Da sempre la guerra non ha nulla di umano. La volontà di ferire, distruggere e uccidere può essere partorita solo da menti contorte, di persone che hanno perso completamente la loro umanità. La guerra in corso tra Russia e Ucraina, per quanto possibile, è meno umana del solito. Le forze schierate in campo non sono composte soltanto da persone, ma anche da sistemi di intelligenza artificiale (AI) che portano il conflitto a un livello tecnologico successivo.
I nuovi tipi di attacchi consentono di colpire efficacemente l’avversario sia sul campo di battaglia che in ambito sociale, psicologico ed economico. Si tratta di operazioni di intelligence evolute, perfettamente integrate con le tattiche tradizionali, condotte da sistemi di intelligenza artificiale che, per loro natura, sono molto più performanti in alcuni ambiti specifici che richiedono l’analisi e la classificazione di grandi quantità di dati.
Guerra, AI e OSINT
Esistono molti modi per raccogliere informazioni. I servizi di intelligence hanno a loro disposizione molte fonti segrete, ma anche molte fonti liberamente consultabili. L’OSINT (Open Source INTelligence) è una tattica di intelligence che consente di raccogliere dati da news, social media, gruppi di discussione e altri contenitori online. I dati raccolti con queste tecniche possono essere moltissimi, e la vera sfida sta nell’interpretarli e classificarli per estrarne delle informazioni utili.
La Russia sembra aver fatto notevoli progressi nell’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi di analisi dati a scopi di intelligence. I dati raccolti in decenni di operazioni possono essere elaborati da potenti reti neurali con lo scopo di ottenere informazioni strategiche riguardo la situazione politica e militare in Ucraina.
Online sono disponibili strumenti di tracciamento radar, immagini satellitari aggiornate e ad alta definizione, come anche strumenti accuratissimi per la geolocalizzazione di foto e video. Incrociare tutti questi dati con il flusso di informazioni e media provenienti da giornalisti e utenti dei social media, dà accesso a informazioni strategiche.
Secondo l’esperto OSINT Nihad Hassan, autore di “OSINT Methods and Tools”, “gli organi governativi, in particolare i dipartimenti militari, sono considerati i maggiori consumatori di fonti OSINT”. L’elaborazione di queste enormi quantità di dati, che devono essere correlati e contestualizzati, avviene grazie a intelligenze artificiali che si occupano di Computer Vision, Natural Language Processing e di Classificazione non supervisionata, così da alleggerire i carichi di lavoro degli analisti.
AI e smart weapons
Lo sviluppo di sistemi d’arma autonomi letali utilizzabili in guerra è da anni ragione di allarme e discussione per i ricercatori che lavorano nell’ambito dell’AI. I sistemi studiati per ambiti applicativi non bellici come, ad esempio, la guida autonoma o l’industria videoludica, possono essere usati per creare armi abilitate dall’AI con la capacità di individuare obiettivi, seguirli e terminarli senza la supervisione umana. La questione è ancora in fase di studio da parte dell’ONU per cercare di capire come regolamentare l’uso di questa categoria di armi letali, anche se finora non sono stati fatti molti passi avanti in questo ambito.
Lo sviluppo di armi autonome è proseguito negli ultimi anni a un ritmo accelerato. È molto probabile che armi smart, con un certo livello di autonomia, siano schierate nel conflitto che coinvolge Russia e Ucraina. Ma quando a decidere sulla vita di un essere umano c’è un’intelligenza artificiale, i dilemmi etici diventano complessi e, ad oggi, in gran parte inesplorati.
L’Ucraina sta già utilizzato il drone turco TB2, che può decollare, atterrare e navigare senza intervento umano. In questo caso, però, i sistemi d’arma non sono completamente autonomi: è necessario che un operatore umano segua le operazioni e decida quando sganciare i razzi a guida laser che il drone trasporta. La Russia, nel frattempo, ha già schierato il drone Lantset, progettato per attaccare in autonomia veicoli militari o concentrazioni di truppe. Quest’arma ha la capacità di riconoscere autonomamente un tipo di bersaglio preselezionato all’interno di un’area geografica (geofence), schiantandosi quindi contro di esso facendo esplodere la testata che trasporta.
Video: Il drone turco TB2 utilizzato dalle forze armate ucraine (US Military Central)
Il presidente Russo Vladimir Putin ha dichiarato nel 2017 che chiunque diventerà leader nello sviluppo delle AI, “diventerà il sovrano del mondo”. In una recente intervista a Politico.eu, Samuel Bendett ha dichiarato che la Russia utilizzerà sicuramente l’AI in Ucraina per aiutare i soldati ad analizzare i dati sul campo di battaglia, compresi i filmati di sorveglianza dei droni. Ha anche affermato che, con tutta probabilità, la Cina ha fornito alla Russia armi particolarmente avanzate abilitate all’intelligenza artificiale, in cambio di informazioni sull’integrazione di queste tecnologie nelle operazioni di combattimento.
AI e information war
Ma le guerre non si combattono solo con armi letali e soldati, oggi una parte del conflitto è imperniato sulla gestione e la manipolazione delle informazioni. Questa è l’information war che si combatte oggi tra Russia e Ucraina attraverso fake news, controllo dei media e controinformazione. L’obiettivo è quello di persuadere le masse, invogliare le persone a compiere determinate azioni tramite l’inganno o ancora destabilizzare la fiducia e la perseveranza del nemico.
L’AI ha un ruolo fondamentale nell’information war, l’informazione di guerra. La creazione di decine di migliaia di contenuti credibili per la manipolazione dei fatti può avvenire a un ritmo molto più elevato se si utilizzano reti neurali per la creazione di testi, immagini e profili fake. Con l’evoluzione dei bot e dell’interpretazione del linguaggio scritto, i sistemi autonomi non solo creano post, ma sono anche in grado di generare discussione tra loro includendo nella conversazione utenti reali ignari di tutto.
Con tutta probabilità, la Russia ha utilizzato e continuerà a utilizzare l’AI per generare contenuti che hanno lo scopo di sovvertire il governo ucraino. Ad esempio, nelle settimane precedenti alle invasioni del 2014 e del 2022, i soldati ucraini sono stati presi di mira da una campagna di disinformazione progettata per seminare confusione e disordine in caso di attacco. Ma la disinformazione è anche rivolta a un pubblico internazionale, con l’obiettivo di legittimare gli attacchi e le azioni di guerra.
Alcune informazioni e diversi contenuti multimediali che riguardano il conflitto sono stati smascherati definitivamente come fake. È stato dimostrato l’utilizzo di reti neurali concorrenti per la creazione di immagini e foto profilo di persone non esistenti. Il giornalista Ben Collins di NBC News ha, ad esempio, condotto un’inchiesta su alcuni profili utilizzati per diffondere informazioni non veritiere relative a cittadini ucraini che odiano il loro paese. Dall’analisi è risultato evidente che sia le foto del profilo che i contenuti fossero stati generati da avanzate intelligenze artificiali.
Uno dei profili è di Vladimir Bondarenko, un finto ingegnere aeronautico di Kiev, diventato blogger, “che odia davvero il governo ucraino”. E il profilo è ben congegnato, la falsa identità ha persino un background credibile: “Era un ingegnere aeronautico, fino a quando non è stato costretto a scrivere un blog quando l’infrastruttura dell’aviazione ucraina è crollata”, riferisce Ben Collins della NBC.
Un’altra fake identity appartiene a una donna ucraina creata dall’AI, Irina Kerimova di Kharkiv, secondo il profilo “un’insegnante privata di chitarra”, fino a quando, presumibilmente, non è diventata caporedattore di un sito web di propaganda russo chiamato “Ukraine Today”.
Due falsi profili di attivisti contrari al governo ucraino creati con tecniche AI di deepface. Il cerchietto rosso indica il modo per scoprire che si tratta di volti generati dall’AI.
Conclusioni
Una guerra dalle conseguenze al momento imperscrutabili è in corso. È un conflitto diverso da quelli avvenuti in passato, un conflitto nel quale le tecnologie e l’AI avrà un ruolo importante (se non determinante). Strumenti dal grande potenziale, che potrebbero essere utilizzati per far evolvere il genere umano, diventano armi per combattere inutili guerre. Una terribile e irreversibile sconfitta per tutto il genere umano.