Deloitte: l’intelligenza artificiale può posizionare le assicurazioni come attori chiave nel Sistema Paese. I principali fattori che influenzano l’impatto dell’AI sul settore assicurativo includono il miglioramento del modello operativo in una prospettiva data-driven, la trasformazione delle compagnie da semplici operatori a figure centrali di ecosistemi multidisciplinari e l’elevazione del livello di servizio fornito.
L’AI trasforma le assicurazioni su tre fronti
Secondo Deloitte, il 60% delle iniziative delle compagnie assicurative nell’ambito dell’IA sono realizzate in collaborazione con terze parti, tra cui fornitori di servizi, insurtech, aziende tecnologiche, centri universitari e di ricerca.
“L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il settore assicurativo su tre fronti principali. Prima di tutto, il modello operativo e tecnico si sta evolvendo verso un approccio più efficiente e basato sui dati, grazie all’utilizzo estensivo dei dati dalla valutazione del rischio durante l’underwriting fino alla liquidazione del sinistro. Ad esempio, nel campo della gestione dei sinistri ci sono già attori innovativi che utilizzano l’AI per verificare e stimare automaticamente i danni a veicoli ed edifici sulla base di immagini acquisite da smartphone, rendendo l’intero processo dieci volte più veloce. Inoltre, per quanto riguarda i rischi climatici, grazie all’AI e all’integrazione di miliardi di punti dati, è possibile stimare e liquidare preventivamente un potenziale sinistro alcuni giorni prima che si verifichi, fornendo assistenza all’assicurato e adottando tutte le misure necessarie per ridurre l’entità del danno”, ha affermato Andrea Poggi, Deloitte Central Mediterranean Innovation Leader, durante l’evento “Innovation by Ania 2024”, organizzato da ANIA, l’associazione che riunisce le compagnie di assicurazione, sulla base dell’analisi di Deloitte Officine Innovazione & Monitor Deloitte dedicata all’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo assicurativo.
La trasformazione dell’AI eleverà il livello del servizio offerto
“Inoltre, il ruolo delle compagnie si trasformerà da singoli operatori a attori centrali di ecosistemi multi-player e multidisciplinari, legati a diverse aree di bisogno dei cittadini e delle imprese, offrendo nuovi servizi che andranno oltre la protezione, integrando soluzioni di diversi player grazie all’AI. Ci si muoverà sempre più verso ecosistemi con una centralità assicurativa, in cui le compagnie coordineranno i vari attori coinvolti come quelli della salute, della mobilità, del clima, della casa e dei rischi cyber e aziendali. Basti pensare che secondo Deloitte il 60% delle iniziative più importanti delle compagnie assicurative nell’ambito dell’IA a livello mondiale sono realizzate in collaborazione con terze parti come fornitori di servizi, insurtech e aziende tecnologiche e, in alcuni casi, centri universitari e di ricerca. Infine, la trasformazione portata dall’IA eleverà anche il livello del servizio offerto dalle assicurazioni alle imprese e ai cittadini, garantendo ad esempio un miglioramento in termini di offerte sempre più personalizzate e accessibili, liquidazione istantanea dei sinistri e l’elevazione del livello di assistenza e soddisfazione dei bisogni e una maggiore facilità e ampiezza della protezione fornita” – aggiunge Poggi.
“Con questi cambiamenti, contemporaneamente, potrà beneficiarne anche il ruolo degli intermediari assicurativi – ha continuato Poggi – che grazie all’AI potranno far evolvere il loro lavoro di consulenza personalizzata verso gli assicurati e di gestione delle necessità di assistenza, elevando quindi la soddisfazione del cliente e il servizio di protezione fornito. Ad esempio, grazie all’AI, gli agenti sono in grado di aumentare fino al 40-50% la risoluzione dei problemi dei clienti, migliorandone così la soddisfazione. Questi cambiamenti non riguarderanno solo le singole compagnie ma anche l’intero sistema assicurativo che potrà evolversi diventando un motore trainante nella risoluzione delle sfide del Paese. L’intero sistema potrà fornire informazioni e servizi al Paese e alla PA, aumentando la capacità dello Stato di garantire protezione e sviluppo ai propri cittadini e imprese. La trasformazione iniziata dall’intelligenza artificiale richiede la piena valorizzazione delle risorse umane a partire dalle reti di distribuzione, dagli investimenti necessari per il rinnovo delle infrastrutture e dall’adeguamento della regolamentazione che tuteli i principi etici, le normative e la privacy, ma al contempo stimoli una sana innovazione del settore basata sull’IA e sull’integrazione sicura dei dati”.
“Alla fine dei conti l’intelligenza artificiale è una sfida “al cubo” (IA3) in cui le assicurazioni possono avere un ruolo da protagonista degli ecosistemi, centrale per le imprese ma anche per la società, perché hanno più che mai ‘interconnessioni’ con partner e altri player. Inoltre, è una sfida ancora aperta e caratterizzata da una serie di innovazioni e startup a disposizione di tutti, ma che devono essere inquadrate e selezionate secondo un approccio strategico concreto e infine va giocata con un ruolo attivo, proattivo e tempestivo perché domani potrebbe essere già tardi”, conclude Poggi.
Conclusioni
Nel 2023 ci sono stati 250 milioni di utilizzatori di AI nel mondo (il doppio dal 2020) e si prevede che superino i 700 milioni entro il 2030. Inoltre, gli investimenti globali in startup da parte di venture capital nel 2023 sono diminuiti (-38%) rispetto al 2022, ma non quelli legati a startup che utilizzano AI, cresciuti del +9% fino a raggiungere il valore globale di quasi 50 miliardi di dollari.