L’intelligenza artificiale si impara anche dai fumetti

Pubblicata dall’associazione AIxIA e dal CNR, La seduta di N3well, una storia illustrata che racconta i sensi di colpa di un “robot in crisi”

Pubblicato il 07 Apr 2021

Piero Poccianti

Ex presidente Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (AIxIA)

Ai fumetti

Siamo ancora lontani dal realizzare un’intelligenza artificiale di tipo generale, una macchina capace di adattarsi a diversi contesti, fare astrazione e analogie, dotata di autocoscienza e in grado di provare sentimenti. Ammettiamo però, per un momento, di riuscire a creare un essere senziente in senso esteso, quali scenari si aprirebbero? AIxIA (Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale)  e CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) hanno cercato di spiegarlo, in modo divertente, con una storia a fumetti.

Quali previsioni per il futuro dell’AI?

Molte previsioni sono pessimistiche. Nick Bostrom nel suo libro intitolato “Superintelligenza” descrivere la possibilità di una ribellione delle macchine (come succede in Matrix). Un’ipotesi portata avanti anche da molti altri filosofi e pensatori. Stephen Hawking, ad esempio, dichiarò che l’intelligenza artificiale potrebbe distruggere la nostra civiltà.

Tuttavia, il finale potrebbe anche essere diverso. Una macchina dotata di sentimenti, empatia e autocoscienza potrebbe cadere in depressione perché continuamente accusata dalle persone di colpe in realtà non propriamente sue: la disoccupazione, le diseguaglianze, le differenze di genere, la fame, la povertà, la guerra, e molto altro.

È questo lo scenario ipotizzato nel fumetto “La seduta di N3WELL” realizzato da AIxIA e dal CNR per la collana Comics&Science edita da CNR Edizioni. La scelta dei temi da trattare è stata affidata a diversi membri dell’AIxIA: oltre a me, hanno partecipato anche Luigia Carlucci Aiello, Amedeo Cesta e Gabriella Cortellessa (questi ultimi due anche ricercatori del CNR). Sulla base delle tematiche indicate – storia, situazione attuale, problemi etici e sociali dell’intelligenza artificiale – Diego Cajelli e Andrea Scoppetta hanno poi rispettivamente scritto e disegnato il racconto.

Di cosa parla “La seduta di N3WELL”

Protagonista della storia è N3WELL, un robot in crisi costretto a rivolgersi a uno psicologo perché incolpato dalle persone di tutti i problemi del mondo. Su di lui ricadono, infatti, le diverse preoccupazioni relative alla privacy, al possibile impiego a scopo bellico dell’AI e alla perdita di posti di lavoro a causa di un uso massivo di questa tecnologia. Uno stato che genera in N3WELL un profondo malessere, evidenziando la sua sensibilità e “umanità”. A differenza, invece, di molti essere umani che appaiono violenti, pieni di pregiudizi e indifferenti alle emozioni altrui.

Insieme allo psicologo, N3WELL intraprende così un importante percorso, anche fisico, che lo porta alle radici, all’abitazione della scienziata che lo ha creato. Lì la saggia ricercatrice si rivolge a lui così: “N3WELL non è colpa tua, devi cercare solo di fare del tuo meglio… Non caricarti sulle spalle tutte le colpe e tutto il peso del mondo”.

Si tratta, ovviamente, di una pura provocazione. La seduta di N3WELL è solo un racconto di fantascienza, un evento che non può succedere, almeno per ora, che racchiude però un’importante verità.

Vogliamo veramente incolpare le macchine dei problemi di cui siamo artefici solo noi essere umani?

Ai fumetti

Dal luddismo all’AI

E già successo altre volte in passato. Basti ricordare Ned Ludd e la sua celebre distruzione del telaio. Il telaio meccanico, introdotto durante la rivoluzione industriale, divenne rapidamente il capro espiatorio dei lavoratori per problematiche quali la diminuzione degli stipendi e la disoccupazione. L’episodio della distruzione di un telaio, che rese Ludd l’eroe ottocentesco del proletariato, diventò il simbolo di una protesta che prese i caratteri di un movimento insurrezionale, il luddismo appunto. Eppure, le macchine, oggi come allora, vengono costruite per migliorare il benessere dell’uomo permettendogli ad esempio di lavorare meno e meglio.

Il vero problema che dobbiamo affrontare non sono, quindi, le macchine in sé, ma come vengono utilizzate. Se le implementiamo in un modello socio-economico sbagliato produrremo inevitabilmente degli effetti distopici con pesanti e gravi ricadute sul cittadino e sul Pianeta, soprattutto oggi che abbiamo a disposizione tecnologie “intelligenti” in grado di trasformare in modo radicale la società, l’economia e il nostro modo di vivere.

Ecco perché invece di parlare di etica delle macchine – etica dell’intelligenza artificiale – dovremmo prima riflettere seriamente sull’etica dell’umanità.

AI fumetti

Conclusioni

La sfida che abbiamo davanti è assai complessa e ha come obiettivo il benessere del genere umano, senza distruggere il pianeta e danneggiare tutte le altre specie viventi che lo condividono con noi. Abbiamo bisogno di molta intelligenza, in una modalità multidisciplinare, con competenze diverse che collaborino insieme per il bene comune. Da qui la necessità di unire ricercatori di AI con medici, sociologi, economisti, psicologi, matematici, fisici, musicisti e artisti di vario genere per comunicare, educare e trovare un linguaggio universale. E in tal senso, anche i fumetti possono rivelarsi una forma d’arte molto efficace.

Per chi volesse leggerlo, il fumetto La seduta di N3WELL è scaricabile gratuitamente (fino al 15 dicembre 2021) in formato digitale, in italiano e in inglese, sul sito di AIxIA.

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