Il mercato degli elettrodomestici intelligenti è in forte sviluppo. La casa intelligente è una realtà che sempre più connota la vita sociale ed è un settore aziendale affatto dinamico. Uno dei fattori di impulso in questo ambito è il comando vocale abilitato dagli assistenti AI che tende a diventare metodo preminente di interazione con gadget e dispositivi elettronici della smart home.
Smart home: numeri in crescita
Gli introiti dovuti alle vendite su scala globale degli elettrodomestici smart toccheranno quota 44,25 miliardi di dollari nel 2022, secondo i dati forniti da Statista. Si tratta di un segmento di mercato in crescita, specialmente in Cina, destinato a raggiungere un valore di oltre 76 miliardi di dollari entro il 2026 (vedi grafico) arrivando ad acquisire più di 339 milioni di utenti in tutto il mondo.
Mercato Smart Home mondiale
È in forte aumento anche il numero dei dispositivi per la smart home acquistati nei prossimi 5 anni si prevede un vero e proprio boom. Nel 2020 ne sono stati venduti 349 milioni. Ma, secondo le previsioni, entro il 2025 gli acquisti a livello globale saliranno fino alla cifra di 1,7 miliardi.
Intelligenza artificiale in casa
La casa digitalizzata, connessa e connotata dall’AI è ormai la nuova normalità dell’ambiente domestico.
“Durante la pandemia, la casa ha assunto una importanza ancora maggiore di prima – si legge nel report Statista Technology Market Outlook. Sempre più persone cercano di digitalizzare le proprie abitazioni, dotandole di tecnologia a comando vocale e IoT per rafforzare la sicurezza. Si tratta di una tendenza caratterizzante il comportamento dei consumatori che ha consentito al mercato smart home di mettersi al riparo dal forte calo delle vendite e dalla recessione economica nel 2020”.
In questo quadro, è cresciuta in modo rilevante l’integrazione del controllo vocale negli oggetti e prodotti tech.
I dispositivi comandabili via voce si sono, in effetti, moltiplicati. Sul piano internazionale, in questo settore, il mercato potrà crescere, in base alle stime di Dataintelo, con un incremento annuale del 19,8%, considerato il periodo 2021-2030. Tra i fattori di sviluppo c’è la domanda crescente da parte dei servizi finanziari e assicurativi, dell’istruzione, della sanità e l’impulso dato dall’adozione dei millennials dei dispositivi a comando vocale per la smart home .
Comando vocale e prospettiva AIoT
I consumatori sono sempre più a loro agio nell’uso di assistenti vocali (che entro il 2024 saranno 8,4 miliardi superando la popolazione mondiale) e di gadget voice-enabled. Pc e smartphone, soprattutto, sono i dispositivi con cui s’interagisce maggiormente e, stando ai risultati dell’indagine di Voice Consumer Index, un terzo degli utenti utilizza la tecnologia vocale almeno una volta al giorno.
Ma controllo vocale significa anche smart speaker. La popolarità degli altoparlanti intelligenti, la voce dell’Internet delle cose (IoT), è registrata da un notevole incremento delle vendite su scala globale. Nel 2020 ne sono stati acquistati 166 milioni, e per gli analisti di SkyQuest se ne venderanno il triplo, 418 milioni, entro il 2028 con un mercato che raggiungerà un valore di quasi 36 miliardi di dollari, dominato da big tech come Amazon, Google, Baidu, Alibaba, Xiaomi, e Apple.
I principali player, in questo ambito, integrano sempre più tecnologie avanzate, come l’Artificial Intelligence of Things (AIoT), per abilitare funzionalità avanzate. Xiaomi, per esempio, ha sviluppato una nuova gamma di prodotti AIoT-based presentati nell’ultimo evento “Discover Xiaomi 2022 – Future living, now”, svoltosi a Parigi, tra cui la nuova smart tv, Xiaomi TV A2 32, con Google Assistant integrato, che può avere una funzione di hub per il controllo domotico.
Attraverso l’AIoT, nata dal connubio tra intelligenza artificiale e internet delle cose, gli oggetti della smart home non solo si connettono e comunicano tra loro, ma diventano anche intelligenti, elaborando informazioni ed essendo capaci di apprendere – spiega Canny Zhou, responsabile Xiaomi per il settore in Europa occidentale.
In questo quadro, rientra il progetto Xmos finanziato dall’Unione europea che punta a realizzare nuovi dispositivi nel quadro dello sviluppo del controllo vocale per l’Intelligenza artificiale delle cose (AIoT). Questa iniziativa ha ispirato la nascita di Xcore.AI, piattaforma di sviluppo economico AIoT.
Cosa si controlla con la voce
Il controllo vocale, presente principalmente su dispositivi mobili e smart speaker, si è diffuso estendendosi a molti altri oggetti della casa intelligente. Mentre il comando vocale via assistente digitale si perfeziona aumentando la possibilità di specificare gli ordini da parte dell’utente (come dimostrano le capacità acquisite tramite Alexa di Amazon), sempre più cose rientrano nella sfera voice-controlled. Parliamo di televisori, videogame casalinghi, lampadine, sveglie, tapparelle, termostati, videocamere di sicurezza, modem, serrature, prese dell’elettricità e, naturalmente elettrodomestici come lavatrici, macchine da caffè, rubinetti, cestini della spazzatura, frullatori, forni, frigoriferi, e aspirapolvere.
Una vasta gamma di oggetti e gadget per la casa che possono essere inseriti in un unico circuito di controllo vocale come nel framework HomeKit sviluppato da Apple.
L’aggiunta dei moderni ed evoluti Voice user interfaces (VUIs), come Siri, Alexa, Cortana e Google Assistant, agli elettrodomestici della smart home consente di favorire l’interazione con l’utente in modo più semplice e facile rispetto al passato usando la voce.
Riconoscimento vocale e interoperabilità tra i punti critici
I progressi hardware e software rendono il controllo vocale integrabile e affidabile in molti più prodotti della casa intelligente. Tuttavia, ci sono degli ostacoli che le tecnologia VUI deve ancora superare per essere utile e usabile a un ulteriore grado.
Uno degli aspetti critici è la capacità di riconoscere la voce di persone con età e lingue differenti e con disabilità nel linguaggio comunicando in maniera appropriata. Grazie al miglioramento dell’apprendimento automatico i dispositivi saranno in grado di soddisfare esigenze più diversificate. E associazioni come Women in Machine Learning lavorano per implementare modelli voice AI più conformi, performanti e inclusivi. D’altra parte, l’impiego di gadget tech ed elettrodomestici a controllo vocale da parte degli utenti non è adeguatamente sostenuto dalle aziende le cui mancanze nell’educare e istruire i consumatori finiscono per limitare l’uso dei loro stessi prodotti.
Un altro punto importante è quello dell’interoperabilità dei sistemi. Spesso i big tech del settore hanno i loro algoritmi proprietari che li distinguono e fanno la differenza sul piano della concorrenza. Senonché, il deficit di interoperabilità costituisce un limite alla diffusione dei prodotti e allo sviluppo del controllo vocale. Per ovviare al problema Amazon ha lanciato l’iniziativa Voice Interoperability Initiative ma pur riuscendo ad associare molti colossi tech, citiamo Facebook tra tutti, ne restano allo stato esclusi giganti come Google, Samsung e Apple.
Conclusioni
Il controllo via voce si va rapidamente diffondendo e la smart home è uno degli ambiti di applicazione più importanti. Le case dove abitiamo sono sempre più digitalizzate e intelligenti e si riempiono di oggetti ed elettrodomestici abilitati al comando vocale. L’adesione a protocolli standard unici e universali (quali Matter) potrebbe costituire una ulteriore spinta in avanti del settore per assicurare la compatibilità di sistemi e prodotti tech e garantire maggiore sicurezza, affidabilità e usabilità per l’utenza.