Tecnologie

Code-editor: soluzioni, benefici e costi per le aziende

I code-editor hanno ricadute positive sui flussi di lavoro, sulla produttività e persino sulla creatività degli sviluppatori. Non ce n’è uno migliore di un altro, perché chi codifica lo fa in modo molto personale, anche per questo le soluzioni offerte sono davvero tante

Pubblicato il 29 Mar 2023

code writer

Il code-editor vuole la sua parte. Chi sviluppa software necessita di poche cose ma di qualità. Un computer sufficientemente potente, una postazione di lavoro comoda e un editor personalizzabile. In assenza anche di uno solo di questi elementi la programmazione ne risente, andando così a rallentare il flusso di lavoro di chi partecipa alla stesura del codice e persino di tutto il contesto in cui il software si inserisce fino a bloccare attività e i flussi aziendali.

Non c’è un code-editor migliore di un altro, ce ne sono che meglio si adattano alle necessità di ogni singolo sviluppatore e delle aziende. Online se ne trovano in quantità, a pagamento o prelevabili gratuitamente.

Code-editor: cosa sono e a cosa servono

I code-editor sono software mediante i quali scrivere e modificare il codice sviluppato dai programmatori. Riducendolo all’essenziale è un editor di testo dotato di funzionalità che facilitano il lavoro di chi programma, permettendogli di usare colori specifici per evidenziare porzioni di codice in base alla loro funzione, mostrando in tempo reale errori di scrittura o di sintassi e facilitando il debug. Permettono anche di automatizzare parte della stesura del codice, richiamando quelle porzioni (routine e subroutine soprattutto) sulle quali il codice stesso si erige.

Si sovrappongono all’Ide (Integrated development environment), l’ambiente di programmazione offerto dai diversi linguaggi per facilitare la scrittura di codice. I code-editor, tuttavia, sono più leggeri nell’esecuzione e permettono un livello di personalizzazione più alto, mettendo a disposizione tool non contemplati negli Ide.

I vantaggi dei programmi di code-writing per le aziende

Ogni progetto aziendale, a prescindere dalla sua natura, è prima di ogni altra cosa un esercizio di organizzazione. Lo sviluppatore non è soltanto il classico geek o nerd che passa ore nella propria stanza a scrivere codice e a trovare soluzioni ai problemi che incontra durante lo sviluppo di applicazioni. Molte aziende hanno un dipartimento interno nel quale più sviluppatori lavorano in collaborazione alla creazione di software e al mantenimento di quello già creato.

Avere un ambiente di programmazione ordinato che permetta a un programmatore di comprendere con rapidità cosa ha fatto chi è intervenuto sul codice prima di lui ha innumerevoli vantaggi, gettando le basi per una migliore collaborazione, producendo meglio e con più incisività e reagendo con maggiore tempismo laddove è necessario apportare modifiche al codice con una certa urgenza.

I vantaggi per le aziende sono molteplici, iniziano con la qualità del codice.

I programmi code-writing migliorano la qualità del codice

Sono molti i motivi per i quali i programmi code-writing migliorano la qualità del codice, a partire dal fatto che permettono di cercare e trovare errori in modo più agevole, oltre a rendere più facili le operazioni di debug. Ma occorre fare un passo indietro e stabilire criteri oggettivi per misurare la qualità del codice. Si può considerare di buona qualità un codice che:

  • fa ciò che dovrebbe
  • segue uno stile consistente
  • è facilmente comprensibile a chi non lo ha scritto
  • è ben documentato.

Occorre quindi stabilire uno standard nello stile di codifica e di analisi. Tra gli strumenti che possono perfezionare queste tecniche figurano proprio i software code-writing.

Il concetto di qualità del codice è soggettivo a seconda dello scopo del codice stesso, il fatto che abbia una consistenza e uno stile, facilita, tra le altre cose, anche la possibilità di riuso di parti linee già scritte.

L’importanza della personalizzazione dei programmi di code-writing

Un programmatore crea. Può essere ardito definirlo un artista dei bit ma non è affatto sbilanciato ritenere che, esattamente come un pittore ha un metodo personale per disporre gli strumenti che usa, anche chi programma ha necessità di trovarsi a proprio agio, usando interfacce, colori, comandi, scorciatoie da tastiera, codec, plugin, estensioni e quant’altro gli sia necessario per sviluppare in modo snello e funzionale.

La sicurezza nei programmi di code-writing per le aziende

Scrivere software sicuro che non metta a rischio i sistemi o i dati degli utenti è importante quanto scrivere software funzionale e che soddisfi gli obiettivi del mercato. Il codice va quindi rafforzato per non mettere in crisi i processi di sviluppo e anche per impedire che, venga dato a terzi, occasione di infiltrazione, per esempio iniettando codice malevole magari già durante le fasi di sviluppo.

Per meglio inquadrare la situazione è opportuno sottolineare che gli sviluppatori fanno ricorso a tecnologie e a moduli Open source e questa è una tendenza che cresce nel tempo: nel 2018 è stato stimato che vi siano componenti Open nel 96% delle applicazioni commerciali ed è una cosa positiva perché, oltre a velocizzare lo sviluppo di software proprietario (evitando soprattutto di scrivere codice già esistente e liberamente accessibile) il codice libero passa al vaglio di un corposo numero di utenti e un’eventuale falla ha più possibilità di essere scoperta e corretta.

Tuttavia, unire codice Open al codice proprietario può creare falle nella sicurezza che potrebbero portare alla luce punti deboli, per esempio, nella gestione delle password, delle chiavi di crittografia, nei token di autenticazione e persino negli indirizzi Ip.

Un caso recente, occorso nel 2021, riguarda il codice sorgente di Twitch il quale, proprio a causa di una falla, è stato trafugato e reso pubblico, lasciando nelle mani degli hacker le informazioni contenute nei 125 GB di dati, tra i quali i servizi usati, gli strumenti di sviluppo proprietari e persino i client per dispositivi mobile, console e desktop.

Sviluppare codice sicuro è vitale tanto per chi lo produce quanto per chi lo usa. È argomento complesso e persino difficile da inquadrare nella sua completezza. L’Open Web Application Security Project (OWASP) offre un framework completo che funge da guida e, benché sia stato pensato per le web app, può essere applicato allo sviluppo di software di ogni tipo e, in particolare, si concentra:

  • sulla protezione e sulla crittografia del codice
  • sulla convalida del codice e dei dati
  • sulla richiesta di autenticazioni per l’accesso alle risorse del progetto di sviluppo.

Può sembrare persino paradossale, ma la difesa del codice deve essere un istinto compulsivo al limite del maniacale.

Code-editor e DevOps: ridurre i tempi di rilascio

DevOps è crasi di Sviluppo (Dev, development) e Operazioni (Ops, operation), ossia il lavoro svolto da diverse persone e tecnologie. Consente di collegare tra loro ruoli e funzioni aziendali che sono apparentemente scollegate come, per esempio, le operazioni IT e il controllo della qualità dei prodotti. DevOps è in realtà una cultura del lavoro che rende l’azienda un corpo unico con organi che lavorano in sintonia benché simbiotici.

I vantaggi evidenti sono prestazioni di maggiore qualità che si riverberano sul core business dell’impresa con soddisfazione di tutti gli stakeholder (dipendenti, clienti, fornitori, partner, eccetera).

Ci sono soluzioni chiamate DevOps as Code che includono software, ambienti operativi e middleware consentendo così uno stile comune che si adegua ai dettami delle procedure aziendali in materia di sviluppo e, contemporaneamente, consentono la collaborazione di persone con profili operativi. Due mondi che si interfacciano tipicamente mediante dei test: gli sviluppatori distribuiscono programmi agli utenti e questi restituiscono feedback utili per perfezionare il codice. Tutto ciò non avviene più considerando la fase di test una parte singola e isolata del processo di sviluppo ma parte integrante e continua dello stesso.

Come scegliere il miglior programma code-editor

La prima discriminante, anche se non facilita molto la scelta finale, è il linguaggio in cui si programma. È vero che i code-editor contemplano molti linguaggi di programmazione, è anche vero che alcuni (come vedremo sotto) sono più focalizzati su linguaggi specifici.

Per approfondire la questione vale la pena considerare anche l’ipotesi di sceglierne due diversi, le cui funzioni possano coprire in modo complementare le esigenze. Passiamo quindi in rassegna le caratteristiche principali che dovrebbe avere un code-editor:

  • completamento automatico, rientro automatico ed evidenziazione della sintassi
  • livello di apprendimento adeguato in base alle competenze di codifica
  • possibilità di ampliare le caratteristiche installando plugin
  • leggerezza rapportata all’hardware a disposizione
  • sistema operativo per il quale si sviluppa
  • viste e anteprime
  • facilità di backup
  • supporto disponibile
  • costo

Individuate le necessità degli sviluppatori, il campo si restringe notevolmente, pure lasciando spazio a diverse scelte finali, perché le soluzioni di software per l’editing del codice sono numerose, polivalenti e godono di un ecosistema composto di plugin ed estensioni che ne espandono le potenzialità e le peculiarità.

L’importanza dei programmi di code-writing per l’innovazione

È un argomento vasto e sfaccettato. Partiamo con il dire che gli editor di codice, soprattutto se usati all’interno di aziende in cui c’è un compartimento dedicato allo sviluppo, contribuiscono a liberare la creatività perché ogni singolo individuo apporta idee e soluzioni a beneficio del gruppo di lavoro (e quindi dell’azienda). In qualche modo lavorare con un editor fa evolvere lo stile di programmazione e rende più veloce e affidabile lo sviluppo di software.

Osservando invece il fenomeno in modo più astratto, il fatto che usare un code-editor coadiuvi il lavoro di gruppo e permetta di produrre codice più efficace, sicuro e di maggiore qualità, contribuisce a creare competizione all’interno dei mercati. Un’azienda scrive un ottimo software, i concorrenti si sforzeranno di superarlo per funzionalità, qualità, sicurezza e usabilità. Una catena virtuosa.

I costi e i benefici dei programmi di code-writing per le aziende

Considerando che il prezzo delle soluzioni più costose non è in grado di spaventare le grandi organizzazioni e considerando anche che quelle più piccole possono trovare alternative meno dispendiose quando non gratuite.

Il costo reale è la necessità di cambiare mentalità all’interno dell’azienda per favorire il lavoro in gruppo e il coinvolgimento di risorse umane che non hanno nozioni di analisi e sviluppo di codice.

Ritornando al costo finanziario, il ritorno dell’investimento (ROI) può persino essere immediato, perché sviluppare meglio e più in fretta garantisce competitività e consente una distribuzione più rapida del software, così come il riutilizzo di codice che favorisce anche la sperimentazione.

Anche in questo caso il discorso è generalizzato e non può essere adattato indistintamente a tutti gli editor di cui, sotto, proponiamo una selezione.

Programmi code-editor

Visual Studio Code

Visual Studio Code è la soluzione di Microsoft, completamente gratuita e disponibile per i sistemi Windows a 64 bit, per Linux e per macOS. È un editor completo e supporta ogni linguaggio di programmazione. Esiste una nutrita schiera di plugin per la personalizzazione dell’area di lavoro che, in parte almeno, sopperiscono ad alcune difficoltà nella configurazione in cui possono incappare gli utenti più esigenti.

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Il test che abbiamo effettuato ci ha permesso di considerare la leggerezza del software anche con più istanze aperte e le pressoché infinite possibilità di personalizzazione, inclusa l’extension SHH per la connessione a una macchina remota senza mai lasciare l’applicazione.

Sublime Text

Sublime Text è un code-editor che non conosce limiti di personalizzazione, che può essere fatta mediante una vasta gamma di estensioni messe a disposizione dall’istallazione del plugin Sublime Package Control. Altro aspetto positivo è la modalità distraction-free che consente di lavorare a tutto schermo senza dare modo all’occhio di soffermarsi su elementi estranei ed esterni che possono distrarre.

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È disponibile per Windows (a 32 e a 64 bit) anche in versione portable, per macOS e per Linux. L’ uso personale è gratuito, chi lo usa per scopi commerciali è chiamato a pagare un fee che parte dai 65 dollari l’anno.

Bluefish

È un editor gratuito disponibile per Windows, Linux, macOS e Solaris. Supporta una moltitudine di linguaggi di programmazione e, oltre al completamento automatico dei comandi e delle funzioni (che può essere disattivato) e alle funzioni più diffuse come l’evidenziazione delle sintassi, ha il pregio di potere soddisfare le esigenze degli sviluppatori in erba così come di quelli navigati.

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A tratti, durante i test che abbiamo effettuato, è risultato lento.

Notepad++

È tra i code-editor più famosi e si è guadagnato la fiducia degli utenti perché longevo, può essere installato su Unix, Linux, Windows (con un tool di terze parti anche su macOS) ed è gratuito.

Supporta la registrazione di macro, l’evidenziazione della sintassi e il completamento automatico. Peculiarità comode sia anche agli sviluppatori non più di primissimo pelo ed è supportato da un’ampia comunità di utenti.

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Una pecca non di poco conto: non supporta l’editing di file remoti via http, ssh e WebDAV.

IntelliJ IDEA

È una suite di programmi e servizi che permette di fare molte cose, la classica lavagna bianca sulla quale disegnare ciò che si desidera. Gli editor di codice sono soltanto una parte degli strumenti che mette a disposizione, tra DevOps, strumenti per lo sviluppo, organizzazione di gruppi di lavoro (anche per la formazione).

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Rende la codifica semplice, grazie a plugin e suggerimenti che permettono di risparmiare tempo e incrementare la produttività. Nel suo insieme, l’intera suite può risultare un po’ pesante su un pc di fascia medio-alta.

Il costo parte da 169 euro annui per gli utenti individuali, mentre per le aziende il prezzo di partenza è di 599 euro. La suite può essere utilizzata gratuitamente per 30 giorni

Eclipse

Eclipse è una soluzione gratuita per Windows, Linux e macOS prodotta dall’omonima fondazione ed è un ambiente di lavoro gettonato soprattutto tra gli sviluppatori Java, Php e C++ ma, a renderlo particolarmente interessante è la possibilità di prelevare il codice sorgente e creare delle fork, quindi creare un nuovo progetto partendo da quello esistente.

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Apache NetBeans

Leggero, facile da usare e da configurare è un code-editor Open source, multipiattaforma, supporta diversi linguaggi di programmazione e offre una vasta gamma di plugin per aumentarne funzionalità e potenziale. In fase di compilazione risulta a tratti particolarmente lento e farraginoso.

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PyCharm

È tra gli editor eccellenti per i professionisti che sviluppano codice in Python e ha molte qualità, a partire dalla sua duttilità per chi lavora con il Machine learning. Notevole anche la velocità con la quale intercetta e riconosce errori di stesura e bug.

È aggiornato in modo costante e chi ne fa uso da tempo ha certamente avuto modo di apprezzare i continui miglioramenti che vengono apportati. L’integrazione con GitHub non ha mai restituito un problema durante il nostro test. Un neo, tuttavia, lo abbiamo trovato: fa un uso perfettibile della Ram, che a tratti sovraccarica apparentemente senza logica.

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L’uso individuale richiede un fee annuale a partire da 99 euro, quello commerciale ha un costo che parte da 249 euro annui.

Brackets

Open source e leggero e multipiattaforma, Brackets è uno strumento discretamente noto tra gli sviluppatori di applicazioni web in Html e Css. Una delle caratteristiche principali è l’anteprima dal vivo che consente di vedere il risultato del proprio lavoro mentre lo si sta sviluppando. Supporta anche molti altri linguaggi di programmazione, tra i quali Php, Java, Python, C e C++. A corredo c’è una libreria di estensioni che riceve aggiornamenti in modo periodico.

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GNU Emacs

Altro code-editor open source e multipiattaforma prossimo a compiere 40 anni di vita, GNU Emacs fa certamente parte dei ricordi degli ingegneri non più di primo pelo. Leggero e intuitivo, può essere utilizzato con diversi linguaggi di programmazione ma ha una vocazione particolare per Lisp. Il sistema di evidenziazione delle sintassi è molto valido, meno di spicco invece la personalizzazione che segue le logiche di Emacs Lisp, un dialetto non troppo diffuso.

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