Il cloud computing si sta affermando come leva competitiva irrinunciabile per le aziende di qualsiasi settore e dimensione: non cogliere l’opportunità di innovazione portata dall’as-a-service equivale alla rinuncia del market-share e all’esclusione dalla scenario economico globale.
L’innovazione come leva competitiva
Nell’arco dell’ultimo ventennio, la lista Fortune 500 delle maggiori aziende statunitensi per fatturato ha cambiato radicalmente assetto e il 52% delle imprese leader ha abbandonato la classifica per cedere il passo ai nuovi concorrenti. Perché? La risposta è semplice: miopia e staticità, ovvero mancanza di iniziativa nel rinnovamento organizzativo e infrastrutturale.
Nell’era della digitalizzazione, infatti, l’incapacità di capire e implementare le nuove tecnologie è un fattore estremamente penalizzante, mentre i disruptors salgono velocemente alla ribalta internazionale sviluppando modelli di business alternativi: è il caso di Uber o AirBnB – per citare i soliti noti – che vendono servizi senza possedere un solo bene materiale (un taxi o un appartamento), rivoluzionando le logiche dei trasporti e degli affitti.
Cloud necessario alla digital disruption
Secondo Gartner (Top 10 Strategic Technology Trends for 2019), a guidare attualmente la digital disruption sono fenomeni come augmented analytics (con le operazioni di data science sempre più automatizzate), sviluppo applicativo guidato dall’AI, digital twins (un approccio rivoluzionario che grazie all’intelligenza artificiale permette di creare copie virtuali di entità o sistemi fisici) e smart spaces (ovvero ecosistemi dove persone e macchine interagiscono e collaborano).
Tutti fenomeni che necessitano per funzionare di un’infrastruttura IT solida e flessibile alla base, in grado di supportare la gestione dei Big Data, le funzionalità analitiche, le applicazioni di intelligenza artificiale e machine learning, gli ambienti collaborativi e il mobile working.
Il cloud fornisce sistemi di calcolo, storage e rete scalabili e adeguate alle nuove esigenze di innovazione, diventando di fatto un imperativo per qualsiasi digital enterprise. Oggi non si tratta più di chiedersi “se” intraprendere il percorso di migrazione verso il cloud, ma piuttosto “come” organizzare e sviluppare il journey.
Perché conviene Infrastructure-as-a-Service
L’Infrastructure-as-a-Service (IaaS) offre un valido modello architetturale a sostegno sia delle grandi multinazionali sia delle piccole e medie imprese, rendendo disponibili risorse hardware virtualizzate con contratti a consumo, senza alcun onere di acquisto, installazione e manutenzione.
I vantaggi garantiti dallo IaaS, in termini di tempo e denaro, sono evidenti, come dimostrano le stime di Deloitte: un ritorno economico pari al 45% per ogni servizio acquistato in cloud e una media di 2-3 ore/uomo risparmiate alla settimana, con un ampliamento della base clienti del 6-10%.
Questi benefici di efficienza e profitto stanno trainando la crescita del mercato IaaS: Gartner ha calcolato ricavi pari a 23,6 miliardi di dollari nel 2017, mentre prevede un ammontare di 39,5 miliardi per il 2019 e 63 miliardi per il 2021.
L’importanza di una strategia cloud
Se il cloud computing è insomma una strada obbligata e conveniente sotto diversi aspetti, non bisogna però pensare che basti acquistare un servizio per ottenere i ritorni promessi. Al contrario, l’adozione di una soluzione as-a-service è il culmine di un percorso di riorganizzazione che coinvolge sia gli asset tecnologici sia i processi aziendali.
Una migrazione tout court sul cloud non può garantire i risultati auspicati senza un’evoluzione a monte dei sistemi informativi interni, che prevede virtualizzazione, razionalizzazione e infine automazione degli asset. Da qui è possibile procedere con il ricorso a soluzioni di public IaaS su misura per le esigenze dell’azienda, delineando una strategia full cloud oppure ibrida (che contempla forme di cloud pubblico e privato). Fondamentale è la scelta del giusto cloud per ogni tipo di workload, differenziando secondo convenienza e in base al livello di criticità delle applicazioni.
Il partner per un cloud journey intelligente
Ecco perché è importante affidarsi a un partner in grado di offrire non soltanto le soluzioni tecnologiche corrette ma anche la consulenza per un cloud journey intelligente.
Injenia, società bolognese per la trasformazione digitale delle aziende, offre supporto end-to-end su progetti di migrazione verso il cloud, che si sviluppa in quattro fasi: partendo dalla fase di assessment, si prosegue con la pianificazione e l’implementazione delle soluzioni cloud, attivando infine un processo di ottimizzazione continuo.
L’obiettivo principale della filosofia di Injenia è guidare passo dopo passo le aziende nello sviluppo di un ecosistema cloud flessibile e interoperabile, in grado di supportare le più avanzate applicazioni di artificial intelligence e machine learning e, così, monetizzando il potenziale dei Big Data. Il cloud insomma è considerato il grande repository di informazioni strutturate e non che alimentano l’AI e permettono di concretizzare nuovi traguardi di efficienza e innovazione.
Il cloud diventa così il fattore abilitante e la conditio sine qua non per accedere ai principali trend della rivoluzione digitale, come le piattaforme di collaboration e social process management, le soluzioni dell’Internet of Things e dell’Industria 4.0, i software analitici e gli strumenti di marketing automation.
Google Cloud per l’efficienza e la sicurezza
Per i progetti di innovazione delle aziende, Injenia si affida a Google Cloud, che Forrester colloca tra i provider leader per il segmento Cloud Data Warehouses, con la più efficace strategia di sicurezza e risparmi attorno al 40-50% rispetto alla concorrenza (grazie ai meccanismi di machine learning che garantiscono alti livelli di efficienza).
Primo partner con la doppia specializzazione Google Cloud in Infrastructure e Machine Learning, Injenia ha adottato una strategia di consulenza “human oriented” votata alla collaborazione con il cliente, al raggiungimento dei vantaggi di business e alla concretizzazione dei benefici per gli utenti aziendali, che mira a realizzare un ambiente cloud che sia:
- economicamente conveniente: basato sul modello pay-per-use e scalabile in base alle esigenze contingenti);
- efficiente: grazie alle logiche di containerizzazione che consentono aggiornamenti veloci e continui;
- affidabile: in virtù degli standard di sicurezza e conformità applicati da Google;
- in grado di supportare la digital transformation: offrendo supporto in particolare alle applicazioni di social collaboration e artificial intelligence.