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AI generativa per il Design Thinking: sono 190 i progetti già attivi



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L’Intelligenza Artificiale Generativa stimola idee innovative e migliora i processi aziendali, come evidenziato dalla ricerca dell’Osservatorio Design Thinking For Business della School of Management del Politecnico di Milano

Pubblicato il 17 mag 2024



design thinking

Esistono già oltre 190 strumenti di intelligenza artificiale generativa applicati nel campo del Design Thinking. Questa realtà è stata mappata dall’Osservatorio Design Thinking For Business della School of Management del Politecnico di Milano, che nella sua ricerca annuale, presentata il 17 maggio 2024 al convegno “Design and Generative AI”, ha esaminato l’interazione tra il design e l’intelligenza artificiale generativa.

Uno studio su tre aree di ricerca

Questo studio è stato strutturato su tre aree di ricerca:

  • l’ampliamento delle competenze dinamiche individuali
  • l’evoluzione dell’intimità nelle partnership di progettazione che interagiscono con GenAI
  • l’impatto esteso di GenAI nel processo di Design Thinking.

La ricerca ha evidenziato come la GenAI sia un catalizzatore per l’innovazione ed efficienza nel Design Thinking. Non solo arricchisce il kit di strumenti del designer, ma modifica anche le dinamiche collaborative e l’efficienza del processo. La GenAI consente pratiche progettuali più proattive, reattive e incentrate sull’utente. Questa integrazione non solo promette di riformulare le attuali metodologie di progettazione, ma anche di stabilire un nuovo standard per le future pratiche di progettazione, sottolineando l’innovazione continua, una collaborazione più efficace e una sinergia uomo-tecnologia più profonda.

La Gen AI offre promettenti opportunità di automazione, ottimizzazione e innovazione

Stefano Magistretti

“L’emergere dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI) sta avendo un impatto profondo su numerosi campi, incluso il design – spiega Stefano Magistretti, direttore dell’Osservatorio Design Thinking for Business. “Con la sua capacità di elaborare e analizzare grandi quantità di dati a velocità senza precedenti, sta alterando il panorama dei processi di progettazione generando novità e ispirazione. Offre promettenti opportunità di automazione, ottimizzazione e innovazione. Tuttavia, come ogni progresso tecnologico, vi sono sfide e considerazioni etiche che lo accompagnano. Man mano che la GenAI diventa sempre più radicata nel processo di progettazione, cresce la necessità di garantire che migliori, anziché sostituire, la creatività e l’empatia umana”.

“Nell’ambito delle interazioni tra coppie di persone, che devono collaborare per trovare soluzioni innovative, si è visto come l’utilizzo della Generative AI può guidare i progettisti verso il perfezionamento delle proprio idee, promuovendo un ambiente stimolante che rafforza la fiducia e la vicinanza tra i partner – continua Paola Bellis, senior researcher dell’Osservatorio Design Thinking for Business. “In veste di sparring partner, che mette in discussione le idee emerse, la GenAI ha incoraggiato le coppie a perseguire soluzioni più radicali e innovative. Un’interazione critica che ha approfondito le discussioni e ha anche creato uno spazio più sicuro per un’esplorazione audace e creativa, evidenziando la natura in evoluzione delle relazioni quando mediate dalla GenAI”.

Claudio Dell’Era

“La ricerca ha poi dimostrato come l’utilizzo della GenAI migliori l’intero processo del Design Thinking – prosegue Claudio Dell’Era, direttore dell’Osservatorio Design Thinking for Business . “Nell’ambito dei problemi, aumenta l’efficienza e la collaborazione automatizzando la raccolta e l’analisi dei dati, accelerando la ricerca iniziale e la definizione dell’ambito. Aiuta inoltre a inquadrare in modo efficace i problemi incentrati sull’utente e supporta un processo decisionale migliorato con analisi predittive e gestione delle parti interessate. Nello spazio delle soluzioni, GenAI è servito come generatore di idee avanzato e ha contribuito ad arrivare rapidamente a prototipi. Inoltre, le capacità di GenAI garantiscono soluzioni di progettazione innovative e incentrate sull’utente”.

Integrando le informazioni di GenAI con l’intuizione umana si ottengono risultati di progettazione di maggiore impatto

Infine si è osservato come l’utilizzo della AI Generativa potenzi le competenze dinamiche individuali lungo tre aspetti: rilevamento, cattura e riconfigurazione. Nel rilevamento, i designer utilizzano la GenAI per identificare opportunità tecnologiche ed emergenti di mercato, impegnandosi profondamente con concetti generati dall’intelligenza artificiale per stimolare l’innovazione e l’empatia. Questa esplorazione emotiva profonda enfatizza il ruolo centrale dell’uomo, fondamentale per lo sviluppo di soluzioni incentrate sull’utente. La cattura implica la mobilitazione strategica delle risorse, dove una mentalità agile, caratterizzata da apertura, adattabilità e resilienza, è essenziale.

Questo mindset migliora il pensiero strategico e il processo decisionale potenziato, integrando le informazioni di GenAI con l’intuizione umana per risultati di progettazione di maggiore impatto. Infine, la riconfigurazione si concentra sullo sfruttamento di queste intuizioni per l’innovazione continua, utilizzando l’astrazione speculativa e il senso dinamico per mantenere un vantaggio competitivo nei processi di progettazione.

*L’edizione 2023-2024 dell’Osservatorio Design Thinking for Business è realizzata con il supporto di Assist Digital, Deloitte Digital, Enel, Eni, KPMG Advisory, KuriU / Amarena Company, Poste Italiane, Sisal, Sketchin, Sogei SpA, Tangity – Part of NTT DATA, Vodafone; Alidays SpA, Avvale Forward, Banca Popolare di Sondrio, E.ON, frog Part of Capgemini Invent, Fifth Beat, Fastweb SpA, intellera shape,Leroy Merlin, Lutech, RINA, Roche, TIM, UnipolSai

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