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Dall’AI Gen, 122 miliardi di euro di valore aggiunto per le Pmi italiane



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TEHA Group e Microsoft Italia presentano i risultati di uno studio sull’impatto e l’importanza strategica dell’intelligenza artificiale Generativa per l’economia italiana e il Made in Italy. Le tre aree chiave: competenze, innovazione e governance

Pubblicato il 6 set 2024



intelligenza artificiale

Lo studio “AI 4 Italy: from theory to practice – Verso una politica industriale dell’IA Generativa per l’Italia“, condotto da TEHA Group in collaborazione con Microsoft Italia si propone come aggiornamento della ricerca rilasciata a settembre 2023 “AI 4 Italy: Impatti e prospettive dell’Intelligenza Artificiale Generativa per l’Italia e il Made in Italy” e sottolinea l’urgenza di adottare un approccio strategico che posizioni l’Italia come leader nell’innovazione AI.

I principali dati dello studio “AI 4 Italy: from theory to practice – Verso una politica industriale dell’IA Generativa per l’Italia”

  • L’IA è chiave per il Made in Italy

I modelli d’impatto dello studio confermano che l’adozione diffusa dell’IA Generativa potrebbe aggiungere fino a 312 miliardi di euro al PIL annuale italiano nei prossimi 15 anni. Questo rappresenta una potenziale crescita del PIL fino al 18,2%, con un impatto trasformativo sull’economia nazionale. Secondo lo studio di quest’anno, è stato calcolato che le PMI, in particolare, potrebbero beneficiare di un incremento di 122 miliardi di euro in valore aggiunto, dimostrando che queste tecnologie avanzate offrono opportunità significative non solo alle grandi imprese, ma anche alle realtà più piccole. Inoltre, il marchio Made in Italy è individuato come uno dei principali beneficiari di questa rivoluzione tecnologica.

Si prevede che l’IA Generativa avrà un impatto profondo sui margini di esportazione dell’Italia, con proiezioni che indicano potenziali aumenti dei margini fino 121 miliardi di euro, corrispondente al 19,5% dei ricavi totali dell’export manifatturiero italiano. Settori chiave come l’ingegneria meccanica e la farmaceutica potrebbero vedere espansioni sostanziali dei margini, con incrementi rispettivamente di 20 miliardi di euro e 13 miliardi di euro. Questi dati rafforzano l’idea che l’IA Generativa sia essenziale per rafforzare la posizione economica globale dell’Italia, in particolare per il Made in Italy.

  • L’IA Generativa è un supporto concreto per incrementare la produttività

Lo studio rivela anche che l’IA Generativa sta già penetrando significativamente nel panorama imprenditoriale italiano. I risultati della survey condotta nell’ambito della ricerca rivelano che la totalità (100%) delle aziende intervistate ha già adottato o prevede di adottare soluzioni di IA Generativa nel prossimo futuro (vs. 78% dello scorso anno), evidenziando il crescente rilievo di questa tecnologia nel panorama imprenditoriale italiano.

Le aziende italiane stanno sperimentando guadagni tangibili in termini di produttività grazie all’IA, già oggi: il 47% delle imprese riferisce aumenti della produttività superiori al 5%, mentre il 74% ha registrato incrementi di produttività superiori all’1%. Questi guadagni sono particolarmente significativi, considerando la crescita complessiva della produttività che l’Italia ha registrato negli ultimi due decenni (+1,6%). Un’azienda su due, inoltre, prevede nei prossimi due anni un aumento di produttività di oltre il 10%.

  • Le competenze: l’asset strategico per la competitività

Lo studio evidenzia anche le sfide che l’Italia deve affrontare per valorizzare appieno il potenziale dell’IA Generativa, in particolare nel campo dello sviluppo delle competenze. L’Italia è in ritardo sul know-how relativo all’IA, con il 63% degli imprenditori che riconosce che le competenze dell’IA Generativa non sono ancora diffuse. Il problema delle competenze si manifesta chiaramente sia nell’offerta formativa che nella disponibilità di talenti IA sul mercato del lavoro. L’Italia occupa il settimo posto in Europa per i programmi di studio dedicati all’IA, e anche l’intera Europa risulta in ritardo rispetto a Stati Uniti e Regno Unito in questo campo di studi.

Questo divario si traduce in una carenza di competenze in ambito IA, con il nostro Paese che si posiziona solo al 16° posto tra i Paesi OCSE per la diffusione di competenze legate all’IA. Inoltre, la continua fuga di cervelli aggrava questo problema, poiché l’Italia continua a perdere talenti IA a favore di paesi che offrono migliori opportunità professionali e condizioni di lavoro più attraenti. Questa tendenza non solo indebolisce la capacità di innovazione dell’Italia, ma mette anche a rischio la sua competitività futura in un panorama globale sempre più dominato dall’IA.

  • Accelerare in Italia e in UE gli investimenti in IA

Il ritardo nelle competenze si riflette nel lento ritmo degli investimenti in IA in Italia. Nel 2023, l’Unione Europea ha contribuito solo al 4% dello sviluppo globale dei modelli di IA Generativa, in netto contrasto con gli Stati Uniti, che sono in testa con il 69%. L’ecosistema IA italiano si classifica al 20° posto a livello mondiale in termini di investimenti in startup e scale-up, e solo due università italiane sono classificate tra le prime 70 a livello mondiale per i programmi di studio sull’IA. Questi dati sottolineano la necessità per l’Italia e l’UE di aumentare significativamente gli sforzi per colmare il divario con i leader globali nell’IA. L’attuale ritmo di ricerca, sviluppo e investimento è insufficiente per garantire una posizione competitiva e potrebbe ostacolare la capacità del Paese di beneficiare della rivoluzione dell’IA Generativa.

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Tre aree chiave per l’Italia

Per affrontare queste sfide e sfruttare le opportunità presentate dall’IA Generativa, lo studio individua tre aree chiave su cui l’Italia deve concentrare i propri sforzi: competenze, innovazione e governance.

  1. Competenze: è necessaria l’implementazione di un Piano Nazionale di Alfabetizzazione IA, per diffondere la conoscenza di base sull’intelligenza artificiale a tutti i livelli scolastici, dalle scuole primarie alle università, e tra i cittadini. Parallelamente, è prioritario ampliare l’offerta formativa, in particolare quella universitaria, per formare talenti in grado di guidare l’innovazione nel campo dell’IA. Allo stesso modo, è cruciale promuovere programmi di formazione aziendale, in collaborazione con sindacati e associazioni datoriali. Un’ulteriore priorità è attrarre talenti digitali dall’estero, così da creare una forza lavoro altamente qualificata che possa garantire la competitività dell’Italia a livello globale.
  2. Innovazione: viene proposta l’adozione di una Strategia IA per l’Industria 5.0, con risorse adeguate, che favorisca l’integrazione dell’IA Generativa nel settore manifatturiero, pilastro dell’economia italiana. Si propone di creare le AI factory nei territori e distretti industriali, sfruttando infrastrutture già esistenti come i Competence Center, per sviluppare un ecosistema in grado di rafforzare la leadership industriale dell’Italia, in particolare nel settore del Made in Italy. È inoltre necessario destinare fondi specifici per l’adozione e lo sviluppo di soluzioni IA Generativa, con un’allocazione mirata per garantirne un impatto concreto e duraturo.
  3. Governance: è cruciale assegnare un ruolo strategico alle istituzioni esistenti incaricate del coordinamento e dello sviluppo dell’IA, integrandole nella programmazione economica e industriale di medio-lungo periodo. Tali istituzioni dovrebbero giocare un ruolo chiave nel garantire che l’IA diventi un elemento portante della crescita e dello sviluppo futuro del Paese, rafforzando la competitività dell’Italia in un panorama globale sempre più guidato dalle nuove tecnologie.

L’AI Generativa di importanza strategica per l’Italia

Il cammino da seguire per l’Italia richiede uno sforzo coordinato per superare le sfide esistenti e cogliere le opportunità presentate dall’IA Generativa. Valerio De Molli, Ceo di TEHA Group, ha sottolineato l’importanza strategica dell’IA Generativa nel plasmare il futuro dell’Italia: “L’IA Generativa è una leva strategica per rafforzare la posizione economica globale dell’Italia. Il potenziale di crescita che offre, soprattutto per le PMI e il marchio Made in Italy, è senza precedenti. Con un aumento stimato del valore aggiunto di 122 miliardi di euro per le PMI e un incremento potenziale dei margini di esportazione fino al 19,5%, le opportunità sono enormi. Tuttavia, il ritardo dell’Italia e dell’Europa nello sviluppo dell’IA è preoccupante. Per evitare di rimanere indietro, è urgente l’adozione di una politica industriale dell’IA che posizioni l’Italia come leader globale nell’innovazione tecnologica.”

Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano e advisor scientifico della ricerca, sottolinea il ruolo cruciale dell’istruzione e delle competenze nella corsa all’AI: ” L’IA generativa sta trasformando i modelli di business e migliorando produttività, collaborazione e interazione con il digitale. Questo rende necessario investire per adeguare le competenze sul mercato del lavoro a questo nuovo paradigma tecnologico: tuttavia, l’Italia ha competenze nel settore dell’IA inferiori alla media OCSE, e i pochi talenti formati in questo ambito spesso emigrano all’estero in cerca di opportunità più attrattive. Diventa quindi cruciale rafforzare l’offerta formativa e creare un ecosistema di innovazione capace di trattenere i nostri talenti e attrarre quelli internazionali.”

Vincenzo Esposito, amministratore delegato di Microsoft Italia: “L’AI Generativa, che solo un anno fa sembrava un hype dalle facili promesse di crescita, ha convinto la maggior parte delle imprese che, con toni e velocità differenti, hanno iniziato a sperimentare, comprendere i benefici di queste nuove tecnologie, tanto semplici da utilizzare quanto potenti e dai veloci riscontri positivi. Siamo passati, nel giro di pochi mesi, dalle potenzialità all’operatività: come Microsoft, insieme ai nostri Partner sul territorio, attraverso il nostro programma AI L.A.B., affianchiamo le aziende e enti pubblici nella scoperta dei vantaggi dell’AI, accompagnandoli nell’adozione responsabile di queste soluzioni e nell’individuazione di scenari d’uso per settori verticali e dimensioni aziendali, favorendo al contempo la creazione di competenze dedicate per aiutare le persone a trarre il massimo dall’AI in termini di produttività e creatività. L’adozione dell’intelligenza artificiale generativa non è solo una questione tecnologica, è un’occasione straordinaria per valorizzare ciò che rende l’Italia unica: il genio, la creatività, e la capacità di trasformare idee in soluzioni concrete. Il nostro Paese è da sempre un simbolo di innovazione, dall’arte alla scienza, dal design alla manifattura e oggi possiamo applicare questa eredità culturale al futuro digitale, mettendo l’ingegno umano al centro.”

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