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Mercato AI: nel 2023 toccherà 570 mln di euro, +31% rispetto al 2022



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Il dato emerge dal white paper “L’IA in azione” presentato il 31 ottobre 2023 da Anitec-Assinform nel corso dell’evento “#IArevolution: l’intelligenza artificiale per un’impresa più competitiva e sostenibile”. Gay: “L’IA riguarda tutti: imprese, PA, cittadini. Per questo, l’Italia deve avere una strategia pubblico-privato”

Pubblicato il 31 ott 2023




Per il mercato dell’AI, nel 2023 si prospetta un valore di 570 milioni di euro, con una crescita stimata del 31% sull’anno precedente. Tra il 2020 e il 2023, il valore è quasi raddoppiato, registrando un aumento del 128%. Il dato è contenuto nel white paper “L’IA in azione” presentato il 31 ottobre 2023 da Anitec-Assinform, l’Associazione Italiana per l’Information and Communication Technology (ICT) aderente a Confindustria, nel corso dell’evento “#IArevolution: l’intelligenza artificiale per un’impresa più competitiva e sostenibile”.

Mercato AI in crescita del 28.9% fino al 2026

Le stime presentate nel white paper evidenziano una crescente importanza del mercato delle soluzioni di intelligenza artificiale in Italia. Secondo il Rapporto “Il Digitale in Italia 2023 vol.1”, il mercato italiano dell’IA ha raggiunto 435 milioni di euro nel 2022, con una crescita del 32% rispetto al 2021. Nei prossimi anni, il mercato dell’IA è previsto proseguire su questa traiettoria di crescita, con un tasso di crescita annuo medio del 28,9% fino al 2026, raggiungendo un volume di 1,2 miliardi di euro.

Nonostante la notevole crescita, il mercato italiano dell’IA presenta ancora un volume complessivo limitato. La diffusione dell’IA tra le aziende italiane, in particolare nel segmento delle PMI, è ancora ridotta: secondo dati ISTAT del 2021, solo il 6,2% delle aziende italiane con almeno 10 addetti ha integrato soluzioni basate sull’IA, con una netta prevalenza delle grandi (24,3%), mentre la percentuale scende al 5,4% per le piccole imprese tra 10 e 49 addetti.

I settori che trainano l’adozione dell’AI

Banking, telecomunicazioni e media sono i due settori economici che guidano la sperimentazione dell’IA; entrambi evidenziano un volume di mercato oltre gli 80 milioni di euro e un tasso di crescita superiore al 30%. Altri settori, come sanità, manifattura e assicurazioni, mostrano tassi di crescita significativi, con volumi di mercato che oscillano tra i 30 e i 50 milioni di euro.

Oltre ai dati, il White Paper “L’IA in azione” offre una panoramica completa dell’ecosistema dell’IA. Il documento è diviso in quattro parti: si parte dall’evoluzione del contesto tecnologico, indicando strumenti e tecnologie per raccogliere valorizzare i dati; e, passando per l’approfondimento sul mercato dell’IA italiano, si completa con use cases e scenari di applicazione sui verticali.

L’impatto sul tessuto imprenditoriale italiano

L’analisi di Anitec-Assinform non si concentra solo sugli aspetti tecnologici e di mercato dell’intelligenza artificiale, ma anche sulla sua integrazione e sull’impatto nel tessuto imprenditoriale italiano. L’IA ha la capacità di influenzare ogni settore e fase del business.

Questa lacuna nell’adozione dell’AI può essere attribuita a una serie di fattori, tra cui:

  • mancanza di consapevolezza delle potenzialità;
  • percezione che sia una tecnologia troppo complessa o inaccessibile;
  • una formazione accademica spesso troppo teorica e poco orientata alle esigenze concrete delle imprese.

Tuttavia, è rilevante sottolineare come l’ecosistema delle start-up italiane stia dimostrando un crescente interesse e capacità nello sviluppo di soluzioni innovative basate sull’AI.

Infine, il documento pone l’accento sulla necessità di un approccio strategico all’adozione dell’AI, sottolineando l’importanza della formazione – sia tecnica che manageriale – e della regolamentazione. L’Europa, e in particolare l’Italia, sono chiamate a giocare un ruolo chiave, garantendo un quadro normativo equilibrato che favorisca l’innovazione senza trascurare le questioni etiche e di sicurezza.

Marco Gay

Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, commenta: “L’intelligenza artificiale sta innovando tutti i settori e può garantire la competitività delle imprese italiane nel prossimo futuro. Oggi dobbiamo però far sì che la sua adozione diffusa diventi un obiettivo chiave per l’Italia. Con il nostro White Paper abbiamo voluto fornire un quadro delle applicazioni e degli sviluppi di questo abilitatore digitale, ma è necessario che si definisca una strategia forte per far sì che idee e potenzialità si trasformino in investimenti. Sviluppo del capitale di conoscenza e competenze digitali, risorse e strumenti di sostegno all’innovazione, regole semplici ed equilibrate: sono questi i principali ingredienti per far sì che l’Italia benefici al massimo dell’utilizzo di questa tecnologia.

L’avvio del Centro nazionale sull’IA di Torino annunciato dal Ministro Urso è un tassello chiave in questa strategia, per accompagnare le imprese lungo i due binari delle trasformazioni digitale sostenibile. Così come l’AI Act avrà un ruolo chiave per indirizzare gli investimenti in questo settore: dobbiamo creare un ambiente in cui l’innovazione possa prosperare senza trascurare le questioni etiche e di sicurezza.

Come Associazione abbiamo attivato da tempo molte iniziative per sensibilizzare le imprese sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, ad esempio insieme alla Piccola di Confindustria stiamo realizzando un roadshow che in due anni toccherà tutte le regioni italiane. Siamo pronti a lavorare con le Istituzioni per accompagnare questa trasformazione e per garantire un futuro migliore per le nostre imprese e il nostro Paese”.

Il terzo documento prodotto dal gruppo Intelligenza artificiale di Anitec-Assinform

Il White Paper “l’IA in azione” è il terzo prodotto dal gruppo di lavoro Intelligenza artificiale di Anitec-Assinform. I primi due documenti si sono concentrati sulle opportunità offerte dall’IA per la ripresa dell’economia dopo la crisi pandemica1 e sull’approfondire il contesto tecnologico, regolatorio e competitivo nel quale l’IA sta venendo sviluppata in Italia e nel mondo.
Nel mondo post-pandemico, le imprese si trovano a dover affrontare sfide globali senza precedenti, tra cui la sostenibilità e la resilienza delle supply chain. Questo scenario è caratterizzato da un’evoluzione tecnologica rapida che include lo sviluppo e la diffusione di tecnologie come: l’Internet of Things, il Cloud Computing fino al Quantum Computing.


Il cambiamento tecnologico offre nuove opportunità di business, ma crea anche domanda di nuove competenze. In questo contesto, il potenziale dell’AI è indiscutibile, specie pensando ai recenti sviluppi nell’ambito dell’AI generativa. Tuttavia, c’è una distonia significativa tra ciò che la tecnologia può offrire e il suo utilizzo effettivo nel panorama produttivo italiano. Secondo la nostra analisi, questo divario è principalmente dovuto alla mancanza di comprensione della tecnologia, alla difficoltà nel trovare competenze adeguate e a una cultura aziendale e manageriale non sempre pronta ad accogliere il cambiamento.
Il White Paper offre anche una fotografia dello stato attuale e delle prospettive future, del mercato delle soluzioni di AI in Italia. 

“IA in azione”, le tecnologie emergenti

Le tecnologie che stanno guadagnando maggiore attenzione riguardano l’Intelligent Data Processing, il Natural Language Processing e la creazione di chatbot.
Questo avviene in un contesto regolatorio europeo ancora in fase di definizione, che sembra concentrarsi più sui possibili rischi associati all’IA piuttosto che sulle opportunità che può offrire.
Riteniamo che sia importante dare risalto alle molteplici possibilità che l’AI può offrire, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI), al fine di promuovere una adozione più ampia e consapevole di questa tecnologia.
Il White Paper si rivolge in primo luogo a tutti coloro che sono curiosi di approfondire il tema dell’introduzione dell’AI nei modelli di business aziendali, offrendo un testo ricco di contenuti tecnici resi in modo accessibile e mutuati dall’esperienza delle aziende dell’ICT che operano in Italia. In secondo luogo, il White Paper si rivolge agli stakeholder istituzionali, coloro i quali sono chiamati “saper maneggiare” sempre meglio la tecnologia.

Per scaricare il White Paper.

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