La Commissione Europea ha annunciato la pubblicazione della prima bozza del Codice di Condotta generale per l’Intelligenza Artificiale. Questo documento è il risultato del lavoro di esperti indipendenti, coordinati dall’Ufficio europeo per l’AI, e ha raccolto contributi da una recente consultazione e da un workshop che ha coinvolto fornitori di modelli di AI per scopi generali (GPAI). La bozza rappresenta un passo significativo verso l’attuazione delle normative previste dall’AI Act.
Coinvolgimento delle parti interessate
La bozza del Codice sarà oggetto di discussione nei prossimi incontri organizzati dalla Commissione, in corso dal 18 al 22 novembre. Questi incontri coinvolgono quattro gruppi di lavoro e una plenaria, durante i quali rappresentanti degli Stati membri dell’UE, osservatori europei e internazionali, e altre parti interessate hanno l’opportunità di fornire feedback.
Venerdì 22 novembre 2024, i presidenti presenteranno all’intera plenaria i principali spunti emersi dalle discussioni.
Parallelamente, i partecipanti alla plenaria hanno ricevuto una bozza attraverso una piattaforma dedicata (Futurium) con due settimane di tempo per inviare un feedback scritto entro giovedì 28 novembre 2024. Sulla base di questo feedback, i presidenti possono modificare le misure contenute nella prima bozza e aggiungere ulteriori dettagli al Codice.
I principi di redazione sottolineano che le misure, le sottomisure e i KPI dovrebbero essere proporzionati ai rischi, tenere conto delle dimensioni del fornitore di modelli di AI per scopi generali e consentire opzioni di conformità semplificate per le PMI e le start-up. Seguendo l’AI Act, il Codice rifletterà anche esenzioni significative per i fornitori di modelli open-source. I principi evidenziano inoltre la necessità di un equilibrio tra requisiti chiari e flessibilità per adattarsi all’evoluzione della tecnologia.
Questo processo collaborativo mira a perfezionare il Codice, la cui versione definitiva è programmata per maggio 2025, in linea con l’entrata in vigore delle norme nel agosto dello stesso anno.
Obiettivi e contenuti del Codice
Il Codice di Condotta avrà un ruolo cruciale nell’applicazione delle norme sui modelli di AI per scopi generali, garantendo che lo sviluppo e l’implementazione di tali tecnologie avvengano in modo sicuro e affidabile. Tra gli elementi chiave del Codice vi sono l’enfasi sulla trasparenza, la protezione del copyright per i fornitori di modelli, una tassonomia dei rischi sistemici, e metodologie per la valutazione e mitigazione dei rischi associati ai modelli avanzati di AI. Questi aspetti sono essenziali per affrontare le sfide e le opportunità presentate dall’intelligenza artificiale nell’Unione Europea.
Tredici esperti per scrivere il Codice di Condotta sull’AI
La Commissione europea ha incaricato tredici esperti indipendenti di redigere il Codice di Condotta per l’intelligenza artificiale per scopi generali (GPAI), considerato un pilastro essenziale della governance dell’AI sia a livello europeo che globale. Come riportato da Euractiv, questi esperti, non retribuiti e con piena autonomia, hanno avuto la responsabilità di delineare come i fornitori possano adeguarsi alla normativa europea sull’intelligenza artificiale.
Il Codice è destinato a diventare il riferimento più completo nel suo genere, influenzando le migliori pratiche a livello internazionale. In un processo senza precedenti, i presidenti e vicepresidenti accademici sono stati incaricati di sintetizzare i contributi ricevuti e di guidare le discussioni future.
Il coinvolgimento delle parti interessate è stato massiccio: la Commissione ha ricevuto “quasi 430” contributi scritti e ha permesso a “quasi 1.000” partecipanti di prendere parte al processo di redazione. Tuttavia, nonostante questi sforzi, emergono critiche sulla trasparenza e sull’influenza dell’industria.
La Computer and Communications Industry Association teme che il Codice vada oltre la legge sull’AI, con implicazioni su copyright e audit di terze parti. Il dibattito è acceso, con alcuni che vedono nei presidenti accademici una guida solida, mentre altri temono un’influenza eccessiva da parte dei fornitori.
Il ruolo della Commissione Europea
Nonostante gli sforzi degli esperti, la Commissione mantiene l’ultima parola sul Codice di Condotta. Come sottolineato da Pierre Larouche, questa strategia permette alla Commissione di evitare il peso della redazione diretta e di potersi dissociare in caso di critiche, ma anche di avvalorare il documento se ben accolto. La decisione finale spetta all’Ufficio AI e al Consiglio, che valuteranno la conformità del Codice con gli obiettivi della legge. Questo approccio mira a bilanciare innovazione e controllo, cercando di evitare pressioni esterne e garantire un processo equo e trasparente.