Userbot: la startup che coniuga intelligenza artificiale e umana raccoglie oltre mezzo milione di Euro (nel primo semestre 2018)

Userbot, la startup che ha sviluppato una tecnologia interamente proprietaria nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale applicata alla Customer Interaction (servizio clienti online), riesce a raccogliere in soli sei mesi oltre 500mila Euro di investimenti

Pubblicato il 21 Ago 2018

Userbot Team

Userbot è “sinonimo” di tante cose: startup, tecnologia, intelligenza artificiale, cloud, crowdfunding, customer service. Innanzitutto, Userbot è una startup italiana (partecipata da PoliHub) che ha fatto della tecnologia la sua natura e proposta dato che offre un sistema di customer service altamente tecnologico che coniuga cloud (la piattaforma è offerta in modalità Saas – Software as a service) con intelligenza artificiale (proprietaria ed in fase di brevettazione) ed intelligenza umana.

Parliamo di una proposta tecnologica che, nel difficile panorama italiano degli investimenti alle startup, è riuscita a raccogliere oltre mezzo milione di Euro di investimenti nel primo semestre 2018. Un traguardo raggiunto attraverso il supporto dei business angel (grazie all’accelerazione di BacktoWork24) e ad una campagna di equity crowdfunding (organizzata su CrowdfundMe). Le due operazioni hanno portato “nelle tasche” di Userbot rispettivamente 300mila e 200mila Euro facendo così salire la valorizzazione premoney della startup a 3 milioni di Euro.

Antonio Giarrusso, CEO di Userbot
Antonio Giarrusso, CEO di Userbot

«Siamo entusiasti di avere a bordo con noi un team di investitori che condividono la nostra visione di un futuro in cui l’Intelligenza Artificiale lavorerà a stretto contatto con l’uomo. Con Userbot abbiamo rivoluzionato l’universo del Customer Service attraverso l’utilizzo di un’Intelligenza Artificiale che impara nel tempo dalle interazioni con gli esseri umani», sono le prime parole di Antonio Giarrusso, Founder & Chief Executive Officer di Userbot.

Jacopo Paoletti, CMO di Userbot
Jacopo Paoletti, CMO di Userbot

«Questo è per noi solo il primo passo: il primo semestre 2018 ha superato ogni nostra aspettativa, sia in termini di raccolta investimenti ma in particolare in termini di fatturato, e credo sia stato principalmente questo a fare la differenza con gli investitori», ha aggiunto Jacopo Paoletti, Co-Founder & Chief Marketing Officer di Userbot.

Vediamo allora meglio in dettaglio cos’è Userbot.

Userbot, cosa NON è e come si distingue

Userbot coniuga intelligenza artificiale ed intelligenza umana per una gestione più efficace del customer service ma:

  • NON è  un assistente virtuale per il Customer Support,
  • NON è un Chatbot (i quali sono generalmente basati su set di domande e risposte predeterminate).

Userbot è una vera e propria intelligenza artificiale (basata su machine learning e deep learning) applicata specificatamente per il customer service che apprende e migliora sia la sua base di conoscenza sia la sua efficacia attraverso le interazioni umane che possono crearsi attraverso qualsiasi canale digitale (sito web, app su Android o iOS, account social, fanpage Facebook, app di messaggistica come Messenger o Telegram…).

In sostanza, il sistema automatizza le risposte frequenti (comportandosi quindi come un “tradizionale” bot), andando a risolvere la questione dell’efficienza (di costi ma anche e soprattutto di processo), ma continua ad apprendere (in modo autonomo, ed è qui che si differenzia da chatbot ed assistenti virtuali) migliorando così l’efficacia del sistema; un aspetto non banale quest’ultimo, soprattutto quando si tratta di interazioni uomo-macchina e di customer care: le persone si aspettano risposte coerenti ai propri bisogni e non tollerano incomprensioni (di linguaggio, di risposta, di processo, ecc.).

Dal punto di vista tecnico, Userbot utilizza deep learning e intelligenza artificiale per analizzare i messaggi: è in grado di riconoscere il tipo di problema, capire lo stato d’animo degli utenti e assegnare automaticamente una priorità. Userbot gira agli operatori umani solo le domande nelle quali si presenta un nuovo problema che ancora non è in grado di risolvere autonomamente ma, dato che imparerà dalle risposte delle persone umane coinvolte in quel processo, le volte successive, di fronte a problematiche simili, sarà in grado di fornire autonomamente la soluzione.

«Userbot per noi è solo il primo tassello di un progetto molto più ampio nel campo dell’AI, una tecnologia che tutte le aziende dovrebbero davvero iniziare a capire e accogliere per poter rimanere competitive in un mercato mondiale così veloce e in costante trasformazione. Siamo felici che Userbot sia tra i pionieri in Italia nello sviluppo di tecnologie cognitive», aggiunge Giarrusso.

«La nostra soluzione attualmente è riservata solo alle corporate, puntiamo però già nel 2018 ad aggredire il mercato domestico delle PMI in modalità SaaS, mentre il 2019 sarà dedicato principalmente al mercato anglofono sempre con un approccio self service, che resta il nostro obiettivo principe verso la scalabilità; sempre in ottica di internazionalizzazione contiamo di chiudere fra il 2018 e il 2019 il nostro primo round series A, che dagli interessamenti ricevuti ad oggi si prospetta fin da ora oltre il milione di euro», sono le future previsioni che concede Paoletti.

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