Le AI generative stanno iniziando a lavorare per noi e, in alcuni casi, persino al nostro posto. Dopo l’exploit di ChatGPT, che con la versatilità della versione 4 ha creato in pochi mesi un nuovo mercato per le soluzioni ai-Powered, anche Google ha fatto la sua mossa con il lancio di Bard.
Sia GPT di OpenAI che LaMDA 2 di Google sono motori generativi basati su LLM (Large Language Models), ma hanno caratteristiche tecniche differenti, che bisogna conoscere per scegliere lo strumento giusto a seconda dello scenario operativo dove si intende utilizzarlo.
ChatGPT e Bard: tre differenze principali
Una delle differenze più sostanziali tra ChatGPT e Google Bard è il training set. Per acquisire la capacità di generare testi, i Large Language Models devono essere ”addestrati” utilizzando una grande quantità di testi in varie lingue. OpenAI ha addestrato il modello GPT utilizzando dati disponibili su Wikipedia, Common Crowl, libri, articoli e documenti vari. L’ultimo aggiornamento del dataset di OpenAI è del 2021 e questo limita la ”conoscenza” di ChatGPT a record anteriori a questa data. Anche Bard è stato addestrato da Google utilizzando i dati di Wikipedia, Common Crowl, libri, articoli e documenti, ma questi sono stati integrati con discussioni e contenuti disponibili sul web, e aggiornati in real-time.
Un’altra differenza chiave che distingue le abilità generative delle due intelligenze artificiali è la capacità di ricerca istantanea. Bard ha dalla sua la facoltà di recuperare informazioni direttamente da Google, il motore di ricerca più utilizzato sul web. Grazie a questa possibilità, con Bard è possibile accedere a informazioni più aggiornate, ottenendo risposte e analisi corrette anche su fatti contemporanei. Facendo all’AI domande su informazioni di nicchia, che non hanno un riscontro popolare, le capacità di ricerca di Bard fanno la differenza in quanto ad accuratezza.
Bard e ChatGPT sono stati progettati per scopi differenti, per essere utilizzati da due distinti target di utenti, e questo influenza profondamente la user experience. In generale, Google Bard ha un’interfaccia utente migliore, ed essendo più rapido nella generazione del testo, risulta più user-friendly quando si cercano informazioni online. ChatGPT, invece, con il prompt giusto è in grado di generare risposte più articolate e di svolgere compiti più complessi. Per raggiungere questo risultato bisogna, però, prendere dimestichezza con il prompt engineering, ossia con la costruzione efficace del testo che si fornisce all’AI per ottenere una risposta.
1. Differenze applicative: le API
Le API, acronimo di Application Programming Interface, sono un insieme di regole e strumenti che permettono a diverse applicazioni software di comunicare e interagire tra loro. Si può pensare alle API come a un linguaggio comune che due applicazioni utilizzano per scambiarsi informazioni, dati e richieste.
Per fare un esempio semplice, immaginate di avere un’app sul vostro smartphone che vi mostra le previsioni del tempo. Quest’app potrebbe utilizzare un’API fornita da un servizio meteorologico per ottenere i dati sulle previsioni. In questo caso, l’app invia una richiesta all’API del servizio meteorologico, che a sua volta elabora la richiesta e restituisce le informazioni sul tempo all’app, che le mostra sullo schermo del vostro smartphone.
OpenAI mette a disposizione degli sviluppatori un set di API completo che consente di sfruttare le potenzialità di GPT 4 anche da applicazioni di terze parti. Google, invece, ha soltanto annunciato che nel futuro Bard sarà disponibile anche via API, ma non si sa molto di più al riguardo. Questo significa che l’utilizzo di GPT è, al momento, una scelta obbligata per gli sviluppatori.
Le API di GPT-4 consentono agli sviluppatori di integrare nelle proprie applicazioni funzionalità avanzate che aiutano l’utente nel flusso di lavoro. Facciamo qualche esempio:
- Chatbot per il customer care;
- Traduttori automatici;
- Correttori ortografici e grammaticali;
- Automazioni e risposte automatiche;
- Sintesi di documenti testuali;
- Assistenza nella scrittura del codice.
Molte di queste funzionalità AI-Powered sono già state integrate in software popolari, grazie all’uso delle API.
2. Differenze applicative: coding
Il processo di sviluppo software è simile alla procedura di progettazione di una casa: lo sviluppatore sceglie l’architettura di base che farà da fondamenta al progetto, e continua aggiungendo componenti fino ad arrivare all’interfaccia di interazione con l’utente. Un’AI in grado di scrivere codice può diventare un’assistente che velocizza la fase di coding, per passare rapidamente dal progetto teorico all’implementazione reale in un linguaggio di programmazione.
Al momento Bard non è in grado di scrivere codice, o meglio, probabilmente ne è in grado, ma la funzionalità è stata inibita da Google. Anche in questo caso, quindi, ChatGPT di OpenAI è una scelta obbligata per gli sviluppatori. Grazie al motore generativo, comprendere il funzionamento di una libreria o di una funzionalità specifica del linguaggio di programmazione è più immediato: non serve, infatti, leggere la documentazione per intero, ma basta chiedere all’AI di generare alcuni esempi di codice in contesti specifici.
In fase di ottimizzazione, l’AI può suggerire modi per rendere il codice più efficiente ed elegante, applicando le best-practice suggerite per il linguaggio di programmazione utilizzato. GPT-4 è anche in grado di correggere i bug che affliggono il codice, individuando la causa dei problemi e suggerendo una o più strategie di soluzione delle problematiche.
La qualità del codice generato dipende in larga misura dal prompt engineering, altrimenti si rischia di ritrovarsi con codice non ottimizzato o addirittura pericoloso dal punto di vista della sicurezza informatica. Al momento, quindi, l’intelligenza artificiale è un ottimo strumento per velocizzare le fasi di sviluppo, ma la supervisione di un esperto resta assolutamente indispensabile.
3. Differenze applicative: generazione di testi
Sia GPT-4 che Bard sono in grado di generare testi e sintetizzare il contenuto di un documento. Facendo le stesse richieste alle due intelligenze artificiali, però, appare evidente un differente approccio generativo. Bard è stato pensato da Google per rispondere a domande dirette e assistere l’utente alla ricerca di informazioni. ChatGPT è più orientato alla generazione di testi complessi: è in grado di scrivere contenuti più lunghi e redigere interi articoli su un argomento di qualsiasi genere.
Se si vogliono generare email, comunicazioni o messaggi professionali e personali, il livello qualitativo di ChatGPT 4 non ha rivali. I testi sono più completi di quelli generati da Bard, l’esposizione è più creativa e il testo ha una sua ”personalità” che lo rende più gradevole da leggere. ChatGPT riesce, anche con facilità, a impersonare lo stile di personaggi noti del passato: ad esempio, si può chiedere una poesia nello stile di Manzoni o una prosa nello stile di Umberto Eco.
Nella sintesi di testi, documenti, articoli e libri, ChatGPT riesce a cogliere meglio i concetti chiave e a sintetizzarli in frasi che non sono semplici ”ripetizioni” dei passaggi chiave del testo. Se si sta effettuando una ricerca su un tema, le sintesi di ChatGPT possono essere ritenute affidabili, pur essendoci situazioni sporadiche in cui alcuni elementi chiave non vengono riportati nella sintesi.
Una delle applicazioni più efficaci della generazione di contenuti AI-Powered è il customer care. Le domande dei clienti sono spesso ripetitive e vertono su pochi temi principali. Se si ha a disposizione una buona base dati contenente tutte le caratteristiche del servizio/prodotto e una raccolta delle più comuni domande e risposte, si può addestrare un custom-model che può sostituire gli addetti di primo livello al servizio clienti, senza nessuna perdita di qualità.
ChatGPT e Bard: conclusioni
In conclusione, sia ChatGPT di OpenAI che Google Bard rappresentano notevoli passi avanti nel settore delle AI generative e stanno aprendo nuove opportunità per aziende e utenti. Entrambi i sistemi hanno le loro peculiarità, con Bard che eccelle nella ricerca istantanea e nella facilità d’uso, e ChatGPT che si distingue per la generazione di testi più articolati e complessi, oltre alla proficua integrazione con le API per gli sviluppatori.
Le differenze tra i due sistemi possono essere viste come complementari. Le due AI offrono soluzioni diverse per esigenze diverse, e le loro capacità possono essere combinate per creare esperienze utente ancora più ricche e coinvolgenti. Ad esempio, un utente potrebbe utilizzare Bard per avere risposte rapide e in real-time, mentre ChatGPT potrebbe essere impiegato da uno sviluppatore per aggiungere funzionalità avanzate e per interagire con gli utenti in modo più efficace.
La sfida principale per le aziende e gli sviluppatori sarà quella di sfruttare al meglio le potenzialità offerte da queste tecnologie, adattandole alle proprie esigenze e implementandole in modo efficiente e sicuro. La formazione degli utenti e lo sviluppo di competenze specifiche, come il prompt engineering, saranno fondamentali per garantire l’efficacia e l’affidabilità delle soluzioni basate su AI generative.
Infine, la continua evoluzione e innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale generativa promette di portare ulteriori miglioramenti e nuove opportunità. Con l’incremento delle prestazioni e la riduzione dei costi, l’accesso a queste tecnologie diventerà sempre più diffuso, permettendo anche alle piccole e medie imprese di sfruttare le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale. In definitiva, il futuro delle AI generative è luminoso e rappresenta una rivoluzione nel modo in cui lavoriamo, comunichiamo e interagiamo con il mondo digitale.