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Con l’AI si aiuta la ripresa del sistema sanitario in Italia



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Il report Philips Future Health Index 2024 evidenzia come l’intelligenza artificiale stia migliorando l’efficienza del sistema sanitario, riducendo le liste d’attesa e affinando i percorsi terapeutici attraverso una gestione avanzata dei dati

Pubblicato il 11 lug 2024



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Per i leader della sanità, l’AI aiuta a migliorare l’assistenza sanitaria e la qualità delle cure. Metà dei dirigenti del settore sanitario riconosce il valore dei dati per offrire spunti rilevanti al fine di erogare cure tempestive e di alta qualità: il 57% li considera utili per velocizzare le diagnosi e diminuire le liste d’attesa, mentre il 54% li vede come strumento per affinare i percorsi terapeutici. Questo è quanto emerge dal Future Health Index 2024, uno studio influente a livello globale nel settore sanitario realizzato con il supporto non condizionante di Philips. L’indagine coinvolge leader del settore in 14 Paesi, tra cui l’Italia, analizzando le sfide e le opportunità che gli enti sanitari devono gestire per mantenere sistemi sostenibili e innovare nei modelli di assistenza.

Oltre un terzo dei leader prevede di adottare l’AI nei prossimi 3 anni per monitorare i pazienti

L’interoperabilità dei dati, cruciale per l’avanzamento del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, rappresenta una problematica per il 40% degli intervistati. Oltre un terzo dei leader (38%) prevede di adottare l’intelligenza artificiale nei prossimi tre anni per monitorare i pazienti ospedalizzati, supportando così diagnosi e cure preventive. La sostenibilità emerge come una necessità crescente: entro tre anni, il 46% dei dirigenti intende scegliere fornitori che adottino pratiche sostenibili.

Le tecnologie emergenti quali la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e l’approccio basato sui dati sono identificate come soluzioni chiave per affrontare le sfide del sistema sanitario italiano, inclusa la scarsità di personale, le difficoltà finanziarie, l’allungamento delle liste d’attesa e la crescente richiesta di assistenza.

“L’accesso alle cure è parte essenziale e imprescindibile di un sistema sanitario ben funzionante, equo e sostenibile. Ma sempre più spesso la carenza di personale e le pressioni finanziarie stanno determinando ritardi nell’assistenza, con un aumento delle liste d’attesa e una diminuzione della qualità delle cure, con ripercussioni sia sul personale che sui pazienti”, dichiara Andrea Celli, Managing director Philips Italia, Israele e Grecia. “Grazie alla digitalizzazione, all’analisi più precisa dei dati e all’intelligenza artificiale, i leader della sanità stanno sempre più spesso automatizzando i flussi di lavoro e utilizzando l’AI a supporto del processo decisionale, per rendere le diagnosi più precise e accurate. In Philips siamo impegnati a collaborare con gli operatori sanitari in questo percorso di trasformazione per creare una sanità sempre più digitale, connessa e accessibile. Un traguardo che può essere raggiunto solo in partnership, mettendo a fattor comune competenze e know how di tutto l’ecosistema sanitario”.

I dati, risorsa per una sanità più interconnessa

Secondo i leader della sanità italiani, gli insights forniti dai dati racchiudono un enorme potenziale per rendere il settore più efficiente e per migliorare l’assistenza ai pazienti, in primis a supporto delle procedure diagnostiche e terapeutiche (57%), contribuendo a ridurre le liste d’attesa, ma anche per ottimizzare i percorsi di cura (54%) e per ridurre le riammissioni in ospedale (35%).

Con l’accelerazione verso l’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, tra le misure finanziate dai fondi del PNRR destinati alla sanità, l’interoperabilità dei dati sanitari rappresenta una sfida non più rimandabile per i leader del settore: l’interconnessione tra le informazioni all’interno delle cartelle cliniche e altre piattaforme è un obiettivo da raggiungere per il 40% degli intervistati.

Dall’intelligenza artificiale nuove efficienze

Con una crescita degli investimenti del 35% nel 2023, l’intelligenza artificiale rappresenta una realtà diffusa in molte organizzazioni sanitarie in Italia, in particolare in radiologia dove l’AI non solo consente di accelerare il processo di acquisizione delle immagini senza artefatti e rumore, evitando di ripetere l’esame, ma può anche supportare i clinici nel processo decisionale.

Sono diverse le aree in cui i leader della sanità progettano di investire in AI a supporto del processo decisionale nei prossimi tre anni: da soluzioni capaci di rendere più efficiente il monitoraggio dei pazienti in ospedale (38%) e da remoto (41%) a quelle che migliorino la prevenzione e l’individuazione delle patologie (38%).

Il settore, però, pone l’accento anche sulla necessità di individuare politiche sull’uso etico dei dati e dell’AI: per circa la metà dei leader italiani è fondamentale non solo investire in formazione ed educazione in modo costante (55%), ma anche rendere l’intelligenza artificiale più trasparente e interpretabile (49%), dimostrando di essere in linea con le premesse dell’AI Act recentemente approvato dal Parlamento Europeo e con il disegno di legge proposto dal Consiglio dei Ministri.

Il Future Health Index 2024 è disponibile a questo link.


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