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Ecco 5 nuovi lavori nati grazie all’intelligenza artificiale



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Il settore sta creando nuove opportunità lavorative. Dopo l’approvazione dell’EU AI Act stanno nascendo nuovi profili occupazionali, come il prompt engineer e il responsabile dell’etica dell’AI. Vediamoli da vicino

Pubblicato il 8 mag 2024



Intelligenza Artificiale e Lavoro

Mentre molti temono che l’intelligenza artificiale stia rubando posti di lavoro, nuovi ruoli stanno emergendo proprio grazie all’avanzamento di questa tecnologia. Ecco cinque nuovi potenziali ambiti lavorativi che si stanno affermando in Europa alla luce della recente approvazione dell’EU AI Act.

Cinque nuovi lavori nati grazie all’AI

L’Europa si sta facendo strada nel campo dell’AI: il Parlamento Europeo ha da poco approvato l’EU Artificial Intelligence Act, il primo insieme di regolamenti al mondo per le aziende che lavorano su tecnologie AI. Con il panorama tecnologico del continente in rapida evoluzione, ecco cinque lavori legati all’AI che, secondo le agenzie di reclutamento o studi indipendenti, potrebbero o hanno già iniziato ad assumere in Europa.

1. Ingegnere dell’intelligenza artificiale

L’ingegnere dell’intelligenza artificiale sviluppa, programma e addestra gli algoritmi di AI affinché “possano funzionare come un cervello umano”, secondo una definizione fornita da Microsoft. Sul suo sito web, Microsoft scrive che i professionisti interessati a questo ruolo devono avere competenze in sviluppo software, programmazione, data science e ingegneria dei dati. Il report LinkedIn’s 2024 Job Market Prospects for Europe ha evidenziato che gli ingegneri dell’intelligenza artificiale sono tra le professioni in più rapida crescita in Italia e Svizzera, classificandosi rispettivamente al secondo e terzo posto. Il rapporto ha identificato che i candidati di entrambi i paesi devono avere competenze in computer vision, machine learning e linguaggio naturale (NLP) per avere successo in questi ruoli.

In Svizzera, la maggior parte dei candidati ha almeno tre anni di esperienza prima di ottenere uno di questi ruoli; in Italia, la media è di circa 19 mesi di esperienza.

2. Prompt engineer

I prompt engineer, altrimenti definiti “traduttori AI” dalla società di reclutamento Protiviti, sono coloro che si assicurano che gli esseri umani comunichino efficacemente con l’AI. Affineranno i prompt forniti ai grandi modelli linguistici (LLM) come ChatGPT per garantire che l’AI fornisca le risposte più accurate possibili. Questi ingegneri potrebbero anche scrivere descrizioni più dettagliate per ChatGPT così da sviluppare qualcosa di più adatto alle esigenze aziendali, secondo una previsione della società britannica Robert Half. Ad esempio, gli ingegneri potrebbero specificare la struttura, il numero di punti e la lunghezza del riassunto di ogni sezione di un white paper aziendale.

“Il prompt engineer è quindi sia un esperto IT che un analista aziendale in uno”, sostiene Christian Schmitz, consulente per il reclutamento con Robert Half. “Oltre alla conoscenza tecnica, porta sul tavolo competenze comunicative e analitiche”. Gli ingegneri possono iniziare in questa professione senza una laurea, ma sia Protiviti che Robert Half hanno programmi su misura per i prossimi cinque anni.

3. Analista di cybersecurity con AI

Come l’ingegnere dell’intelligenza artificiale, l’analista di cybersecurity / analista delle operazioni di sicurezza è una delle professioni in più rapida crescita in Europa, secondo le previsioni LinkedIn’s 2024. Questo è particolarmente vero in Germania, Italia, Svezia e Paesi Bassi. Gli analisti di cybersecurity mettono in atto standard di sicurezza, identificano e valutano i fattori di rischio e scoprono le vulnerabilità all’interno delle aziende o organizzazioni per proteggerle da attacchi informatici esterni. Sebbene questa non sia necessariamente una nuova professione creata a causa dell’AI, Sebastian Mayer di Protiviti ha affermato che coloro con una formazione in AI avranno un vantaggio.

“C’è sempre il rischio che le grandi quantità di dati alimentate nell’AI cadano in mani non autorizzate”, sostiene Mayer. “L’AI non rivoluzionerà fondamentalmente la cybersecurity… ma gli sviluppatori di AI che tengono conto degli aspetti di sicurezza saranno particolarmente richiesti”.

4. Specialista o consulente in tecnologia AI

La Commissione Europea sta già assumendo consulenti – o come li chiamano, specialisti in tecnologia AI – in Lussemburgo e Belgio. Questa mossa arriva a meno di una settimana dopo l’approvazione dell’EU AI Act. La descrizione del lavoro pubblicata attraverso il neoformato ufficio europeo dell’AI afferma che gli specialisti tecnologici applicheranno e supervisioneranno “nuove regole per i modelli di AI a scopo generale” e svilupperanno “codici di pratica all’avanguardia” su come l’AI sarà utilizzata. Questi lavori si concentrano anche su strumenti, metodi e benchmark per valutare la portata dei modelli generali di AI e valutarne i rischi. Per questo tipo di posizione, l’ufficio europeo dell’AI sta cercando persone con competenze in valutazioni, indagini e monitoraggio dell'”ecosistema” dell’AI. La Commissione Europea sta cercando specificamente scienziati della ricerca, informatici, ingegneri del software e dei dati con esperienza precedente nell’AI per questi ruoli.

5. Responsabile dell’etica dell’AI

Secondo Robert Half, i responsabili dell’ etica hanno il compito di garantire che l’utilizzo dell’AI nel processo di assunzione o il suo altro impatto per i dipendenti sia equo e bilanciato. Un possibile utilizzo potrebbe essere quello di valutare quali pregiudizi potrebbero emergere quando si utilizza un’AI nel processo di assunzione, sapendo che i dati storici tendono a favorire gli uomini bianchi tra i 30 e i 40 anni, come spiegato in una previsione sul sito web di Robert Half.

Il progetto Sherpa, un gruppo di esperti provenienti da sei paesi europei, ha raccomandato prima dell’EU AI Act che l’Unione Europea assuma e metta in atto responsabili dell’etica dell’AI per “supervisionare l’etica dell’AI all’interno delle organizzazioni”. La loro ricerca suggerisce che i responsabili dell’etica dell’AI dovrebbero essere posizioni interne che “combinano la comprensione scientifica e tecnica con la consapevolezza etica e dei diritti umani”, quando consigliano sull’utilizzo dei sistemi AI.

Secondo loro, il ruolo dovrebbe essere indipendente e in grado di parlare quando c’è una questione di danno. Il ruolo sarebbe simile a quello di un Responsabile della protezione dei dati o un Chief Ethics Officer – posizioni che esistono già nell’ambito della Commissione Europea, del Parlamento e di altri organismi.

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