L’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) continua a espandersi rapidamente, con il 67% delle imprese che dichiara di aumentare gli investimenti in questa tecnologia. E’ quanto emerge dalla terza edizione del report “State of Generative AI in the Enterprise”, il sondaggio trimestrale del Deloitte AI Institute condotto su oltre 2.770 intervistati in 14 Paesi. Le aziende affrontano sfide legate all’implementazione, come la gestione dei dati e la misurazione dei risultati, ma rimangono determinate a sfruttare al massimo il potenziale della GenAI.
Resta alto l’interesse dei leader aziendali
L’interesse per la GenAI rimane elevato, con il 63% dei dirigenti senior e il 53% dei membri dei Consigli di amministrazione che lo considerano “alto” o “molto alto”. Nonostante un lieve calo rispetto a inizio anno, la tecnologia continua a suscitare fiducia tra i leader aziendali.
La gestione dei dati è una priorità per le organizzazioni che adottano la GenAI. Il 75% delle aziende ha aumentato gli investimenti in tecnologie di gestione dei dati, affrontando sfide come la sicurezza e la qualità dei dati. Molte organizzazioni stanno migliorando le pratiche di data governance per superare questi ostacoli.
Affrontare i rischi della GenAI
Le principali preoccupazioni legate alla GenAI riguardano la conformità normativa, la gestione dei rischi e la governance. Le aziende stanno lavorando per stabilire meccanismi di supervisione, come la creazione di quadri di governance e il monitoraggio dei requisiti normativi, per garantire un uso responsabile della tecnologia.
Sebbene il 41% delle aziende stia affrontando difficoltà nella misurazione dell’impatto della GenAI, c’è un crescente riconoscimento dell’importanza di questa valutazione. Le organizzazioni stanno sviluppando KPI specifici e framework di valutazione per dimostrare il valore prodotto dalla GenAI.
Secondo gli intervistati i tre principali ostacoli all’implementazione della GenAI riguardano la gestione del rischio, tra cui le “preoccupazioni per la conformità normativa” (36%), la “difficoltà di gestione dei rischi” (30%) e la “mancanza di un modello di governance” (29%). Alla base di queste preoccupazioni ci sono i rischi specifici della GenAI, come i pregiudizi e l’allucinazione dei modelli, i problemi legati alla privacy e alla fiducia degli utenti.
Per promuovere la fiducia e garantire un uso responsabile della GenAI, le organizzazioni stanno lavorando attivamente per stabilire meccanismi di supervisione.
Tra le iniziative intraprese ci sono la “creazione di un quadro di governance per l’utilizzo degli strumenti e delle applicazioni GenAI” (51%); il “monitoraggio dei requisiti normativi per garantire la conformità” (49%); “test interni su strumenti e applicazioni GenAI” (43%).
Conclusioni
Lorenzo Cerulli di Deloitte Italia conclude: “Nonostante le sfide, l’entusiasmo per la GenAI è inarrestabile. Le aziende stanno massimizzando il valore di questa tecnologia integrandola in tutte le funzioni aziendali. La GenAI non solo migliora l’efficienza, ma stimola l’innovazione e costruisce relazioni più solide con i clienti, evidenziando il suo straordinario potenziale come motore di crescita futura.”