare i dati telemetrici provenienti dai 300 sensori montati sulle nostre monoposto».
A capo di un team di un centinaio di persone, da quando è arrivata in McLaren, un paio d’anni fa, la CIO promuove all’interno della casa automobilistica britannica una strategia incentrata sul “data as a digital service”. Cosa significa? «Vuol dire creare le condizioni tecnologiche utili per avere sempre a disposizione il dato giusto nel momento in cui serve». Un approccio che mixa sapientemente Intelligenza Artificiale e Machine Learning con cloud e storage ad alte prestazioni. Storage come PowerMax, un array di fascia alta progettato per ottimizzare le performance delle applicazioni di analisi in tempo reale, Machine Learning e Intelligenza Artificiale. Dell EMC lo ha presentato alla stampa mondiale proprio nel quartier generale di McLaren, a Woking (Regno Unito).
Ridurre la latenza in gara? Si può con l’architettura giusta e l’aiuto dell’AI
Prestazioni da capogiro quelle di PowerMax: fino a 10 milioni di IOPS (operazioni Input/Output al secondo),
un’affidabilità Tier 0 a “sei 9” (99,9999%) e 150 GB al secondo di larghezza di banda. «La tecnologia storage Dell EMC ha un ruolo chiave per noi. Oggi siamo in grado di prendere decisioni più accurate e in minor tempo rispetto al passato e questo, a conti fatti, è quel che ci serve in gara».
Una recente ricerca di IDC stima che già nel 2021 il 75% delle applicazioni aziendali utilizzerà l’Intelligenza Artificiale e PowerMax è pensato proprio per ottimizzare le prestazioni delle soluzioni di analisi in tempo reale e AI. Fondamentale, in questo senso, la revisione operata sull’architettura Flash NVMe (Non-Volatile Memory Express) per migliorare le prestazioni dello storage SSD (i cosiddetti dischi allo stato solido), aumentando il throughput e riducendo la latenza. La tecnologia Dell EMC è parte integrante del successo del team McLaren, ribadisce McHelatton, che sottolinea come grazie al cloud e all’infrastruttura iperconvergente è possibile semplificare tutte le procedure di setup dei datacenter “in a truck” anche quando si lavora in condizioni estreme. «La latenza è il maggior problema in gara, dove anche un millisecondo può fare la differenza tra la cima del podio e la sconfitta. Grazie allo storage Dell EMC siamo riusciti a ridurre al minimo la latenza nell’elaborazione in tempo reale dei dati prodotti in gara. Ogni monoposto è in grado di generare circa 1 TB di dati nel corso di un weekend di gare, sia attraverso gli oltre 300 sensori di cui è dotata e sia tramite i video in alta definizione raccolti dalle telecamere posizionate sul mezzo stesso e lungo il circuito». Dati telemetrici provenienti dai sensori e ore di video in alta definizione. Non tutti i record, però, sono rilevanti per indirizzare le strategie di gara e risulta fondamentale il ruolo degli algoritmi di AI e Machine Learning che permettono di operare una prima scrematura dei dati, selezionando e analizzando solo quelli utili per la gara.
Con le predictive analytics fino 6 miliardi di decisioni al giorno
«Il motore integrato di Machine Learning di PowerMax – sottolinea Adrian McDonald, President Enterprise Business EMEA di Dell EMC – sfrutta le funzionalità di riconoscimento dei pattern e le predictive analytics per analizzare in tempo reale fino a 40 milioni di data set e generare fino a 6 miliardi di decisioni al giorno». L’array ottimizza l’uso dello storage grazie alle funzionalità di deduplica intelligente e compressione, con un risparmio dello spazio occupato che può arrivare fino a un rapporto di 5:1 senza compromessi sulle performance. PowerMax impiega algoritmi di Machine Learning che assicurano una gestione intelligente dei dati, ottimizzando l’uso della CPU e, in generale, delle risorse di sistema, e riducendo il TCO. Fondamentale per chi, come McLaren, ha problemi di spazio (dovendo trasportare interi data center in un camion) è la densità dei nuovi PowerMax, con 4 PBE, Petabyte of Effective Capacity, racchiusi in soli 2 rack.