Entro il 2025, ben l’88% delle banche italiane avrà implementato una strategia per la Generative AI, con il 38% che ha già avviato operativamente tali iniziative. Un’indagine condotta da ABI Lab, con il supporto metodologico di Deloitte, ha rivelato che il 69% degli istituti finanziari è in fase di sperimentazione con progetti di GenAI. Queste iniziative sono parte di una più ampia strategia di sviluppo dell’AI, integrando nuove tecnologie per affrontare le sfide del settore.
La ricerca, presentata durante l’evento “Sperimenta e innoverAI!” a Milano, ha coinvolto 16 istituti di credito nazionali, rappresentando il 76% dell’attivo bancario in Italia.
Investimenti crescenti e aspettative di ritorno
L’82% delle banche prevede un aumento del budget per le iniziative legate all’AI. Tra queste, il 38% intende incrementare significativamente gli investimenti, mentre il 44% prevede un aumento moderato. Solo il 13% ha dedicato un budget specifico alla GenAI. Le banche stanno valutando attentamente i ricavi attesi, i costi e i rischi legati a questi investimenti. Interessante notare che il 75% degli istituti non ha definito un periodo preciso per il ritorno sull’investimento, mentre il 13% prevede un ROI entro un anno.
Preparazione organizzativa e sfide di conformità
Le banche italiane stanno lavorando per garantire la conformità all’AI Act: il 70% ha già definito o prevede di definire processi e strumenti adeguati entro il 2025. L’81% degli istituti presidia attivamente le tematiche legate all’AI, con un focus particolare sulla governance e la supervisione umana nella validazione dei contenuti generati. Inoltre, il 75% delle banche ha avviato azioni di change management, tra cui formazione su tematiche di GenAI e aggiornamento dei processi aziendali.
“Negli ultimi anni, l’innovazione e le evoluzioni tecnologiche hanno permesso di affrontare sfide sempre più complesse. In questo momento, la Generative AI rappresenta un ulteriore cambio di paradigma che apre a nuove opportunità. Dalla iper-personalizzazione dei servizi fino al miglioramento dell’efficienza operativa dei sistemi informativi, il potenziale di applicazione è molto vasto e, in gran parte, ancora inesplorato. Ma per poter cogliere realmente questi vantaggi in termini di business, non basta solo implementare strumenti tecnologici avanzati, perché diventa necessario ripensare all’organizzazione aziendale e al miglioramento dell’offerta verso i propri clienti attuali e futuri, integrare competenze digitali e abilitare i propri collaboratori ad interagire con queste nuove tecnologie”, ha commentato Paolo Gianturco, Financial services tech leader di Deloitte Central Mediterranean.
AI nelle banche e formazione
Tra le iniziative ritenute più rilevanti, ci sono la formazione su tematiche di GenAI (50%), la revisione e l’adattamento dei processi aziendali (50%) e l’introduzione di nuove figure professionali (40%). La promozione di piani di formazione rappresenta un aspetto rilevante per lo sviluppo di iniziative di GenAI. E tra le principali attività formative attualmente realizzate ci sono: corsi rivolti ai dipendenti sull’uso della GenAI (44%), formazioni su temi di GenAI awareness (33%) e formazione di team di sviluppo per creare nuove soluzioni (33%).
Inoltre, in futuro saranno predisposti percorsi dedicati allo sviluppo di nuovi ruoli o alternativi all’interno dell’organizzazione (56%).
Applicazioni e sviluppo futuro della GenAI
Le iniziative di GenAI sono principalmente in fase pilota, focalizzandosi sul supporto interno e al business, mentre i progetti rivolti al cliente finale sono ancora in fase di studio. Le banche stanno esplorando sinergie con software vendor e fintech per sviluppare soluzioni innovative. Il 54% degli istituti ha già attivato partnership con aziende ICT e BigTech.
La promozione di piani di formazione è considerata cruciale, con corsi per dipendenti e team di sviluppo per facilitare l’adozione delle nuove tecnologie.