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Altman: “Nei prossimi vent’anni un mondo migliore rispetto a quello degli ultimi duecento”



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Sul palco dell’Italian Tech Week, intervistato da John Elkann, il co-fondatore e Ceo di OpenAI ha parlato della sua visione della tecnologia nel prossimo futuro, gettando acqua sul fuoco riguardo alle voci di una “ristrutturazione” aziendale. Siglata anche una partnership fra l’azienda di AI e il Gruppo Gedi per l’utilizzo dei contenuti di “Repubblica” e “La Stampa” da parte degli utenti di ChatGPT

Pubblicato il 26 set 2024

Chiara Ponti

Avvocato, Legal & Compliance e nuove tecnologie, nostro inviato



Italian Tech Week

Trenta minuti, la sala piena e al centro un palco rotante. Questo è stato lo scenario in cui si è tenuto, il 26 settembre 2024, il dialogo tra Sam Altman e John Elkann nella location delle OGR di Torino, in occasione dell’Italian Tech Week, la kermesse sul mondo della tecnologia in programma dal 25 al 27 settembre.

Da un lato Elkann a porre le domande, e dall’altro Altman a rispondere. Per quanto possa esser sembrato veloce lo scambio tra i due, molti sono stati i temi trattati. Il messaggio è stato chiaro: “cambiare il mondo” nel prossimo ventennio, potendo migliorare la vita delle persone rispetto agli ultimi due secoli, grazie all’uso delle tecnologie emergenti come i sistemi di intelligenza artificiale al centro dell’attuale momento storico.

“Possiamo cambiare la vita delle persone

“Possiamo cambiare la vita delle persone”, così esordisce John Elkann, attuale Amministratore delegato di Exor (capogruppo di Gedi), nonché già presidente di Stellantis e Ferrari. “Nei prossimi venti anni possiamo andare verso un mondo migliore rispetto a quello che c’è stato negli ultimi duecento anni”, gli fa eco Sam Altman.

Altman, dopo aver precisato che al momento non c’è alcuna “ristrutturazione” in atto, nonostante i fatti di cronaca che hanno reso note le dimissioni della Chief Technology Officer di OpenAI, Mira Murati – una posizione certamente importante all’interno dell’assetto aziendale di OpenAI – riferisce che nell’ultimo anno il board “è indipendente” spegnendo di fatto i riflettori su una uscita così importante. “Ho visto alcuni articoli che sostenevano che le dimissioni di queste figure erano legate a una ristrutturazione aziendale: non è assolutamente vero. La maggior parte delle cose che ho letto erano totalmente sbagliate: il nostro consiglio di amministrazione è da un anno che pensa a una ristrutturazione, a ciò che serve per arrivare alla prossima fase di OpenAI. Credo che queste dimissioni arrivino da persone pronte per nuove esperienze professionali e lasciare, quindi, il posto a una nuova generazione di leader”, ha detto Altman. Poi, il CEO di OpenAI ha chiesto lumi a John Elkan su come traghettare l’onda delle trasformazioni.

La visita alla sede della Ferrari

Nel viaggio di Sam Altman in Italia non poteva mancare una visita a Maranello, presso la storica sede della Ferrari. D’altronde, in questa fase di ottimizzazione dei processi industriali che il noto marchio sta mettendo in atto anche grazie alla big tech, “il software di AI generativa per immagini DALL-E, di OpenAI, sta contribuendo a fornire spunti per designer e ingegneri” dell’iconico “cavallino rampante”.

Italian Tech Week
Foto: Digital360

La partnership strategica fra GEDI e OpenAI per l’accesso ai contenuti news in italiano su ChatGPT

GEDI e OpenAI hanno annunciato una partnership strategica volta a rendere accessibili agli utenti di ChatGPT i contenuti in lingua italiana provenienti dalle autorevoli testate del Gruppo GEDI.

L’accordo prevede che gli utenti di ChatGPT possano accedere a citazioni, contenuti e link alle pubblicazioni di GEDI, tra cui La Repubblica e La Stampa. Questa collaborazione è destinata a migliorare la rilevanza e l’accesso ai prodotti di OpenAI, inclusi ChatGPT e il prototipo SearchGPT, per gli utenti italiani, grazie al riconosciuto valore del giornalismo prodotto dal gruppo editoriale.

La partnership non si limita alla semplice condivisione di contenuti, ma apre nuove opportunità per entrambe le società, favorendo ulteriori collaborazioni su funzionalità e prodotti basati sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo è migliorare il modo in cui i lettori accedono e interagiscono con le notizie in Italia.

John Elkann, presidente di GEDI, ha affermato: “La partnership siglata con OpenAI fa parte del percorso di trasformazione digitale di GEDI e riconosce il suo ruolo di leadership nella produzione di contenuti di alta qualità all’interno del panorama editoriale italiano. Da oggi, gli utenti di ChatGPT potranno fare affidamento su articoli e analisi approfondite provenienti dalle nostre pubblicazioni, per ottenere informazioni di qualità su un’ampia gamma di argomenti, con particolare riferimento al contesto italiano. Questo accordo permette inoltre a GEDI di raggiungere un pubblico internazionale più ampio, grazie alle avanzate capacità di traduzione sviluppate da ChatGPT.”

Da parta sua, Sam Altman, Amministratore delegato di OpenAI, ha dichiarato: “È importante collaborare con gli editori di tutto il mondo affinché tutti possano avere accesso a informazioni accurate e affidabili nella propria lingua. Questa partnership riconosce l’alta qualità del giornalismo di GEDI e migliora l’esperienza di ChatGPT per milioni di persone in Italia e nel mondo.”

Italian Tech Week

L’edizione 2024 dell’Italian Tech Week

Tutto esaurito all’ Italian Tech Week 2024, che si tiene a Torino dal 25 al 27 settembre con un exploit di iscrizioni, circa ventimila. Sono questi i dati comunicati dall’organizzazione Vento. Non solo italiani, ma visitatori che sono giunti da più parti del mondo.

Il merito è stato anche di una agenda fitta di interessanti speech oltre ai riflettori tutti puntati sull’incontro più atteso, quello tra Elkann e Altman.

L’Italian Tech Week è “un forum importante, in cui le menti più brillanti della scena tecnologica internazionale si riuniscono per approfondire le discussioni su innovazione, tendenze future e nuove direzioni”, volendo incarnare “la convergenza delle comunità di startup italiane e internazionali, dei capitalisti di rischio, delle aziende all’avanguardia, delle istituzioni, dei media e di tutti i principali artefici del cambiamento”.

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