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Capgemini: l’AI generativa rivoluziona l’ingegneria del software



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Uno recente studio proietta l’intelligenza artificiale generativa al centro dell’ingegneria del software, promettendo automazione delle operazioni ripetitive e un rafforzamento della collaborazione inter-team. Entro due anni la Gen AI influenzerà progettazione, sviluppo e testing di più del 25% dei software

Pubblicato il 11 lug 2024



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Entro il prossimo biennio, l’intelligenza artificiale generativa (Gen AI) assumerà un ruolo cruciale nel supporto alle attività dei professionisti del settore software, influenzando la progettazione, lo sviluppo e il testing di più del 25% dei software. Il recente studio del Capgemini Research Institute, intitolato “Turbocharging software with generative AI: How organizations can realize the full potential of generative AI for software engineering”, evidenzia che l’80% dei professionisti del settore riconosce in Gen AI una risorsa capace di automatizzare le operazioni più monotone e ripetitive. Ciò permetterebbe loro di dedicarsi a compiti di maggior valore aggiunto. Oltre tre quarti degli addetti ai lavori sono persuasi che tale tecnologia potenzi la collaborazione tra i team tecnici e quelli non tecnici all’interno delle aziende.

Nove aziende su dieci devono ancora implementare la GenAI

Nonostante l’adozione della Gen AI nel campo dell’ingegneria del software sia ancora agli esordi, con nove aziende su dieci che devono ancora implementarla su larga scala, il report mostra che le organizzazioni che hanno avviato progetti pilota stanno già vedendo benefici significativi: il 61% ha identificato la promozione dell’innovazione come il principale vantaggio, seguito dal miglioramento della qualità del software (49%). Inoltre, è stato registrato un incremento della produttività delle attività di ingegneria del software compreso tra il 7% e il 18%. Per alcune mansioni specialistiche, il risparmio temporale raggiunge addirittura il 35%.

Le aziende intervistate hanno espresso l’intenzione di utilizzare il tempo guadagnato grazie alla Gen AI per dedicarsi a iniziative innovative quali lo sviluppo di nuove funzionalità software (50%) e l’upskilling (47%), mentre la riduzione del personale è stata considerata solo dal 4% delle organizzazioni. Emergono anche nuovi profili professionali come sviluppatori di AI generativa, prompt writer e architetti di AI generativa.

Maggiore collaborazione tra i team tecnici e quelli di business

L’utilizzo della Gen AI migliora significativamente la comunicazione tra gli ingegneri del software e gli altri team aziendali: infatti, il 78% dei professionisti in questo settore si dichiara ottimista riguardo al potenziale della Gen AI nel migliorare tale collaborazione.

Supporto al personale dedicato al software e miglioramento nella soddisfazione dei dipendenti

Attualmente, il 46% degli ingegneri utilizza gli strumenti di Gen AI per supportare le proprie attività quotidiane. Quasi tre quarti sostengono che le applicazioni della Gen AI vanno ben oltre la semplice scrittura di codice. Sebbene l’assistenza nella programmazione rappresenti l’applicazione principale, questa tecnologia viene impiegata anche in altre fasi dello sviluppo software come la modernizzazione del codice o la progettazione dell’esperienza utente (UX). Tanto i professionisti esperti quanto i meno esperti mostrano un alto livello di soddisfazione nell’utilizzo della Gen AI (rispettivamente 69% e 55%), considerandola un importante stimolo motivazionale. Tuttavia, secondo lo studio, il 63% dei professionisti usa strumenti non autorizzati per supportare le proprie attività. Senza adeguati controlli e supervisione, questa rapida adozione può esporre le organizzazioni a rischi funzionali, legali e relativi alla sicurezza.

Riccardo Dolfi, Managing director di Capgemini Engineering in Italia dichiara: “L’AI generativa si è affermata come una tecnologia autorevole capace di assistere gli ingegneri del software ed è rapidamente diventata popolare. Il suo impatto sull’efficienza e sulla qualità del coding è tangibile ed evidente; offre ottime prospettive anche per altre attività legate al settore. È essenziale ricordare tuttavia che i veri benefici derivano da un approccio olistico all’ingegneria del software che supera la semplice adozione di uno ‘strumento nuovo’. È necessario rispondere alle esigenze aziendali con soluzioni ben progettate ed efficaci; creare ambienti lavorativi personalizzati per gli sviluppatori; implementare standard elevati per qualità e sicurezza; garantire efficienza nei team dedicati al software. L’attenzione deve concentrarsi su ciò che genera valore reale. Il futuro promette molte novità!”

Per consultare il report completo cliccare qui.

Metodologia della ricerca

Il Capgemini Research Institute ha intervistato 1.098 dirigenti senior (a partire dal ruolo di director) e 1.092 professionisti nel campo del softwarе (inclusі architetti sviluppatori tester е project manager). Sono state condotte ventі interviste dettagliate cоn leader d settore partner е startup oltre а numerosі professionisti nel campo dl softwarе.

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