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AI Generative di immagini, ecco come funzionano e cosa permettono di fare



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Un fenomeno che sta ridefinendo i confini del possibile nell’espressione visiva. Al centro ci sono due componenti fondamentali: il modello e il codice. Che cosa sono i dataset e quali problemi di etica e privacy comportano

Pubblicato il 10 ott 2024



AI generative immagini
Paolo Dalprato

Le intelligenze artificiali generative di immagini stanno emergendo come una forza dirompente, ridefinendo i confini tra creatività umana e potenza computazionale. Questi sistemi sofisticati, capaci di produrre immagini originali basandosi su semplici descrizioni testuali, rappresentano non solo un avanzamento tecnico, ma una vera e propria rivoluzione nel modo in cui concepiamo e creiamo contenuti visivi.

Il cuore tecnologico dell’AI generativa: modelli e codice

Al centro di ogni AI generativa di immagini troviamo due componenti fondamentali: il modello e il codice.

Il modello, un file di dimensioni considerevoli che può pesare anche diversi gigabyte, racchiude l’essenza dell’apprendimento dell’AI. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non contiene nessun database di immagini ma piuttosto una rete intricata di rappresentazioni astratte di concetti visivi. È come se l’AI avesse costruito un vasto “vocabolario visuale” durante il suo addestramento, imparando a riconoscere e riprodurre una miriade di elementi visivi, dalle forme più semplici alle composizioni più complesse.

Il codice, d’altra parte, funge da ponte tra questo vasto bagaglio di conoscenze e l’utente. È l’interfaccia che permette di tradurre le richieste testuali, note come “prompt”, in istruzioni comprensibili per il modello. Questo processo di interpretazione e generazione è un equilibrio delicato tra la precisione matematica del modello e la flessibilità necessaria per interpretare il linguaggio umano, spesso ambiguo e ricco di sfumature.

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Il percorso dell’apprendimento: dataset e addestramento

Il viaggio che porta alla creazione di queste AI inizia con i dataset, collezioni mastodontiche di immagini accompagnate da descrizioni testuali. Questi dataset sono il terreno fertile su cui le AI “coltivano” la loro comprensione del mondo visivo. Esempi notevoli includono il Google Open Images Dataset, che conta circa 9 milioni di immagini, fino al colossale LAION-5B, che vanta l’incredibile cifra di oltre 5,85 miliardi di immagini.

La vastità di questi dataset è sia una benedizione che una maledizione. Da un lato, permette alle AI di apprendere una gamma incredibilmente vasta di stili, soggetti e composizioni. Dall’altro, solleva importanti questioni etiche e legali, in particolare riguardo alla proprietà intellettuale e al consenso nell’utilizzo delle immagini.

I problemi dei dataset: etica e privacy

Come possiamo garantire che le immagini utilizzate per l’addestramento siano state ottenute e utilizzate in modo etico? E come gestiamo i diritti d’autore in un contesto in cui le AI possono replicare e rielaborare stili artistici con una precisione sorprendente?

Il processo di apprendimento stesso è un capolavoro di ingegneria computazionale. L’AI non memorizza semplicemente le immagini, ma costruisce un modello astratto del mondo visivo, imparando a riconoscere pattern, forme, colori e le loro relazioni con le descrizioni testuali. Quando un utente fornisce un prompt, l’AI non sta recuperando o modificando immagini esistenti, ma sta creando qualcosa di completamente nuovo, combinando e manipolando i concetti visivi appresi durante l’addestramento.

Limiti e peculiarità: la sfida della comprensione

Nonostante le loro impressionanti capacità, le AI generative hanno limiti e peculiarità che è fondamentale comprendere. La loro “comprensione” del mondo è basata su correlazioni statistiche tra parole e pattern visivi, non su una vera comprensione semantica come quella umana. Questo può portare a risultati sorprendenti o inaspettati, specialmente quando si tratta di concetti astratti o termini molto specifici.

Ad esempio, mentre un’AI potrebbe eccellere nel generare l’immagine di un “gatto che dorme su un divano”, potrebbe trovarsi in difficoltà con concetti più astratti come “la sensazione di nostalgia” o termini tecnici molto specifici.

Come evitare il problema dei bias

Inoltre, le AI possono perpetuare e talvolta amplificare i bias presenti nei dati di addestramento. Questo si manifesta in vari modi, dalla rappresentazione stereotipata di certi gruppi alla difficoltà nel generare immagini che riflettano la diversità del mondo reale.

Questi limiti non sono solo sfide tecniche, ma sollevano importanti questioni etiche. Come possiamo garantire che le AI generative producano contenuti equi e rappresentativi? Come possiamo mitigare i bias intrinseci senza compromettere la creatività e la versatilità di questi sistemi?

AI generative immagini

Il panorama degli strumenti: proprietario o open source

Il mondo delle AI generative di immagini è caratterizzato da una varietà di strumenti e servizi, ciascuno con le proprie peculiarità. Da un lato abbiamo servizi proprietari come DALL-E di OpenAI, Midjourney, e Designer Image Creator di Microsoft. Questi offrono interfacce user-friendly e risultati spesso spettacolari, ma con minor controllo sul processo di generazione e per qualcuno anche possibili limitazioni sull’uso commerciale delle immagini generate.

Dall’altro lato dello spettro troviamo soluzioni open source come Stable Diffusion con il suo ecosistema di sviluppatori aggregati attorno al progetto in più community. Questi strumenti offrono un livello di controllo e personalizzazione senza precedenti, permettendo agli utenti di modificare i modelli, sperimentare con diverse tecniche di generazione e persino addestrare i propri modelli personalizzati. Tuttavia, richiedono anche competenze tecniche più avanzate e spesso necessitano di hardware potente per funzionare efficacemente.

La scelta tra sistemi proprietari e open source non è solo una questione di preferenza tecnica, ma riflette anche considerazioni più ampie su accessibilità, controllo dei dati e filosofia dell’innovazione tecnologica. Mentre i sistemi proprietari offrono soluzioni “chiavi in mano”, i sistemi open source promuovono la trasparenza e la collaborazione comunitaria, elementi cruciali in un campo in così rapida evoluzione.

L’impatto sul mondo del lavoro e sulla società

L’avvento delle AI generative sta provocando onde d’urto in numerosi settori professionali. Industrie creative come la pubblicità, il design grafico e l’editoria stanno vivendo una trasformazione radicale. Da un lato, queste tecnologie offrono strumenti potenti che possono aumentare l’efficienza e ampliare le possibilità creative. Dall’altro, sollevano preoccupazioni sulla possibile obsolescenza di certe competenze professionali e sulla ridefinizione di ruoli creativi tradizionali.

Ad esempio, un graphic designer potrebbe ora utilizzare un’AI generativa per produrre rapidamente bozze multiple di un logo, accelerando il processo creativo. Ma questo solleva domande: il valore del design risiede ancora nella capacità tecnica di produrre l’immagine, o si sposta verso la capacità di formulare prompt efficaci e di curare e perfezionare gli output dell’AI?

Questi cambiamenti non si limitano al settore creativo. L’industria dei media, l’architettura, la moda e persino campi come l’ingegneria e la progettazione industriale stanno iniziando a esplorare le potenzialità delle AI generative. Questo spostamento di paradigma richiede una riflessione profonda su come prepariamo la forza lavoro del futuro e su come gestiamo la transizione verso un’economia sempre più influenzata dall’AI.

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Questioni legali ed etiche: navigare in acque inesplorate

Le AI generative di immagini stanno sollevando questioni legali ed etiche complesse, molte delle quali non hanno ancora risposte definitive. Il copyright delle immagini generate da AI è un terreno largamente inesplorato dal punto di vista legale. Chi detiene i diritti su un’immagine generata da un’AI? L’utente che ha fornito il prompt? Lo sviluppatore dell’AI? O l’AI stessa?

Recenti cause legali e decisioni giudiziarie stanno iniziando a delineare i contorni di questo nuovo campo. Ad esempio, una sentenza della Corte di Cassazione italiana ha riconosciuto il diritto d’autore a un’artista che ha utilizzato un software per la generazione di frattali, sottolineando l’importanza dell’apporto creativo umano anche con l’uso di algoritmi.

Oltre alle questioni di copyright, emergono preoccupazioni sulla privacy e sul consenso. Molti dataset utilizzati per addestrare le AI contengono immagini di persone reali, spesso senza il loro esplicito consenso. Come bilanciamo il progresso tecnologico con il diritto alla privacy individuale?

La facilità con cui queste AI possono generare contenuti realistici solleva anche preoccupazioni sulla possibile diffusione di disinformazione e deepfake. La capacità di produrre immagini false ma credibili potrebbe avere implicazioni significative per la fiducia pubblica e la stabilità sociale. Come società, dobbiamo sviluppare strumenti e protocolli per distinguere il vero dal falso in un mondo dove la linea tra realtà e finzione diventa sempre più sfumata.

L’impronta ambientale: un costo nascosto dell’innovazione

Un aspetto spesso trascurato, ma di crescente importanza, è l’impatto ambientale delle AI generative. Il processo di addestramento di questi modelli massicci richiede una potenza di calcolo enorme, con un conseguente consumo energetico considerevole. Ad esempio, l’addestramento di un singolo modello di AI di grandi dimensioni può produrre emissioni di carbonio equivalenti a quelle di diversi voli transatlantici.

Questo solleva questioni cruciali sulla sostenibilità a lungo termine di queste tecnologie. Come possiamo bilanciare il progresso tecnologico con la responsabilità ambientale? Alcune soluzioni proposte includono l’uso di energie rinnovabili per i centri dati, lo sviluppo di algoritmi più efficienti e la ricerca di metodi di addestramento che richiedano meno risorse computazionali.

Guardando al futuro: sfide e opportunità

Guardando al futuro, possiamo anticipare ulteriori progressi nella qualità e versatilità delle immagini generate da AI. È probabile che vedremo una maggiore integrazione di queste tecnologie con altre emergenti, come la realtà aumentata e virtuale, aprendo nuove frontiere nell’intrattenimento, nell’educazione e nella comunicazione visiva.

Tuttavia, questi sviluppi porteranno con sé nuove sfide etiche e regolamentari. Sarà necessario un approccio collaborativo tra governi, aziende e società civile per sviluppare quadri normativi che promuovano l’innovazione responsabile. Dovremo affrontare questioni come la regolamentazione dell’uso delle AI generative in contesti sensibili, la protezione dei diritti degli artisti umani e la promozione della trasparenza nell’uso di contenuti generati da AI.

Conclusioni

Le AI generative di immagini rappresentano molto più di un semplice avanzamento tecnologico: sono l’inizio di un nuovo capitolo nella storia dell’espressione visiva umana. Questa rivoluzione è paragonabile all’avvento della fotografia o del cinema, ma con una velocità di sviluppo e adozione senza precedenti.

Mentre ci muoviamo verso un futuro in cui queste tecnologie saranno sempre più integrate nella nostra vita quotidiana, è fondamentale mantenere un approccio critico e riflessivo. Come società, dobbiamo interrogarci su come queste tecnologie stanno cambiando il nostro rapporto con l’arte, la creatività e la realtà stessa.

Il nostro compito è di guidare questa rivoluzione in modo che amplifichi il potenziale umano anziché sostituirlo, che promuova l’equità anziché esacerbare le disuguaglianze, e che arricchisca la nostra esperienza del mondo anziché impoverirla. Le AI generative di immagini non sono solo uno strumento tecnologico, ma un fenomeno che sta ridefinendo i confini del possibile nell’espressione visiva.

Il futuro di queste tecnologie è nelle nostre mani, e sta a noi assicurarci che sia un futuro che valga la pena di creare. Con una comprensione approfondita, un uso responsabile e una visione etica, possiamo sfruttare il potenziale di queste straordinarie tecnologie per aprire nuovi orizzonti di creatività e innovazione.

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