Intelligenza Artificiale e PA, un binomio possibile. Dal libro bianco curato dalla Task Force IA dell’Agenzia per l’Italia digitale, agli esempi concreti di amministrazioni che stanno già sperimentando ed utilizzando l’Intelligenza Artificiale a servizio del cittadino.
Intelligenza Artificiale e PA: il libro bianco della Task Force IA
Presentato la scorsa settimana da Antonio Samaritani, direttore generale di Agid, il libro bianco curato dalla Task Force IA dell’Agenzia per l’Italia digitale è frutto di un lavoro di consultazione, sintesi e approfondimento che ha coinvolto circa un centinaio di soggetti pubblici e privati che a vario titolo si occupano di Intelligenza Artificiale (IA) in Italia.
Si tratta del primo documento indirizzato alle amministrazioni pubbliche- scuole, strutture sanitarie, Comuni, Tribunali, Ministeri- che contiene raccomandazioni e indicazioni su come sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale, limitandone criticità e aspetti problematici, per sviluppare servizi pubblici sempre più a misura di cittadino.
In particolare nel libro si raccontano le varie sfide: quelle caratteristiche dell’applicazione dell’IA, come le sfide etiche, giuridiche, tecnologiche, culturali e relative alla relazione delle nuove tecnologie con l’essere umano e quelle che derivano dall’implementare l’IA nella Pubblica amministrazione, come l’eliminazione delle diseguaglianze, la misurazione d’impatto, l’accompagnamento alla trasformazione seguendo per tutte un approccio multidisciplinare e sistemico.
Un punto di partenza, più che di arrivo che approfondisce come gli strumenti dell’Intelligenza Artificiale possano semplificare il rapporto tra Pubblica amministrazione e cittadini.
Come precisato in questo articolo pubblicato sul sito di CorCom, il libro illustra le linee guida per l’adozione sostenibile e responsabile dell’Intelligenza Artificiale e rappresenta l’inizio di un percorso progettuale: per questo sono stati destinati 5 milioni di euro allo sviluppo di progetti pilota per le Pubbliche amministrazioni che collaboreranno con l’Agenzia all’individuazione delle iniziative
QUI POTETE SCARICARE LA VERSIONE PDF DEL LIBRO BIANCO (la versione 1.0): https://ia.italia.it/assets/librobianco.pdf
Intelligenza Artificiale e PA: gli esempi delle amministrazioni locali
Ci sono amministrazioni all’avanguardia che hanno già lanciato progetti che applicano machine learning, chatbot e altri servizi pubblici. Uno dei territori più avanzati, su questo fronte, è il Trentino che vede in campo PA locali ma anche fondazioni e associazioni private che operano nel digital.
A raccontare alcuni esempi è Federica Meta, giornalista di CorCom che nell’articolo “Intelligenza artificiale e PA, Italia in rampa di lancio” descrive questi esempi:
- Simpatico H2020, piattaforma che semplifica l’interazione tra cittadini e pubblica amministrazione tramite tecniche di IA di trattamento automatico del linguaggio. Coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler, il progetto Simpatico-(SIMplifying the interaction with Public Administration) consiste nell’applicazione di soluzioni AI all’interno degli sportelli online delle amministrazioni comunali;
- progetto Pierino (PIattaforma per l’Estrazione e il Recupero di INformazioni Online), curato dal gruppo di ricerca Digital Humanities della Fondazione Bruno Kessler e Tommaso Caselli della Vrije Universiteit Amsterdam ha portato alla realizzazione di una piattaforma per l’analisi automatica dei dati linguistici, che funziona attraverso tecniche IA di analisi semantica e moduli per il trattamento automatico del linguaggio naturale. La piattaforma è stata utilizzata per la prima volta dal Ministero della Pubblica Istruzione per analizzare i dati della consultazione pubblica “La buona scuola” e ha permesso di processare e sintetizzare in meno di una settimana 270mila commenti, rendendo possibile una significativa riduzione dei tempi di analisi dei questionari.
- Borbot (acronimo di Borboni e Robotica), avviato nel 2017 dal Museo nazionale della Reggia di Caserta è un assistente virtuale, presente sulla pagina Facebook del museo, che attraverso le tecniche di machine learning è in grado di rispondere alle domande degli utenti, fornendo informazioni turistiche dettagliate e notizie sul monumento. In un mese il sistema è in grado di effettuare una media di 20mila interazioni, supportando il servizio di front office del Museo e consentendo al personale del customer service di concentrarsi sui servizi a maggior valore aggiunto.
Per approfondimenti potete leggere l’articolo completo pubblicato su CorCom