Il momento è più che propizio per investire in software di intelligenza artificiale. Infatti, grazie soprattutto alle intelligenze artificiali generative, è in corso una democratizzazione che contribuisce a fare cadere pregiudizi e timori.
Rimanendo per un attimo ancora nell’ambito delle AI generative, se si pensa a ChatGPT, a Google Gemini o a Microsoft Copilot, ci si rende conto che possono essere alleati facili da usare ma tanto acerbi da non dare spazio al mito della moria di impieghi che, nella narrazione contemporanea, sarebbe il prezzo da pagare per la loro diffusione.
Allargando il discorso alle AI in genere, il quadro che si ottiene è per lo più uguale: benché abbiano capacità più specifiche nel contesto in cui operano, non ci sono dati che dimostrano in modo inequivocabile minacce per i lavoratori.
L’AI al servizio delle aziende
Ci sono poche cose che le AI non possono fare e ci sono quindi poche unità aziendali in cui non possono trovare una collocazione. In Italia, così come conferma l’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, nel corso del 2023 il mercato delle AI è cresciuto del 52%.
Non è necessario immaginare un ufficio o un’isola produttiva interamente controllate dalle AI, è più puntuale soffermarsi sul fatto che, anche soltanto in modo parziale, queste facilitino i processi delle imprese, con ricadute positive sull’operatività e sulla competitività, contribuendo a comprimere i costi, a fare scelte più puntuali, a produrre beni o servizi di maggiore qualità e a supportare meglio gli stakeholder.
Software AI per l’automazione dei processi aziendali
Si entra nella sfera dei sistemi ERP (Enterprise Resource Planning) che aiutano le imprese nella gestione dei processi aziendali. Gli ERP AI, ossia quelli che includono algoritmi di intelligenza artificiale, si prestano meglio all’ottimizzazione del business favorendo l’automazione dei processi e fornendo informazioni utili al management e ai comparti aziendali.
Benché il discorso sia ampio e complesso, per spiegare in che modo gli ERP AI sono una leva strategica, possiamo dire che:
- Favoriscono l’automazione dei processi semplificandoli, accorciando i tempi e riducendo gli errori
- Concretizzano la gestione dei dati favorendone il flusso in tempo reale tra le unità aziendali
- Consentono tecniche di analisi dei dati, anche predittive, per comprendere in anticipo le preferenze e i comportamenti dei clienti o dei mercati.
Al contrario di quanto si possa credere, l’automazione dei processi aziendali può essere macchinosa ma non complessa, i software la rendono intuitiva e facile, nonostante ciò, chi si prodiga nella loro implementazione deve avere bene chiaro in mente lo svolgimento del processo stesso.
Tra le soluzioni che coprono qualsiasi esigenza si situano Microsoft Power Automate e Automation Anywhere. Ci sono anche software che si concentrano su settori specifici. Per esempio, UiPath è uno degli strumenti più diffusi per l’automazione di processi del mondo della finanza e, sul fronte della robotica, tra le piattaforme più quotate va citata Blue Prism.
Software intelligenza artificiale per l’analisi dei dati
Le AI, intese come costrutto edificato su Machine learning e Deep learning, vivono di dati e ne estraggono valore, significati, significanti, modelli e ricorrenze. Tutto ciò si traduce in un supporto ai decisori, nella gestione di flussi e in una quantità di altre discipline che coinvolgono qualsiasi settore e comparto tra i quali, a titolo di esempio, la sanità, la ricerca farmacologica e l’astrofisica.
L’analytics è la parte focale per qualsiasi attività o business ed è una disciplina che tende a richiedere ingenti risorse hardware e software. Per questo motivo il mercato è densamente popolato di soluzioni Cloud che consentono alle organizzazioni di sfruttare la potenza di datacenter terzi.
In questo ambito, Alphabet, Amazon Web Services, Microsoft, Oracle e Salesforce si presentano come partner di elevata qualità.
Miglioramento dell’esperienza del cliente
L’AI aiuta ad architettare esperienze utente “taylor made” ancora prima che il cliente diventi tale, proprio in virtù della capacità di esaminare gli scenari e anticiparne comportamenti e necessità.
Entrando però nel merito dell’esperienza cliente propriamente detta, l’AI gioca un ruolo fondamentale in diverse fasi del processo di acquisto:
- Personalizzazione: le AI sono in grado di esaminare la cronologia di navigazione degli utenti e proporre di conseguenza acquisti compatibili con i gusti espressi
- Monitoraggio: l’esperienza del cliente può essere seguita in tempo reale e permettere a bot oppure a operatori umani di intervenire laddove le AI segnalano problemi o insoddisfazione
- Chatbot: consentono di rispondere alle domande dei clienti prima che acquistino e anche soddisfare richieste post-vendita.
I chatbot efficaci sono molto diffusi. Tra questi figurano Stip.io, Manychat e Botsify. Sono prodotti che possono essere personalizzati da chi ne fa uso pure non avendo capacità di programmazione. Le interfacce grafiche consentono di associare risposte alle domande fatte dai clienti, consentendo così di fornire un supporto efficace.
Marketing e comunicazione
Le AI facilitano anche il marketing e la comunicazione in genere. L’apprendimento automatico e l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) sono ottimi compagni nello svolgimento di diversi compiti. Tra questi:
- La scrittura di contenuti di qualità per siti web, blog e canali sociali
- La creazione di video professionali
- La previsione delle vendite e quindi consigli per il marketing e per il servizio clienti
Ambiti nei quali si distinguono soluzioni come Jasper, C3.ai di Microsoft e Adobe oppure Notion AI.
Software di intelligenza artificiale per i liberi professionisti
Anche i liberi professionisti possono godere dei vantaggi offerti dalle AI. Il parterre di soluzioni software è molto vasto, popolato e vario a seconda del settore specifico in cui questi operano. Ci sono anche delle attività che uniscono i liberi professionisti alle imprese e, benché queste abbiano spessori ed entità diverse, non è del tutto impensabile – per esempio – che un imprenditore di sé stesso non possa ricorrere a soluzioni per l’automazione della fatturazione oppure all’analisi dei dati.
Anche se su scale diverse, tutti i software AI utili alle aziende possono essere impiegati dai liberi professionisti. Le difficoltà d’ingresso alla piena digitalizzazione possono essere dettate dai costi e dalla paura che l’apporto delle AI possa in qualche modo minare i mercati in cui i liberi professionisti operano. Tutti falsi miti già sfatati.
Gestione del tempo e dei progetti
Anche in questi ambiti il mercato è molto affollato. Ci sono software AI che facilitano l’automazione dei compiti ripetitivi e che facilitano l’allestimento di progetti e la cooperazione tra i gruppi di lavoro eventualmente coinvolti.
Altri software, invece, consentono di adeguarsi alle norme vigenti in diversi mercati e, altri ancora, consentono il monitoraggio e l’aggiornamento di dati in tempo reale.
Impossibile elencare tutte le categorie di software che rientrano nelle ampie famiglie dei concetti di “gestione del tempo” e di “gestione dei progetti” ma, come detto in apertura, qualsiasi flusso, procedura o processo possono essere resi più rapidi, efficienti e meno costosi grazie a software AI.
Investire in AI: una questione di costi
Come abbiamo spiegato qui, l’aspetto dei costi quando si decide di investire in AI è un tema complesso e profondo. Le grandi aziende hanno il vantaggio di potere assorbire meglio i costi, le piccole realtà hanno dalla loro la possibilità di continuare sulla strada dell’organizzazione schietta e semplice che comporta flussi minori e meno articolati.
Ciò che fa da file rouge a ogni possibile investimento in AI è la sempiterna ratio tra costi e benefici alla quale si aggiungono variabili relative al settore specifico in un cui un’azienda opera.
Non di meno, in un’ottica di sopravvivenza e di risparmio a tendere, possiamo dare un peso specifico ai principali fattori che incidono sulla necessità di investire in AI:
- Lo stato di avanzamento: se un’impresa opera in un comparto in cui i concorrenti puntano molto sulle AI, allora investire diventa una necessità per mantenere il proprio mercato e aumentare la competitività
- Dimensione dell’azienda
- Cultura digitale: le imprese che hanno abbracciato la filosofia data-driven tendono a ritenere gli investimenti in AI un’evoluzione naturale e indispensabile
Inoltre, tra le attività il cui rendimento è di impossibile immediata misurazione figurano proprio le capacità del management di prendere decisioni mirate, puntuali e in tempi ragionevoli.
I fattori che determinano il prezzo dei software di intelligenza artificiale
Le logiche di pricing di chi eroga servizi AI sono varie ma riconducibili a pochi modelli di business, di fatto basati su un abbonamento (mensile o annuale) o sull’uso che se ne fa, misurato in base al tempo oppure in base al traffico dati o alle chiamate generate.
Tuttavia, è utile sapere che sono diversi gli elementi in concorso per determinare il prezzo, alcuni più interessanti di altri:
- Costi di sviluppo: più sono alti i costi per la creazione e la manutenzione di servizi e software AI e maggiore è il prezzo a cui sono proposti al pubblico
- Concorrenza e segmento di mercato: in quei segmenti in cui l’offerta di software AI è maggiore, i regimi di concorrenza contribuiscono a fare del prezzo una leva per la conquista di clienti e ciò tende a fare scendere i costi. Tuttavia, i software possono avere prezzi elevati
- Innovazione e ciclo di vita: i software che usano tecnologie al centro di continue evoluzioni (si pensi ai modelli di linguaggio) possono avere prezzi elevati, viziati anche dal fatto che si tratta di soluzioni di ampio respiro la cui erogazione è garantita e assistita per un lungo periodo di tempo
- Valore percepito: il prezzo dipende anche dal valore che il mercato attribuisce a un software AI. Per questo è opportuno vagliare più soluzioni e prendersi il tempo per fare le riflessioni che ogni singolo software impone.
Concorrenza, costi di produzione, distribuzione e manutenzione, così come il valore percepito sono meccanismi che contribuiscono a formare i prezzi finali a cui i software AI vengono proposti.
Le previsioni sono ambivalenti: da una parte lo sviluppo delle AI contribuisce a diminuire i costi anche sul fronte di chi eroga servizi e software AI, parallelamente l’innovazione e la ricerca forniscono AI sempre più performanti i cui prezzi possono essere spinti verso l’alto dagli alti costi di ricerca e gestione.