Analisi

Risorse umane: oltre la metà delle aziende IT italiane riscontra difficoltà nel reperire figure con competenze digitali avanzate



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Il report ‘IT Global HR Trends’ di Gi Group Holding e Politecnico di Milano esplora l’effetto dell’evoluzione tecnologica sulla domanda di talenti e la gestione delle risorse umane nell’IT ed evidenzia l’importanza di modelli lavorativi flessibili, formazione continua e riduzione del gender gap

Pubblicato il 20 feb 2024



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L’indagine “IT Global HR Trends”, condotta da Gi Group Holding in collaborazione con il Politecnico di Milano e INTWIG Data Management, ha esplorato l’effetto dell’evoluzione tecnologica sulla richiesta di talenti e la gestione delle risorse umane nelle imprese IT in 13 nazioni. In Italia, oltre la metà (54,6%) delle società IT riscontra difficoltà nel reperire personale dotato di competenze digitali avanzate. Questa percentuale supera la media globale del 47,3%, mentre raggiunge il 60,6% in India. Paesi come Spagna (52,9%), Francia (51,2%) e Germania (50,6%) mostrano una situazione simile alla nostra. Invece, Polonia, Turchia e Portogallo registrano minori ostacoli nel trovare tali competenze, sebbene più di un terzo delle aziende (rispettivamente il 37,6%, 33,6% e 38,8%) ne sia comunque interessato.

Un’analisi in tredici paesi

L’analisi è stata condotta in tredici paesi – Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti – e ha evidenziato i principali trend delle risorse umane nelle aziende IT durante un periodo caratterizzato da innovazione e trasformazione tecnologica dei modelli lavorativi e di business.

Cosa cercano i candidati IT

Nel processo di ricerca del lavoro, i candidati nel settore IT considerano prioritari la retribuzione (49%), un equilibrato work-life balance (31,2%) e la possibilità di svolgere ruoli che non comportino un elevato livello di stress (21,1%). Queste priorità sono confermate anche in Italia, dove il 60% enfatizza l’importanza della retribuzione, il 32% quella dell’equilibrio tra lavoro e vita privata e il 24% l’importanza di limitare lo stress. Per un quarto dei lavoratori (25,3% a livello globale, 24% in Italia) è fondamentale anche la presenza di opportunità per avanzare nella carriera e crescere professionalmente offerte dall’azienda.

Modelli organizzativi in evoluzione

Per attrarre e mantenere talenti, le aziende potrebbero prendere sempre più in considerazione l’introduzione di modelli lavorativi flessibili e ibridi. Più di un terzo dei lavoratori IT in Italia (38%) apprezza infatti il lavoro ibrido, una percentuale notevolmente superiore rispetto alla popolazione generale dove scende al 18,9%.

Gestione dello stress

L’Information Technology è il settore con il più alto livello di soddisfazione tra i lavoratori con un punteggio globale di 8,4/10 che sale a 9,3 in Italia. Tuttavia esistono fattori stressanti legati principalmente alla difficoltà nel conciliare lavoro e vita privata (48% in Italia, 39,2% a livello globale) e ai carichi di lavoro (44% Italia, 46,6% globale). Questi aspetti evidenziano come sia fondamentale contrastare questi fattori per favorire l’attrazione e la ritenzione dei talenti nel lungo termine.

Formazione e competenze

Di fronte a queste trasformazioni, l’aggiornamento delle competenze e una cultura della formazione continua diventano un elemento chiave per garantire alle aziende un vantaggio competitivo. I professionisti IT italiani – in linea con i loro colleghi internazionali – si impegnano attivamente per acquisire nuove competenze, soprattutto attraverso corsi di formazione organizzati dal proprio datore di lavoro (32%) ma anche investendo proattivamente in iniziative di apprendimento autonomo con corsi e piattaforme di formazione online (28%). Parallelamente alle hard skill, molte aziende guardano con favore alle competenze cognitive, gestionali e tecnologiche. Il pensiero analitico è la soft skill più apprezzata a livello globale, seguita da pensiero creativo, resilienza, motivazione e curiosità.

Ridurre il gender gap

Per il settore IT è fondamentale lavorare per ridurre il divario di genere. In questo senso emerge dalla survey che le aziende a livello globale stanno adottando misure per garantire alle donne pari opportunità di carriera. Tra le principali: finanziare la formazione STEM per le figlie dei dipendenti come incentivo per le donne a entrare nelle loro organizzazioni e ospitare o contribuire a conferenze universitarie con professioniste IT di successo.

“Il settore IT è attraversato da un’ondata di innovazione guidata da cinque grandi forze che stanno aprendo nuovi scenari e trasformando le strategie di business: intelligenza artificiale, analisi dei big data, cloud computing, sicurezza informatica e tecnologia 5G” – afferma Elisabetta Paddeu, Division Manager ICT di Gi Group. “Il nostro report, frutto di una vasta ricerca condotta a livello globale, ha esaminato l’impatto di questi cambiamenti sui modelli lavorativi e sulle carriere, i ruoli e le competenze nelle aziende del settore. Uno dei risultati più significativi riguarda le aspettative dei lavoratori e dei potenziali candidati: oggi tra le priorità dei professionisti IT osserviamo un’esigenza crescente di equilibrio tra vita professionale e personale, così come l’importanza di far parte di un’azienda attenta al benessere dei dipendenti e l’accesso a opportunità di formazione continua. Comprendere e soddisfare queste nuove aspettative sarà fondamentale per affrontare la sfida del gap di competenze, trattenere i talenti e migliorare la competitività aziendale. In questo scenario le funzioni HR hanno il compito cruciale di interpretare il cambiamento e guidare le loro organizzazioni nella nuova era tecnologica”.

Il “2024 IT Global HR Trends Report” è disponibile a questo link.

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