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Lavoro: ecco come l’AI può trasformare l’efficienza organizzativa e ridefinire la leadership



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Lo studio, dal titolo “AI IQ: Insights on Artificial Intelligence in the Enterprise”, ha rilevato che, a livello globale, secondo il 45% dei dirigenti AI e ML apporterà vantaggi ai lavoratori creando nuove opportunità di carriera

Pubblicato il 21 ott 2024

Fabrizio Rotondi

Country manager Italy di Workday




L’intelligenza artificiale avrà un impatto significativo sul futuro del lavoro poiché trasformerà sempre più il modo in cui vengono svolte le attività e prese le decisioni in azienda. Secondo PwC, entro il 2030, queste nuove tecnologie potrebbero contribuire con oltre 15 trilioni di dollari all’economia globale.

In particolare, per quanto riguarda il mercato italiano, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale ha fatto registrare una crescita significativa negli ultimi anni. Secondo uno studio dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, nel 2021 il valore del mercato dell’AI in Italia si attestava sui 380 milioni di euro, mentre nel 2023 è raddoppiato, raggiungendo i 760 milioni di euro. Infatti 6 grandi aziende su 10 hanno già avviato almeno un progetto di AI, concentrando gli investimenti soprattutto sull’analisi dei dati, interpretazione di testi e linguaggi per la ricerca semantica, classificazione delle informazioni, sintesi e spiegazione di documenti o agenti che conversano in un linguaggio naturale.

Le nuove funzioni dell’AI possono dunque portare grandi vantaggi, ma allo stesso tempo sollevano non pochi interrogativi sulla stabilità occupazionale.

Lo studio di Workday

Il successo nell’utilizzo dell’AI risiede nel potenziamento delle persone e non nella sostituzione. Secondo lo studio realizzato da Workday, dal titolo “AI IQ: Insights on Artificial Intelligence in the Enterprise”, ha rilevato che, a livello globale, il 45% dei dirigenti AI e ML crede che l’AI apporterà vantaggi ai lavoratori creando nuove opportunità di carriera. Mentre, secondo quanto emerge da uno studio più recente, in Italia il 47% dei leader prevede che l’AI creerà più posti di lavoro di quanti ne eliminerà, posizionando il nostro Paese come uno dei più fiduciosi nell’adozione di questa tecnologia.

La collaborazione tra i sistemi di intelligenza artificiale e le persone produce risultati più positivi rispetto al lavoro senza il supporto dell’AI. Ciò segna il passaggio da un modello di lavoro basato esclusivamente sulla forza lavoro a uno basato su tecnologie integrate.

Come l’AI può potenziare l’efficienza delle organizzazioni

Ciò che differenzia l’AI da altre innovazioni tecnologiche più mirate, tuttavia, è l’ampiezza delle sue possibili applicazioni. Questo significa che i vantaggi hanno il potenziale di influenzare ogni aspetto delle organizzazioni.

Possiamo individuare quattro idee in cui l’uso dell’intelligenza artificiale può potenziare la forza lavoro e migliorare l’efficienza e l’efficacia delle organizzazioni:

  1. Utilizzo dell’intelligenza artificiale per ottimizzare l’allineamento tra le skill richieste dall’azienda e quelle fornite dai dipendenti. Tuttavia, per le decisioni che coinvolgono le persone, come la pianificazione del personale e la riorganizzazione dei team, alcuni importanti fattori personali potrebbero sfuggire ai dati. I manager conoscono direttamente le loro persone, quindi l’intelligenza artificiale li aiuta semplicemente ad agire in modo più informato e rapido. Inoltre, mantenendo il coinvolgimento umano, si garantisce una maggiore soddisfazione delle persone.

    2. Utilizzo dell’AI per filtrare e identificare i candidati con le competenze più rilevanti, accelerando il processo di recruiting. Successivamente all’assunzione di un dipendente, i chatbot guidati dall’intelligenza artificiale possono fornire risposte rapide alle domande di onboarding utilizzando l’elaborazione del linguaggio naturale. Inoltre, l’AI può semplificare il recruiting, offrendo un supporto nella redazione delle job description, scansionando un elevato numero di curricula e suggerendo opportunità di lavoro ai candidati in base alla loro esperienza e capacità.

    3. Utilizzo dell’AI per misurare e migliorare il coinvolgimento delle persone, suggerendo azioni che le rendano più partecipi e motivate. Ad esempio, fornendo percorsi di formazione personalizzati, consigli su misura per lo sviluppo delle competenze in base alle preferenze e agli obiettivi di carriera e personalizzando i turni e i flussi di lavoro per ciascun individuo.

      4. Utilizzo dell’AI per creare una cultura aziendale inclusiva, salvaguardando il benessere dei dipendenti. L’intelligenza artificiale consente ai leader di identificare tendenze e approfondimenti dalle risposte ai sondaggi, valutare i rischi di burnout e suggerire o implementare azioni per garantire sicurezza psicologica. Offrendo la possibilità di fornire feedback in modo confidenziale si crea un ambiente in cui ogni persona si sente a proprio agio. Creare uno spazio sicuro per la condivisione dei pensieri e basare le azioni sui dati imparziali dell’AI favorisce una cultura organizzativa inclusiva e senza pregiudizi.

      Adottare un approccio sulle competenze

      Diventa quindi prioritario per i dirigenti e i leader aziendali ripensare il loro stile di leadership per restare al passo con la realtà in rapida evoluzione. Ad esempio, potrebbe essere utile adottare un approccio basato sulle skill, che aiuti le organizzazioni ad assumere e trattenere i talenti più adatti alla strategia aziendale e, allo stesso tempo, a migliorare le competenze dei dipendenti esistenti per soddisfare le esigenze del presente e del futuro.

      Le organizzazioni possono ampliare la loro concezione di lavoro, integrando l’idea tradizionale di ruoli e responsabilità strutturate con una visione più dinamica delle competenze, che si evolvono in sintonia con il mondo circostante. Adottare un approccio basato sulle competenze permette alle organizzazioni di diventare più flessibili e agili, caratteristiche fondamentali per avere successo in un ambiente lavorativo sempre più rapido e in continua evoluzione.

      Chiaramente, per favorire la transizione verso un approccio basato sulle competenze, le tecnologie come l’intelligenza artificiale sono abilitanti fondamentali: per i leader aziendali di oggi conoscere e saper sfruttare l’innovazione è diventato essenziale. Oltre a una conoscenza della tecnologia a oggi è necessario sviluppare anche un approccio e un punto di vista etico sull’utilizzo della tecnologia che preveda il coinvolgimento di tutti gli stakeholder.

      La trasformazione verso un’organizzazione supportata dall’intelligenza artificiale deve essere sostenuta da politiche che promuovano approcci responsabili e includano tutte le parti interessate.

      Conclusioni

      In conclusione, l’intelligenza artificiale sta ridefinendo il futuro del lavoro, creando opportunità senza precedenti per migliorare l’efficienza, la produttività e l’innovazione all’interno delle organizzazioni. Ai leader aziendali è richiesto di abbracciare questa trasformazione, guidando con una visione chiara e strategica per integrare l’AI in modo etico e inclusivo.

      Solo così si potrà sfruttare appieno il potenziale dell’AI, creando ambienti di lavoro dinamici in cui la collaborazione tra esseri umani e macchine non solo potenzia la forza lavoro, ma favorisce anche una cultura aziendale più resiliente e orientata al futuro.

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