Osservatorio polimi

Contenuti digitali: le aziende investono in soluzioni di AI per ottimizzare i processi produttivi, supportare la creatività e personalizzare l’esperienza



Indirizzo copiato

L’intelligenza artificiale, in particolare quella Generativa, si distingue come il principale fattore di cambiamento nel settore dei contenuti digitali. Aumenta la spesa degli italiani, che raggiunge 3,7 miliardi di euro (+5% rispetto al 2023), registrando un incremento di circa 200 milioni rispetto all’anno precedente

Pubblicato il 26 feb 2025



image

La spesa dei consumatori italiani in contenuti digitali d’informazione e intrattenimento ha raggiunto nel 2024 i 3,7 miliardi di euro, registrando un incremento di circa 200 milioni rispetto all’anno precedente, grazie all’aumento medio dei prezzi e degli abbonati. Segnali più che positivi anche dal mercato pubblicitario che – spinto dalla diffusione dei modelli ibridi ASVOD, dalla crescente centralità della Smart Tv e dallo sviluppo dell’Audio Advertising – ha guadagnato quote di mercato. 
Sono alcuni risultati emersi dalla ricerca dell’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano e inclusi nel report “Il settore dei contenuti digitali in Italia: spesa, consumo e trend innovativi nel 2024”. Uno degli oltre 50 differenti filoni di ricerca della POLIMI School of Management che affrontano tutti i temi chiave dell’Innovazione digitale nelle imprese e nella Pubblica amministrazione.

Il ruolo della tecnologia e le sfide per il settore

Nel panorama tecnologico, l’intelligenza artificiale, in particolare quella Generativa, si distingue come il principale fattore di cambiamento nel settore dei contenuti digitali. Le aziende stanno investendo in soluzioni di AI per ottimizzare i processi produttivi, supportare la creatività e personalizzare l’esperienza utente.

WHITEPAPER

Dall'on prem al cloud, perché la modernizzazione applicativa è d'obbligo. Scopri gli esempi pratici

Application Lifecycle Management
Application Performance Monitoring

Tuttavia, emergono anche sfide legate alla gestione del copyright e all’impatto sul mercato del lavoro, richiedendo un’attenzione particolare da parte degli operatori del settore e dei legislatori.

Al contrario, l’entusiasmo iniziale verso tecnologie come il Metaverso e il Web3 ha subito un ridimensionamento. Il Metaverso, in particolare, ha incontrato ostacoli legati all’interoperabilità, alla scarsa audience e alla redditività degli investimenti, portando a un calo dell’attenzione da parte di creator, editori e produttori.

Il Web3, sebbene ancora in via di sviluppo, rimane principalmente confinato al settore bancario/finanziario, e la sua diffusione massiva nel campo dei contenuti digitali richiederà ancora tempo.

“Oltre all’innovazione tecnologica, il settore dei contenuti digitali è chiamato a confrontarsi con temi cruciali come la sostenibilità ambientale e sociale. Da mettere sul piatto della bilancia, ad esempio, abbiamo il risparmio di risorse fisiche di una produzione e distribuzione digitale contro il consumo sempre maggiore di energia richiesto da data center e capacità computazionali”, conclude Samuele Fraternali, direttore dell’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano.

Articoli correlati

Articolo 1 di 4