ANALISI

Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026: le differenze con il passato



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Ecco un confronto con la Strategia 2022-24, di cui la nuova continua la stessa linea, enfatizzando ulteriormente settori specifici come la sanità, la sicurezza cibernetica e l’ambiente e riflettendo un’evoluzione nelle priorità e nelle sfide emergenti. Il confronto anche con le strategie di Francia e Germania

Pubblicato il 24 lug 2024

Luca Manuelli

Direttore dell’Osservatorio di Intelligenza Artificiale Generativa – Unimarconi e docente di intelligenza artificiale



Unimarconi

La recente pubblicazione della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026 potrebbe rappresentare un momento cruciale per l’innovazione tecnologica nel nostro paese e per uno sviluppo in chiave europea. Questo documento, frutto del lavoro di un comitato di 14 esperti nominati da Alessio Butti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale, e coordinati da Gianluigi Greco dell’Università della Calabria, delinea le linee guida per accelerare lo sviluppo e l’applicazione dell’AI in tutti i campi del lavoro e della società. La strategia mira a consolidare la posizione dell’Italia come leader nell’innovazione AI, promuovendo un approccio etico e antropocentrico.

La Strategia Italiana per l’AI è articolata in quattro aree di intervento

La strategia si articola in quattro macroaree principali: ricerca, pubblica amministrazione, imprese e formazione.

  • Ricerca

Per quanto riguarda la ricerca, l’obiettivo è quello di rafforzare l’ecosistema nazionale, attrarre e trattenere talenti e sviluppare modelli innovativi e interdisciplinari. Si prevede di aumentare gli investimenti nella ricerca fondazionale e applicata, promuovendo competenze specifiche che rispondano alle esigenze del sistema-Paese. Verranno creati nuovi algoritmi e sistemi di spiegabilità, con particolare attenzione alla privacy e alla riservatezza dei dati. Inoltre, saranno promossi progetti interdisciplinari che mirano a migliorare il benessere sociale attraverso l’uso dell’AI.

  • Pubblica Amministrazione

La pubblica amministrazione è chiamata a migliorare l’efficienza dei processi e la qualità dei servizi offerti ai cittadini attraverso l’adozione di tecnologie AI. Si prevedono linee guida per l’adozione dell’AI, con l’obiettivo di semplificare i processi amministrativi e migliorare l’efficienza. Verranno implementate applicazioni specifiche per rispondere alle esigenze amministrative, e il personale sarà formato per acquisire le competenze necessarie per utilizzare queste tecnologie in modo efficace.

  • Imprese

Le imprese, in particolare le PMI, riceveranno supporto per lo sviluppo e l’adozione di soluzioni AI. L’obiettivo è superare le barriere infrastrutturali e di competenze che ostacolano la diffusione delle nuove tecnologie. Verranno creati facilitatori per l’AI nelle PMI, laboratori applicativi e supporto per la creazione di start-up innovative. Saranno promosse sinergie con il mondo accademico e della ricerca per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese italiane.

  • Formazione

La formazione è una delle aree chiave della strategia. Saranno promossi percorsi educativi specifici in AI nelle scuole, nei corsi di dottorato e nei programmi di formazione continua. Particolare attenzione sarà rivolta al reskilling e upskilling della forza lavoro per prepararla alle nuove sfide tecnologiche.

In tale ambito si segnala un’ulteriore opportunità strategica, ossia l’uso dell’AI generativa per abilitare nuovi modelli formativi. Tale opportunità è descritta nella “Call to action: sviluppare competenze per e con l’AI generativa” contenuta nel documento strategico “Formare il futuro – Strategie per lo Sviluppo delle Competenze Chiave nell’Intelligenza Artificiale Generativa” realizzato dall’Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale Generativa promosso da Unimarconi.

La terza linea di indirizzo raccomanda l’utilizzo dell’AI generativa come tecnologia abilitante nuovi modelli di istruzione e formazione attraverso lo sviluppo di metodologie didattiche personalizzate, la creazione di ambienti di apprendimento virtuali interattivi e l’utilizzo dell’AI per supportare l’inclusione e l’accessibilità.

Confronto con la Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2022-2024

La nuova strategia 2024-2026 si sviluppa in un contesto normativo influenzato dall’AI Act dell’Unione Europea, che ha fornito un quadro regolamentare chiaro per l’adozione dell’AI. Questo rappresenta un’evoluzione rispetto alla strategia 2022-2024, che era stata elaborata in un contesto meno definito. La strategia precedente si concentrava principalmente sulla creazione di un ecosistema di ricerca solido e sull’aumento degli investimenti in AI, mentre quella attuale punta anche a creare infrastrutture nazionali di dataset e modelli, migliorando la standardizzazione e facilitando l’accesso ai dati.

Un’altra differenza significativa riguarda il focus tematico. La strategia 2022-2024 identificava 11 settori prioritari, tra cui manifatturiero, cultura, turismo, salute e benessere, ambiente, infrastrutture, reti, sicurezza nazionale e tecnologie dell’informazione. La nuova strategia, invece, continua su questa linea ma enfatizza ulteriormente settori specifici come la sanità, la sicurezza cibernetica e l’ambiente, riflettendo un’evoluzione nelle priorità e nelle sfide emergenti.

Infine, la strategia 2024-2026 introduce come organismo di governance (non previsto nella Strategia precedente) la Fondazione per l’Intelligenza Artificiale, che avrà un ruolo centrale nel monitoraggio e nella supervisione dell’implementazione della strategia.

Sinergia con il DDL sull’AI e il Piano Transizione 5.0

Un aspetto essenziale per il successo della strategia italiana è la sinergia con altre iniziative governative attualmente in corso, come il DDL sull’intelligenza artificiale e il Piano Transizione 5.0. Il DDL, attualmente in fase di approfondimento parlamentare, introduce disposizioni per promuovere un utilizzo corretto, trasparente e responsabile dell’AI, garantendo la vigilanza sui rischi economici e sociali e l’impatto sui diritti fondamentali. Questo DDL costituisce un elemento fondamentale per l’implementazione della strategia nazionale, fornendo un quadro legislativo che supporti lo sviluppo e l’adozione delle tecnologie AI nonché le risorse necessarie a perseguire gli obiettivi nelle quattro aree di intervento delineate dalla stessa.

Il Piano Transizione 5.0, in fase di prossima approvazione, mira a dare ulteriore impulso alla modernizzazione dell’industria italiana attraverso l’adozione di tecnologie avanzate, tra cui l’AI. Il piano prevede incentivi fiscali, investimenti in infrastrutture digitali e programmi di formazione per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese italiane. Un obiettivo centrale del Piano Transizione 5.0 è la sostenibilità ambientale ed energetica, in linea con gli obiettivi del Green New Deal dell’UE.

L’AI, in questo contesto, può svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo di soluzioni innovative per la gestione delle risorse energetiche, la riduzione delle emissioni di carbonio e l’ottimizzazione dei processi produttivi, contribuendo significativamente alla transizione verso un’economia più verde e sostenibile.

Le strategie sull’AI di Francia e Germania

A livello europeo, la Francia e la Germania stanno portando avanti strategie ambiziose per lo sviluppo dell’AI, ciascuna con peculiarità distintive.

Il Piano d’Azione BMBF in Germania

Il Piano d’Azione BMBF sull’intelligenza artificiale, pubblicato il 7 novembre 2023, mira a dare un nuovo slancio all’ecosistema AI tedesco, partendo dal principio che l’intelligenza artificiale è stata finora troppo raramente “Made in Germany” o “Made in Europe“. Dal 2018, la Germania ha ampliato significativamente gli investimenti nell’AI, con un budget annuale del BMBF aumentato di oltre venti volte dal 2017. Il piano prevede almeno 20 nuove iniziative che si aggiungono alle 50 misure già in corso, con un forte focus sulla ricerca, lo sviluppo delle competenze, la costruzione di infrastrutture e il trasferimento tecnologico. A titolo indicativo, sono stati investiti 1,6 miliardi di euro nell’AI solo nel periodo della legislatura corrente.

Il Rapporto “La nostra ambizione per la Francia”

La Francia, attraverso il rapporto “La nostra ambizione per la Francia”, presentato il 15 marzo 2024, propone 25 raccomandazioni per cogliere le opportunità offerte dall’AI. La commissione di esperti nominata dal Governo francese ha enfatizzato un approccio equilibrato all’AI, evitando sia l’eccessivo pessimismo che l’ottimismo irrealistico. Il piano d’azione francese si concentra su sei settori principali: formazione, salute, sicurezza, sviluppo economico, trasparenza ambientale e governance. Le raccomandazioni mirano a promuovere la ricerca e l’innovazione, migliorare l’adozione dell’AI nelle PMI, e garantire un utilizzo etico e trasparente delle tecnologie AI.

Confronto tra le strategie di Italia, Francia e Germania

Confrontando le strategie italiana, francese e tedesca, emergono diversi elementi comuni. Tutte e tre le strategie condividono l’obiettivo di posizionare i rispettivi paesi come leader nell’innovazione AI, promuovendo lo sviluppo tecnologico, la ricerca avanzata e l’adozione diffusa dell’AI. La formazione e il reskilling della forza lavoro sono elementi centrali in tutte le strategie, con programmi educativi specifici e iniziative per sviluppare competenze avanzate in AI.

Le infrastrutture tecnologiche sono un altro elemento comune, con ciascun paese che punta a migliorare l’accesso a infrastrutture di calcolo avanzate e a facilitare la standardizzazione e l’accesso ai dati. Inoltre, la regolamentazione etica è una preoccupazione condivisa, con l’adozione di linee guida etiche e la conformità alle normative europee per garantire un uso sicuro e trasparente dell’AI.

Le principali differenze riguardano il contesto di riferimento e il focus tematico. La strategia italiana si sviluppa in un contesto normativo influenzato dall’AI Act dell’UE, con un focus sull’armonizzazione delle normative. La strategia francese risponde alle opportunità e sfide contemporanee, con un focus sulla sovranità tecnologica e l’autonomia strategica. Il piano tedesco, invece, affronta direttamente la carenza di innovazioni AI nazionali, promuovendo una sovranità tecnologica europea e un forte accento sul trasferimento tecnologico e l’integrazione delle tecnologie AI nei processi produttivi industriali.

Raccomandazioni per una collaborazione europea

Alla luce di queste analisi, emerge chiaramente l’opportunità di una maggiore collaborazione tra i principali stati dell’UE (Francia, Germania e Italia) nello sviluppo di una strategia comune sull’AI. Una strategia integrata permetterebbe di massimizzare le risorse disponibili, promuovere l’innovazione e garantire una maggiore competitività a livello globale. Questa collaborazione potrebbe includere la creazione di infrastrutture condivise, programmi di ricerca congiunti e iniziative per facilitare lo scambio di conoscenze e competenze tra i vari paesi. Inoltre, una strategia comune potrebbe aiutare a definire standard etici e regolamentari uniformi, garantendo un utilizzo responsabile e sicuro delle tecnologie AI in tutta l’Europa.

In conclusione, la “Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026” potrebbe rappresentare un passo avanti decisivo per l’innovazione digitale nel nostro paese. Tuttavia, per sfruttare appieno il potenziale dell’AI, è essenziale promuovere una collaborazione più stretta a livello europeo, integrando le strategie di Francia, Germania e Italia in una visione comune e coordinata per il futuro dell’Intelligenza Artificiale in Europa.

Il supporto dell’Osservatorio GAILIH allo sviluppo di un’AI etica e sostenibile

Nel corso dell’evento di lancio delle attività dell’Osservatorio GAILIH (Generative Artificial Intelligence Learning and Innovation Hub) ospitato nell’Aula Magna di Unimarconi il 2 luglio 2024 a Roma, sono state approfondite le principali linee guida indirizzate dalla Call to Action contenuta nel Documento Strategico “Formare il futuro – Strategie per lo Sviluppo delle Competenze Chiave nell’Intelligenza Artificiale Generativa”.

Grazie ai qualificati interventi di autorevoli esperti, quali il presidente della Pontificia accademia per la vita Mons. Vincenzo Paglia, il sottosegretario Paola Frassinetti del Ministero Istruzione e Merito, il vicepresidente di Confindustria Marco Nocivelli con delega alle Politiche industriali e al Made in Italy, il rettore della Pan African University Jean Koulidiati e di Marco Forgione, DG dell’Institute of Export and international Trade UK, è stato fornito uno scenario globale nel quale collocare le opportunità e le sfide di uno sviluppo etico e sostenibile dell’AI.

I membri dell’Osservatorio hanno dato vita a interessanti contributi nei panel relativi a:

– l’accelerazione del processo di alfabetizzazione digitale e diffusione delle competenze, moderato da Stefano da Empoli e al quale hanno preso parte i rappresentanti di Unimarconi, MIM e UNIGE;

– le politiche pubbliche per le imprese e la sostenibilità, moderato da Marco Bentivogli e al quale hanno preso parte i rappresentanti di CDP, Fincantieri, A2A, Sport e Salute e Comunità di Sant’Egidio;

– le sfide dell’intelligenza artificiale e la regolamentazione italiana ed europea, moderato da Stefano da Empoli e al quale hanno preso parte i rappresentanti di DeVitaLaw e Unimarconi;

– Fare didattica con l’AI generativa, moderata dal direttore dell’Osservatorio Luca Manuelli e al quale hanno preso parte i rappresentanti di Deloitte Italia, RINA e SAP Italia.

In parallelo, l’Osservatorio sta portando avanti le sue attività di sviluppo della sua missione e di allargamento della sua base associativa: in tale quadro, si segnala l’adesione dell’Osservatorio a Rome Call for AI Ethics, iniziativa promossa dalla Pontificia Accademia per la Vita alla quale hanno aderito importanti attori internazionali del mondo dell’innovazione, finalizzata a promuovere un approccio etico all’intelligenza artificiale e a creare un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico siano al servizio della creatività umana anziché sostituirla.

Infine, nuovi membri hanno aderito all’Osservatorio: Manageritalia, Federazione nazionale del terziario che rappresenta, in Italia, oltre 43.000 manager; FERPI, Federazione Relazioni Pubbliche Italiana che rappresenta in Italia i professionisti delle Relazioni Pubbliche e della Comunicazione; Convergent, startup californiana fondata da un giovane imprenditore italiano, che recentemente ha sviluppato con l’AI Generativa il primo simulatore per l’esame di maturità.

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