Ultimo aggiornamento: 10 novembre 2019
Il nome Toutiao forse è poco noto, ma se scriviamo TikTok siamo certi che molti di voi sappiano esattamente di cosa stiamo parlando. Toutiao è una piattaforma digitale sviluppata dalla startup cinese che “sta dietro” i due notissimi social network Musically (acquisita nel 2017) e TikTok, l’app di videosharing e messaggistica istantanea che di fatto ha inglobato Musically (definitivamente uscita di scena nell’agosto del 2018 ma che ha trovato nuova vita in TikTok).
Stiamo parlando della stratup, o forse è meglio dire scaleup, ByteDance che sfrutta l’AI (Artificial Intelligence) per il proprio core business (aggregazione ed erogazione di contenuti ad hoc sulla base delle specifiche esigenze delle singole persone) considerata, secondo i dati di CB Insights, la più grande startup di intelligenza artificiale al mondo valutata (ad inizio 2019) in circa 75 miliardi di dollari (sopra Uber che ne vale 72).
Qui tutta la classifica delle startup unicorno >> https://www.cbinsights.com/research-unicorn-companies
Oggi ByteDance ha oltre 1 miliardo di utenti mensili attivi su otto app mobili, tra cui un aggregatore di notizie basato sull’intelligenza artificiale (Toutiao) e una piattaforma di condivisione video (TikTok).
Toutiao, dunque, è la piattaforma core del business di ByteDance e sfrutta l’intelligenza artificiale per creare, aggregare e distribuire contenuti in funzione delle preferenze, delle esigenze e del comportamento degli utenti. Recentemente ByteDance ha sviluppato anche un motore di ricerca proprietario (Toutiao Search) che consente agli utenti di cercare articoli, argomenti e video all’interno dell’app avendo come risultati un mix di proposte di contenuti che provengono sia dal web sia dalle app e dai media di ByteDance (come TikTok).
Cos’è veramente Toutiao e come applica l’intelligenza artificiale al business
Toutiao è la soluzione di punta della startup cinese ByteDance ed è una piattaforma che sfrutta al massimo le potenzialità dell’intelligenza artificiale, machine learning, deep learning e natural language processing in particolare, per aggregare e distribuire contenuti in modo personalizzato, cioè sulla base delle preferenze e dei comportamenti degli utenti.
“La missione di ByteDance di ridefinire il modo in cui gli esseri umani si collegano e condividono informazioni sarebbe impossibile senza fare affidamento sulle tecnologie di intelligenza artificiale”, si legge nella home page dell’AI Lab di ByteDance, un laboratorio istituito nel 2016 dalla startup cinese per estendere le aree di ricerca in ambito AI e capire come nuove tecniche (e tecnologie) possono migliorare le soluzioni dell’azienda (Toutiao in primis ma anche TikTok e le altre app del portfolio come Flipagram e TopBuzz).
La tecnologia di base di Toutiao impara a conoscere i lettori attraverso l’utilizzo che questi fanno delle app – tocchi, scroll, tempo speso per ogni articolo, ora del giorno in cui l’utente legge, pause, commenti, interazioni con il contenuto, la posizione geografica, ecc.) – ma la piattaforma non richiede alcun input esplicito da parte dell’utente e non è costruita su social graph (al contrario di Facebook, per esempio, che sfrutta i social graph per mappare le interdipendenze tra persone ed organizzazioni).
In Toutiao ogni utente viene mappato sulla base di milioni di dimensioni e il risultato del suo feed di notizie è un insieme di contenuti altamente personalizzati, il tutto ottimizzato per una fruizione da mobile (soprattutto smartphone). Toutiao nasce infatti come app “mobile first” e l’accesso e la fruizione dei contenuti non richiede account, password o collegamenti ai social network (a meno che non sia l’utente a volerlo).
Sullo sfondo algoritmi per l’analisi avanzata dei dati che non solo aiutano a definire le preferenze degli utenti ma anche a costruire contenuti sempre più ingaggianti (e personalizzati, lo ricordiamo). I dati di coinvolgimento degli utenti (cioè cosa fanno, a che notizie accedono, come usano l’app, ecc.) vengono infatti analizzati di continuo con l’obiettivo di ottimizzare, in una sorta di circolo virtuoso, il ciclo di vita dei contenuti (creazione, cura, raccomandazione, interazione). Un sistema che consente anche a livello pubblicitario di distribuire messaggi promozionali e contenuti ADV solo ad utenti in target e interessati a quel tipo di messaggio/contenuto. Esattamente ciò che stanno cercando disperatamente i brand!
La piattaforma Toutiao integra anche alcune componenti di intelligenza artificiale per la creazione dei contenuti (NLG – Natural Language Generation). Il sistema si chiama Xiaomingbot, ha fatto il suo “debutto” alle Olimpiadi del 2016 con la scrittura e divulgazione di notizie sui grandi eventi sportivi più rapidamente rispetto ai media tradizionali (la notizia usciva circa 2 secondi dopo la fine dell’evento), ed ha già pubblicato più di 8mila storie sulla piattaforma Toutiao.
La tecnologia di base di Toutiao utilizza anche un algoritmo di classificazione del testo per determinare se un articolo è una fake news, utilizza titoli clickbait o non soddisfa gli standard di qualità di Toutiao. In questo caso, però, Toutiao si appoggia anche al supporto degli esseri umani, moderatori degli utenti per contrassegnare articoli falsi o segnalare contenuti o comportamenti inappropriati.
La raccomandazione dei contenuti, quindi la costruzione del feed personalizzato degli utenti, sfrutta sistemi di machine learning e deep learning che hanno come obiettivo identificare per ciascun utente i contenuti che hanno le maggiori probabilità di provocare un coinvolgimento continuo (obiettivo di risultato che implica l’utilizzo di differenti algoritmi per l’analisi dei profili utente, l’analisi del contenuto e l’analisi del contesto).
A marzo del 2016, Toutiao ha lanciato Toutiao Video (oggi rinominato in Watermelon Video), un’app video alimentata dallo stesso motore algoritmo di Toutiao il cui obiettivo è raccomandare agli utenti i video più pertinenti in base ai singoli interessi. I contenuti dell’app video oggi entrano anche nel feed di Toutiao che ormai ha superato i 10 miliardi di visualizzazioni video ogni giorno.
Non solo Toutiao, nel portfolio ByteDance ci sono TikTok, Flipagram e TopBuzz
Per ora Toutiao sembra essere un fenomeno solo cinese ma è evidente che nei piani di ByteDance c’è l’intenzione di uscire fuori dai confini della Repubblica Popolare Cinese.
Lo dimostrano, da un lato, lo sviluppo stesso di TikTok che ha avuto una forte accelerata dopo l’acquisizione di Musically (TikTok in Cina ha un altro nome, si chiama Douyin), dall’altro, l’acquisizione di altre app come Flipagram (app che consente di creare mini video utilizzando le foto salvate sul proprio smartphone) e lo sviluppo di TopBuzz (app dotata di intelligenza artificiale per offrire le ultime notizie di ogni giorno, notizie locali, previsioni del tempo, notizie globali, video e GIF di tendenza), una sorta di Toutiao pensata per il mercato non cinese.
Secondo un’analisi pubblicata su Y Combinator, Toutiao in soli 5 anni (3 se si conta da quando ha davvero iniziato a monetizzare) ha fatto registrare la più significativa crescita di fatturato nel minor lasso di tempo di sempre, superando colossi come Google a livello globale o Tencent (l’azienda di WeChat) e Baidu in Cina. Le previsioni per il 2019 sono di una chiusura con un fatturato superiore ai 2,2 miliardi di dollari.
La crescita inarrestabile di TikTok che inizia a preoccupare l’Occidente (ma piace ai brand che si rivolgono ai giovani)
TikTok è sicuramente un social media (non solo un social network) che sta facendo molto parlare di sé e inizia ad impensierire le Big Tech Social occidentali (Facebook in particolare). Per ora, ereditando il format di Musically, è un’app con la quale gli utenti possono generare video verticali e meme musicali (di una quindicina di secondi) con sincronizzazione labiale. E’ una via di mezzo tra il defunto Vine, YouTube, Instagram e Snapchat, ed è incredibilmente semplice da utilizzare.
Considerando gli investimenti dell’azienda in intelligenza artificiale e deep learning per lo sviluppo di Toutiao, c’è da credere che TikTok possa presto passare da app dilip-sync entertainment a social media più esteso.
I numeri di crescita dimostrano che la strada non è poi così lontana. Qualche dato utile per comprendere la folle crescita di TikTok arriva da MediaKix che riporta quanto segue:
- TikTok ha generato oltre 660 milioni di download in tutto il mondo nel 2018;
- l’app ha guadagnato 75 milioni di nuovi utenti nel solo dicembre 2018;
- TikTok ha registrato la durata media della sessione più lunga rispetto ad altri principali canali social (294 secondi);
- con 500 milioni di utenti attivi mensili (26,5 milioni dei quali negli Stati Uniti), la base utenti di TikTok ha il doppio delle dimensioni di Vine al suo apice (200 milioni) >> questi erano i dati sul 2018, oggi gli utenti attivi nel mondo sono 800 milioni;
- Nel 2018, TikTok è stata l’ app numero 4 più scaricata in assoluto, battendo sia Instagram che YouTube.
- Solo negli Stati Uniti, i download mensili di TikTok sono costantemente aumentati per superare Facebook, Instagram, YouTube e Snapchat.
Questi i dati relativi all’Italia:
- 2.8 Milioni di persone usano TikTok ogni mese
- 34 min di permanenza media al giorno e 6 aperture app
- 3 Miliardi di visualizzazioni video ogni mese
TikTok premia gli utenti che ingaggiano altri utenti (con monete virtuali che possono essere convertite in denaro vero)
Numeri che iniziano ad interessare ai brand, soprattutto a quelli che si rivolgono ad un pubblico di ragazzi giovani e giovanissimi (la Generazione Z, i Centennials), anche alla luce della recente campagna di Gamification che esorta gli utenti a superare alcune sfide per vincere monete virtuali (che i brand potrebbero sfruttare come elemento di ingaggio), con la possibilità che queste monete virtuali diventino soldi reali sbloccando sfide/livelli di gioco. L’obiettivo è naturalmente quello di avere un numero maggiore di utenti attivi al giorno.
La campagna di Gamification include anche una sorta di premiazione (sempre attraverso monete virtuali) anche per gli utenti che ingaggiano altri utenti: ogni membro di TikTok può ingaggiare fino ad un massimo di 10 nuovi utenti e riceve rubini e diamanti virtuali che può convertire in denaro reale, in particolare 5 Euro per ciascun nuovo membro iscrittosi grazie al suo invito/push (accreditati direttamente sul proprio conto PayPal).
Le “prove” da superare per guadagnare diamanti e rubini virtuali sono molto semplici, per esempio guardare 3 minuti di video e pubblicare un contenuto… In altre parole TikTok sfrutta il meccanismo della ricompensa per fidelizzare gli utenti, renderli più attivi quotidianamente sul social media e ampliare la propria base utenti rapidamente e senza troppi sforzi (il costo di acquisto per singolo utente per TikTok risulta molto basso).
Gli Stati Uniti aprono un’indagine su TikTok per violazione della privacy (sullo sfondo la paura di un’influenza cinese sulla democrazia americana)
Ne fanno un rischio per la sicurezza nazionale i legislatori statunitensi che di recente hanno chiesto alle autorità di regolamentazione e alle agenzie di intelligence di indagare sui legami di TikTok USA (l’app in uso negli Stati Uniti) con la Cina e sulle possibili implicazioni in materia di tutela della privacy.
Come riportato dalla CNN Business i senatori Chuck Schumer e Tom Cotton vogliono che l’autorità per l’intelligence statunitense valuti i rischi per la sicurezza nazionale di TikTok e di altre piattaforme di proprietà cinese, affermando in una dichiarazione dello scorso 24 ottobre 2019 che tali app potrebbero essere utilizzate per spiare i cittadini statunitensi o diventare obiettivi di campagne di influenza straniera come la campagna di ingerenza russa per influenzare le elezioni presidenziali statunitensi del 2016.
Non solo, secondo quanto riportato nelle scorse settimane da alcuni rapporti di Reuters, del New York Times e di altri media statunitensi, il Comitato inter-agenziale sugli investimenti esteri negli Stati Uniti, che esamina le acquisizioni da parte di società straniere, ha aperto un’inchiesta sulla “vecchia” acquisizione di Musical.ly: il senatore repubblicano Marco Rubio ha chiesto l’intervento del Comitato a seguito di un articolo pubblicato dal Washington Post che indaga sull’assenza di post sulle proteste di Hong Kong su TikTok, rispetto ad altre piattaforme di social media come Twitter e Facebook.
«Ci sono ancora prove ampie e crescenti che la piattaforma di TikTok per i mercati occidentali, compresi quelli negli Stati Uniti, stia censurando i contenuti che non sono in linea con le direttive del governo cinese e del Partito comunista», sono le parole del senatore Rubio.
Da parte di TikTok USA è arrivata poi una comunicazione di replica: «Il governo cinese non ci ha mai chiesto di rimuovere alcun contenuto. Il nostro team di moderazione degli Stati Uniti esamina i contenuti per aderire alle politiche statunitensi, proprio come le altre società statunitensi».
Le indagini sono comunque in corso ed è probabile che questo scambio di comunicazioni ufficiali sia solo il preludio di un dibattito di politica internazionale più complesso.