ANALISI

Come i deepfake possono influenzare le elezioni e come potersi difendere



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Nonostante l’adozione di detector da parte delle piattaforme social e le pressioni governative per migliorare queste tecnologie, i sistemi attuali mostrano ancora notevoli limiti

Pubblicato il 3 set 2024

Domenico Marino

Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria



deepfake elezioni

L’intelligenza artificiale sta trasformando il panorama dell’informazione, in particolare durante le elezioni, aumentando la diffusione di disinformazione attraverso deepfake e altri contenuti manipolati. Nonostante l’adozione di detector di deepfake da parte delle piattaforme social e le pressioni governative per migliorare queste tecnologie, i sistemi attuali mostrano ancora notevoli limiti. Molti detector vengono facilmente ingannati da semplici trucchi di editing o tecniche di compressione, e la loro accuratezza varia significativamente, spesso risultando meno efficaci con immagini di persone dalla pelle scura.

Inoltre, i deepfakers sono sempre un passo avanti rispetto ai sistemi di rilevazione. Questa situazione rappresenta una seria minaccia per l’integrità delle elezioni, poiché contenuti falsi possono influenzare in modo decisivo l’opinione pubblica.

Utilizzare l’AI per contrastare l’uso distorto dell’AI…

Le attuali normative e gli investimenti tecnologici stanno cercando di affrontare il problema, ma rimane la sfida di sviluppare strumenti più robusti e accurati per garantire un processo elettorale trasparente e sicuro. Di fronte a questa minaccia, è essenziale sviluppare strumenti di rilevazione basati su AI che possano identificare e neutralizzare tali contenuti prima che abbiano un impatto sostanziale sul pubblico. Le elezioni presidenziali statunitensi del 2024 stanno suscitando grande attenzione per il rischio di disinformazione, in particolare a causa della minaccia rappresentata dai deepfake. Queste tecnologie, che permettono di creare contenuti video e audio estremamente realistici ma completamente falsi, potrebbero essere utilizzate per influenzare l’opinione pubblica in modi senza precedenti. In questo contesto, gli strumenti di rilevazione dell’intelligenza artificiale emergono come un elemento cruciale per proteggere l’integrità elettorale.

Tuttavia, la loro efficacia e affidabilità nel contesto di un processo elettorale così delicato sono ancora oggetto di dibattito. Gli strumenti di rilevazione dell’AI utilizzano modelli di apprendimento automatico addestrati su ampie quantità di dati per identificare anomalie nei contenuti mediatici che potrebbero indicare manipolazioni. Questi modelli sono progettati per riconoscere segnali visivi e sonori caratteristici dei deepfake, come incoerenze nei movimenti facciali o anomalie nell’audio. Nel contesto delle elezioni statunitensi, la capacità di rilevare tali anomalie in tempo reale è di vitale importanza. Le elezioni americane, con la loro enorme portata mediatica, sono un terreno fertile per la diffusione di disinformazione, e i deepfake rappresentano una minaccia particolarmente subdola.

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Occorrono strumenti in grado di processare grandi volumi di dati

Gli strumenti di rilevazione dell’AI devono quindi essere in grado di processare grandi volumi di dati in tempi brevissimi, senza compromettere l’accuratezza. Un aspetto critico degli strumenti di rilevazione dell’AI è l’accuratezza. Anche una piccola percentuale di falsi negativi, ossia deepfake non rilevati, potrebbe avere conseguenze gravi, specialmente in un contesto elettorale come quello statunitense, dove le elezioni sono spesso decise da margini ridotti. Inoltre, la pressione per rilevare i contenuti in tempo reale può ulteriormente compromettere l’accuratezza, poiché gli strumenti devono processare enormi volumi di dati rapidamente.

La corsa tecnologica tra chi crea deepfake e chi sviluppa strumenti di rilevazione è in continua evoluzione. Man mano che gli strumenti di rilevazione migliorano, anche le tecniche di creazione dei deepfake diventano più sofisticate. Questo scenario rende la lotta contro la disinformazione una sfida in continua evoluzione, in cui la capacità di adattamento è essenziale.

L’uso di strumenti di rilevazione dell’AI solleva anche importanti questioni etiche e politiche. La necessità di monitorare e analizzare grandi quantità di contenuti digitali potrebbe mettere a rischio la privacy degli individui e la libertà di espressione. Negli Stati Uniti, dove la protezione della libertà di parola è un diritto fondamentale, l’implementazione di tali strumenti deve essere attentamente bilanciata per evitare la censura indebita di contenuti legittimi.

Inoltre, esiste il rischio di errore umano nell’interpretazione dei risultati forniti dagli strumenti di AI. Un errore nell’identificazione di un deepfake potrebbe portare a decisioni sbagliate, come la rimozione ingiustificata di contenuti o la diffusione di false accuse contro candidati o partiti. Questo potrebbe ulteriormente erodere la fiducia degli elettori nelle istituzioni democratiche, già fragile dopo le recenti elezioni presidenziali del 2020, segnate da accuse di disinformazione e brogli.

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Integrare sistemi di rilevazione in tempo reale all’interno delle piattaforme social

Per migliorare l’affidabilità degli strumenti di rilevazione dell’AI, sarà necessario un continuo investimento nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie più avanzate. Negli Stati Uniti, questo è particolarmente importante in vista delle elezioni del 2024, che si preannunciano come un banco di prova cruciale per la capacità del paese di difendersi dalla disinformazione digitale. Un approccio collaborativo, che coinvolga sia il settore pubblico che quello privato, sarà fondamentale per sviluppare soluzioni efficaci. Questo potrebbe includere la creazione di database condivisi di deepfake noti, che possano essere utilizzati per addestrare e migliorare continuamente gli algoritmi di rilevazione. Inoltre, sarà essenziale l’integrazione di sistemi di rilevazione in tempo reale all’interno delle piattaforme social, per bloccare la diffusione di contenuti manipolati prima che possano diventare virali.

Sarà necessario educare il pubblico sui rischi associati ai deepfake e sulla necessità di una valutazione critica dei contenuti che incontrano online. Solo con una combinazione di innovazione tecnologica, cooperazione internazionale e sensibilizzazione pubblica sarà possibile proteggere l’integrità delle elezioni e la fiducia del pubblico nelle informazioni che riceve.

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