Isaac asimov è stato uno scrittore importantissimo, che ha trattato la robotica scrivendo le leggi che la compongono. Vediamo la sua biografia, il rapporto con la robotica e i suoi libri, che sono diventati un must per gli appassionati.
Chi è Isaac Asimov
Biochimico sovietico naturalizzato statunitense, Isaac Asimov è stato uno dei più grandi scrittori di fantascienza. A lui si deve lo sviluppo delle Tre leggi della robotica che hanno ispirato innumerevoli esperti di robotica e intelligenza artificiale.
Biografia di Isaac Asimov
L’infanzia e gli studi
Isaac Asimov nacque da una famiglia ebraica nel 1920 a Petrovici, un piccolo villaggio dell’attuale Russia occidentale, molto vicino al confine con la Bielorussia. Dopo appena tre anni, si trasferì con la famiglia negli a New York, dove i genitori presero in gestione un negozio di dolciumi e giornali nel quartiere di Brooklyn. Qui, grazie alle riviste del padre, Asimov iniziò ad appassionarsi alla fantascienza. Frequentò la Columbia University, dove studiò inizialmente zoologia, per poi abbandonarla e laurearsi in chimica nel 1939 e successivamente in filosofia nel 1941.
Il successo letterario
Asimov iniziò l’attività di scrittura quando era molto giovane, il suo primo racconto fu The Greenville Chums at College a soli undici anni. Nel 1934 fu pubblicato per la prima volta un suo racconto, Little Brothers.
Al college si appassionò alla lettura dei romanzi storici e fantascientifici, tra cui quelli di Agatha Christie e P.G. Wodehouse.
Nel 1942 sposò Gertrude Blugerman e venne impiegato come chimico presso la Naval Air Experimental Station di Philadelphia. Durante la Seconda Guerra Mondiale venne spedito, in qualità di soldato semplice, prima a Camp Lee, in Virginia, e poi a Honolulu, dove partecipò al primo esperimento atomico del dopoguerra.
Nel 1948 ottenne il dottorato in biochimica presso la Columbia University e iniziò a lavorare come professore associato alla Boston University.
Tra il 1940 e il 1960 pubblicò la maggior parte dei suoi racconti e romanzi sulla robotica, alcuni dei quali avranno un notevole impatto sul mondo scientifico. Si dedicò, poi, alla divulgazione scientifica, alternata alla scrittura di romanzi.
La causa della sua morte
Nel 1973 divorziò dalla moglie per sposare Janet Jeppson, psicologa e scrittrice di fantascienza. Nel 1979 divenne professore ordinario. Morì nel 1992 in seguito a un arresto cardiaco, dopo essere stato infettato dall’HIV a causa di una trasfusione di sangue nel 1983, in seguito a un’operazione di bypass cardiaco.
I primi approcci alla robotica
Gli inizi della sua carriera come scrittore di racconti fantascientifici non furono brillanti. Nel 1937, il suo racconto Cosmic Corkscrew fu respinto da John W. Campbell, direttore della rivista Astounding Stories.
Tuttavia, due anni più tardi sulla rivista Amazing Stories venne pubblicato il racconto Naufragio al largo di Vesta.
Asimov si dedicò alla scrittura di romanzi sui robot fin da giovane, ma è a partire dagli anni ’40 che le sue opere più importanti sul tema videro la luce. Grazie agli ottimi rapporti con Frederik Pohl, pubblicò sulle riviste Astonishing Stories e Super Science Fiction molti dei suoi lavori.
Le opere di Isaac Asimov
Isaac Asimov fu uno scrittore di romanzi fantascientifici molto importante, scrivendo libri che hanno gettato le basi dell’età d’oro della fantascienza americana e un must per gli appassionati di robotica.
Nel 1939 uscì Robbie, il suo primo racconto sui robot, che fu poi incluso nella raccolta “Io, Robot”. Ad esso seguirono il Ciclo dei Robot e il Ciclo delle Fondazioni, colonne portanti della cosiddetta Età d’oro della fantascienza americana.
Nel 1950 Asimov pubblicò il suo primo romanzo, Paria dei cieli. Negli anni successivi uscirono alcune importanti opere, tra cui Il tiranno dei mondi, la serie di romanzi su Lucky Starr e Nine Tomorrows, antologia del 1959 che per molto tempo costituì il suo ultimo contributo letterario, dedicandosi da quel momento in poi alla divulgazione scientifica.
Asimov iniziò a pubblicare numerosi testi sulla chimica, astronomia e fisica. Nonostante ciò, continuò a pubblicare romanzi di fantascienza. Nel 1966 vinse l’Annual Achievement Award for Science Fiction and Fantasy (Premio Hugo) per la Trilogia della Fondazione. Negli anni successivi pubblica tre raccolte di racconti fantascientifici: Through a Glass, Clearly, Misteri. I racconti gialli di Isaac Asimov e Antologia personale”.
Nel 1972 uscì il suo romanzo preferito, Neanche gli dei, che gli valse un Premio Hugo, un Premio Nebula e un Premio Locus.
Negli anni successivi venne pubblicata la raccolta I racconti dei Vedovi Neri e l’Antologia del Bicentenario, dal cui racconto principale (L’uomo bicentenario) e dal romanzo Robot NDR-113, è stato tratto l’omonimo film del 1999 e tra i più bei film cinematografici con robot e AI.
Asimov continuò la pubblicazione fantascientifica e la divulgazione scientifica fino agli ultimi anni della sua vita.
Tra il 1985 e il 1988 furono pubblicati I robot e l’Impero, Fondazione e Terra, Preludio alla Fondazione e Nemesis. Nel 1992 ottenne anche il suo ultimo Premio Hugo per il racconto Gold.
Foundation, la serie tratta dai romanzi di Isaac Asimov
Foundation, una delle serie più attese del 2021, è l’adattamento dell’omonimo ciclo di romanzi che Isaac Asimov ha iniziato a scrivere subito dopo la seconda guerra mondiale, a 21 anni, e diventato una pietra miliare del genere fantascientifico.
La scrittura del ciclo delle fondazioni iniziò tra il 1951 e il 1953 con una trilogia. Dopo trent’anni, Asimov scrisse due romanzi, nel 1982 e nel 1986, che seguivano la linea temporale della trilogia. I due romanzi che arrivarono nell’88 e nel ’93 erano invece il prequel dei romanzi degli anni ’50.
La serie Foundation prende spunto dal principio della trilogia scritta negli anni ’50. La saga inizia 12000 anni nel futuro e tratta di una scienza in grado di prevedere l’evoluzione della società umana.
Il ciclo delle fondazioni, in che ordine si leggono i romanzi?
1. Preludio alla Fondazione (Prelude to Foundation, 1988)
2. Fondazione Anno Zero (Forward the Foundation, 1993). Uscito dopo la morte di Asimov.
Trilogia “Il ciclo delle Fondazioni”:
3. Prima Fondazione (Foundation, 1951)
4. Fondazione e Impero (Foundation and Empire, 1952)
5. Seconda Fondazione (Second Foundation, 1953)
6. L’Orlo della Fondazione (Foundation’s Edge, 1982)
7. Fondazione e Terra (Foundation and Earth, 1986)
Le tre leggi della robotica
Il contributo fondamentale di Asimov al mondo della robotica e dell’intelligenza artificiale è sicuramente la formulazione delle Tre leggi della robotica, a cui devono sottostare i cosiddetti robot positronici.
Le leggi furono presentate per la prima volta nel racconto Circolo vizioso del 1942. L’idea di base è che i robot non possono essere pericolosi per gli uomini, in quanto sono al loro “servizio”. È necessario, quindi, enunciarle prima di poterle analizzare.
- Prima legge: un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
- Seconda legge: un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, a meno che questi ordini non contrastino con la prima legge.
- Terza legge: un robot deve salvaguardare la propria esistenza, a meno che questa autodifesa non contrasti con la prima o la seconda legge.
A queste tre leggi, Asimov ne aggiunse una quarta in un secondo momento, una legge più generale che si pone come la più importante di tutte.
- Legge zero: un robot non può danneggiare l’umanità, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, l’umanità riceva danno.
Queste leggi influenzarono fortemente gli altri scrittori dell’epoca, tanto da cambiare la visione generale sui robot.
L’ultima legge ha generato un grande dibattito, in quanto si postula che, in determinate circostanze, un robot possa recar danno a un essere umano in funzione di un bene più ampio, la salvaguardia dell’umanità. Questo dibattito sarà poi fondamentale per lo sviluppo della roboetica, ovvero l’applicazione dell’etica alla robotica
I robot positronici: tra finzione e realtà
I robot protagonisti dei racconti di Asimov sono i cosiddetti robot positronici, diversi dagli altri in quanto dotati di un cervello positronico e in grado di rispettare le tre leggi della robotica. Asimov distingueva tra “robot come minaccia” e “robot stile patetico”.
Il primo tipo è presente in alcuni racconti della raccolta Io, Robot, da cui è tratto l’omonimo film del 2004. Robbie e L’uomo bicentenario, invece, rappresentano i robot del secondo tipo, funzionali ai bisogni dell’uomo.
Negli ultimi anni, il mondo della robotica si è evoluto enormemente. Sono stati sviluppati robot in grado di parlare e comunicare autonomamente; altri in grado di ballare o di ascoltare. È dello scorso mese la notizia che dei ricercatori israeliani hanno impiantato l’orecchio di una cavalletta morta su un robot, consentendogli di sentire i suoni e di muoversi in seguito a un comando dell’uomo.
Tutto ciò potrebbe portare, ben presto, a risultati ancora più sorprendenti e a una completa autonomia dei sistemi AI. Tuttavia, le tre leggi della robotica hanno posto degli interrogativi interessanti sullo sviluppo senza limiti di robot intelligenti.
Le tre leggi e la roboetica
Queste leggi hanno avuto un grande impatto sugli studi sulla robotica. Negli ultimi anni si è parlato molto di roboetica e delle sue implicazioni. Lo sviluppo di robot sempre più “intelligenti” fa sorgere molte questioni sulla loro “eticità”. È il caso, ad esempio, dell’utilizzo di sistemi di AI nell’ambito militare; questi vengono oggi utilizzati sia per applicazioni logistiche sia di fuoco, creando un forte scontro tra le diverse posizioni esistenti nel mondo scientifico.
Ciò che più preoccupa, è il futuro sviluppo dei robot killer, i quali sarebbero progettati per l’uccisione dell’uomo, violando così la prima legge postulata da Asimov. Sono già in utilizzo sistemi d’arma automatizzati, quali ad esempio gli unmanned aerial vehicles o droni, comandati a distanza da un centro di comando. Un problema serio si porrà con lo sviluppo di sistemi totalmente autonomi, in grado di prendere decisioni non influenzate dall’uomo.
In questo ambito, le leggi della robotica sono fondamentali nel porre dei freni allo sviluppo illimitato di sistemi militari autonomi. Se quanto postulato da Asimov ha un riscontro concreto nel dibattito scientifico, ciò non è altrettanto vero nel mondo militare. Secondo alcuni studiosi, in futuro il “campo di battaglia” sarà dominato dai killer robot, cioè sistemi completamente autonomi di armi. In questo caso entrerebbero in gioco una serie di problematiche, sia dal punto di vista etico, sia da quello del diritto internazionale, discusse da buona parte del mondo accademico e scientifico.
Sebbene le tre leggi non siano applicabili ai robot ad oggi esistenti, è fondamentale sottolineare come Isaac Asimov, già settant’anni fa, avesse intuito le potenzialità e i limiti della robotica e dell’odierna AI. La volontà di creare un framework minimo di “regole” era finalizzata a porre dei freni allo sviluppo di tali tecnologie, il cui unico scopo dovrebbe essere quello di servire l’uomo o meglio, l’umanità.
Video: Una divertente dimostrazione di come un robot esegua solo i comandi che gli sono stati forniti e non colpisca mai un essere umano, anche se provocato
Infine, c’è chi come Tom Sorell propone che le leggi postulate da Asimov vadano aggiornate e che sia necessario discutere “un nuovo insieme di leggi che si adatti meglio ai progressi sbalorditivi fatti nel campo della robotica e della tecnologia di AI”. Sorell è un esperto di etica robotica e professore dell’Università di Warwick, nel Regno Unito. Egli sostiene, inoltre, che “anche se le leggi di Asimov sono organizzate intorno al valore morale di prevenire che si rechi danno agli esseri umani, non sono poi così facili da interpretare”, soprattutto a causa dei numerosi sviluppi della robotica e dell’AI in numerosi campi di applicazione.
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