Come si addestrano i modelli di AI generativa senza ledere i diritti di autore delle opere d’arte per esempio? Attualmente il problema principale è l’utilizzo non autorizzato delle opere degli artisti a supporto dei modelli di AI.
L’Unione Europea si è concentrata sulla protezione del rischio e della liability, ma l’origine dei dati oltre a creare problemi in termini di privacy, protezione dati, uso etico e responsabile crea problemi sui diritti di proprietà intellettuale.
Bisogna porre attenzione alla distinzione tra paternità delle opere d’arte e la tutela di quelle prodotte dalle AI generative.
Il caso Matthew Allen
A tal proposito ha suscitato clamore il caso di Matthew Allen, artista vincitrice di un concorso in Colorado con la sua opera d’arte Theatre D’Operà Spatial.
Per creare la sua opera, Allen ha usato il programma di AI generativa Midjourney, e per tale ragione l’ufficio per il copyright degli Stati Uniti ha stabilito che un’opera d’arte realizzata dall’intelligenza artificiale non può essere protetta dal diritto d’autore. Allen ha rilasciato una dichiarazione in merito alla sua volontà di intraprendere una causa legale contro il governo federale degli stati uniti: “Mi batterò con tutte le mie forze”, portando così l’attenzione sul tema del copyright.
Un tema che è a capo dell’abbandono di molti artisti di piattaforme quali, ad esempio, ArtStation.
ArtStation
ArtStation è una piattaforma online in cui gli artisti e i creativi possono condividere e promuovere le loro opere. Fondata nel 2014, ArtStation offre agli utenti la possibilità di creare un profilo personale, dove possono caricare le proprie opere e aggiornare il loro portfolio inoltre c’è una vetrina virtuale dove poter vendere i propri lavori o servizi, ricevere commissioni o attuare collaborazioni.
La piattaforma mette a disposizione diverse categorie artistiche, come illustrazione, concept art, 3D, animazione, fotografia e altro ancora, al fine di creare una community dedicata all’arte e alla creatività. Vi è quindi la possibilità di interazione tra gli utenti, partecipare a sfide artistiche e pubblicare annunci di lavoro.
Nightshade
Per cercare di sopperire al problema stanno nascendo delle possibili soluzioni, tra cui la più popolare al momento sembra essere Nightshade, creata dal professor Zhao dell’Università di Chicago.
Dal nome della famiglia di piante nota per le sue bacche velenose (in italiano Belladonna), Nightshade è uno strumento che modifica i pixel di un’immagine digitale per portare il sistema di intelligenza artificiale a interpretarla erroneamente. Nightshade potrebbe ad esempio convincere l’intelligenza artificiale che l’immagine di un topo è un criceto e viceversa, facendo si che l’affidabilità dell’immagine creata dall’intelligenza artificiale venga meno. Interpellato, il professor Shmatikov della Cornell University, in merito a tale progetto ha detto che al momento non ci sono difese sufficienti contro questo strumento e pertanto i modelli di AI come, per esempio, ChatGPT sarebbero a rischio.
L’intelligenza artificiale porta con sé tematiche di condivisione di sapere e creatività e quindi opportunità di monetizzazione, in questo contesto prende spazio il modello di business Wise AI.
Wise AI
La piattaforma Wise AI è un sistema basato sull’intelligenza artificiale sviluppato da Wise, una società finanziaria specializzata nei servizi di trasferimento di denaro a livello internazionale. La piattaforma si avvale dell’intelligenza artificiale per automatizzare i processi di trasferimento di denaro, garantendo ai clienti transazioni rapide ed efficienti.
Il nome richiama un metodo Garantito (Warranted), Integrato ( Integrated), Specializzato (Specialized) e Potenziato (Empowered).
Attraverso l’utilizzo dell’AI, la piattaforma può analizzare i dati delle transazioni e delle banche per determinare la migliore tariffa di cambio e il percorso di trasferimento più veloce. Inoltre, l’AI di Wise viene utilizzata per monitorare le transazioni al fine di rilevare attività sospette o potenziali frodi.
Grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, la piattaforma Wise ai può migliorare continuamente le proprie capacità e adattarsi alle esigenze degli utenti.
La soluzione che risolverebbe da una parte la tutela degli artisti rispetto ai loro diritti e dall’altra la possibilità di espansione economica delle piattaforme di intelligenza artificiale, sarebbe quella di utilizzare un intermediario e questo potrebbe essere appunto Wise AI.
La collaborazione tra OpenAI e il Wall Street Journal
Prendiamo ad esempio una collaborazione tra Open AI e il Wall Street Journal, che consiste nella creazione di una libreria chiamata Wise Wall Street Journal. Questa libreria conterrebbe delle informazioni e conoscenze specialistiche e approfondite del mondo della finanza. A questo punto il plus quale sarebbe? Per gli utenti, accesso a informazioni specifiche finanziarie attraverso ChatGPT in versione addestrata con articoli e dati forniti dal Wall Street Journal, a fronte del pagamento di un corrispettivo.
Per Open AI e il Wall Street Journal, quindi, gli erogatori del servizio e dei dati, la possibilità di monetizzare, conservando quindi il diritto di autore nelle mani di chi fornisce dati e la commercializzazione della conoscenza invece in chi sviluppa modelli di AI generativa.
Si tratterrebbe di una strategia “win win”. Il fornitore di dati, il Wall Street Journal darebbe un valore significativo alle analisi finanziarie approfondite, e lo farebbe attraverso i suoi dati, i suoi articoli, le sue ricerche, le sue analisi e in più si aprirebbe un altro mezzo di entrate, oltre alla vendita di spazi pubblicitari, abbonamenti.
La piattaforma di AI invece, Open AI, aumenterebbe notevolmente il suo grado di affidabilità delle informazioni, il numero di dati disponibili, l’aggiornamento e l’analisi con un grado di precisione assolutamente maggiore. Inoltre, la vendita delle licenze aggiuntive sarebbe un’aggiuntiva fonte di entrata. Entrambi potrebbero assolvere alla funzione di pubblicità della rispettiva collaborazione.
Volendo tralasciare la parte di beneficio economico, il vero valore aggiunto sarebbe la possibilità di coesione sistemica tra diritti di autore e addestramenti di modelli di AI generativa.
Wise AI potrebbe essere multitasking e quindi multi-licenze, creando partnership e collaborazioni in qualsiasi settore e aumentando in maniera esponenziale la quantità di dati e di informazioni a disposizione degli utenti.
Conclusioni
L’obiettivo generale e più virtuoso è lo sforzo di salvaguardare l’umanità con totale e assoluto rispetto dell’intelletto umano e delle creatività umana, convogliando i progressi della tecnologia e i vantaggi da essi derivanti nella creazione di modelli tecnologici avanzati e performanti ma tutelanti il cervello umano.