Quella dell’intelligenza artificiale è una giovane disciplina su cui Microsoft investe sin dagli anni ’90 del secolo scorso.
Microsoft Research, braccio della ricerca della società fondata da Bill Gates, fu creato nel 1991 e fin dall’inizio il settore AI ha rappresentato un’area fondamentale di interesse e sviluppo dell’innovazione. Va in questa direzione l’assunzione di Karen Jensen e George Heidorn per affidargli il compito di avviare il Natural Language Processing Group.
Microsoft: storia del percorso nell’intelligenza artificiale
Microsoft ha cominciato a sperimentare la ricerca sugli assistenti virtuali con un precursore chiamato Clippit (o Clippy), una interfaccia utente intelligente per Office introdotta nel 1996. Clippy era un agente conversazionale, simile a una chatbot, lanciato un decennio prima di Siri, rimosso nel 2004. Alla sua base, l’uso di algoritmi Naive Bayes grazie a cui si poteva stimare la probabilità che un utente cercasse aiuto in base ad attività specifiche condotte sul programma Microsoft.
Clippy è una parziale implementazione del progetto Lumière di Microsoft Research iniziato nel 1993 che prevedeva lo sviluppo di modelli bayesiani.
Risale a quel periodo la particolare visione del computer futuro di Bill Gates, concepito come un assistente intelligente in grado di conversare, ascoltare, vedere e imparare, al tempo stesso, semplice intuitivo da usare.
Proprio il fondatore di Microsoft ha, più di recente, sottolineato che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale costituisce una delle più importanti innovazioni tecnologiche degli ultimi decenni, paragonata all’avvento di Internet e della telefonia mobile. Un’idea condivisa dall’azienda di Redmond secondo cui l’AI definisce la tecnologia del nostro tempo.
Tornando alla ricerca sugli assistenti virtuali, malgrado il flop, Clippy ha aperto la strada allo sviluppo di Cortana. Cortana è stato presentato per la prima volta durante la Microsoft Build 2014, integrato nel software di Windows Phone e dei pc Windows.
Questo assistente è stato il frutto del lavoro di Larry Heck, ingegnere di Microsoft Research, e Zig Serafin, manager di Microsoft Speech. Ma Cortana è anche il risultato dell’attività di ricerca di Microsoft nel campo del riconoscimento vocale, dell’elaborazione del linguaggio naturale (analisi semnatica), dell’interazione uomo/macchina e degli algoritmi di generazione del linguaggio naturale.
La casa di Redmond ha, in ogni caso, esteso l’area di sviluppo della tecnologia AI in diverse direzioni.
Azure AI
Grazie a Microsoft Azure AI, sviluppatori e data scientist possono accedere a modelli AI per applicazioni, siti web e chatbot. I servizi di Azure AI comprendono varie funzionalità AI dal riconoscimento vocale, all’elaborazione del linguaggio naturale, visione artificiale e decision-making con il supporto di un’infrastruttura di supercomputer potente e flessibile. Azure ML, inoltre, consente di creare, distribuire e gestire modelli di alta qualità in modo più rapido e sicuro. Le origini di questa piattaforma risalgono al 2010 in un periodo in cui Microsoft ha iniziato a investire in modo importante su AI e machine learning. L’obiettivo, in quel momento, era sviluppare algoritmi e tool per modelli predittivi. L’idea era quella di realizzare una piattaforma in grado di consentire a data scientist e sviluppatori di sfruttare il cloud computing per gestire big data e generare insight allo scopo di aiutare le aziende a prendere decisioni migliori.
Nel 2014 fu rilasciato Azure Machine Learning Studio uno strumento web-based per creare, testare e diffondere modelli ML con una interfaccia drag and drop. Questa soluzione ha rappresentato un mezzo per far crescere il settore, in quanto ha reso la tecnologia ML accessibile a un pubblico più ampio.
Azure ML
Quattro anni dopo, nel 2018, è stato introdotto Azure ML che ha aggiunto funzionalità avanzate come quella che consentiva agli utenti di selezionare automaticamente gli algoritmi migliori e ottimizzare gli iperparametri per i modelli AI.
Azure ML costituisce, inoltre, un ecosistema open e interoperabile che permette di usare framework open source per deep learning come TensorFlow e PyTorch e di integrare altri servizi Microsoft come Azure Databricks (analisi di big data) e Azure Kubernetes.
Per semplicità d’uso, scalabilità e flessibilità, Azure Machine Learning è diventato un punto di riferimento del settore, con tantissime aziende di vari settori che si affidano alla piattaforma per sviluppare e distribuire soluzioni AI e ML.
La partnership tra Microsoft e OpenAI
Azure AI include anche il servizio OpenAI. La collaborazione tra l’organizzazione diretta da Sam Altman e Microsoft è iniziata nel 2016 ma si è consolidata nel 2019, quando l’azienda di Redmond ha annunciato un investimento di 1 miliardo di dollari per sviluppare i progetti AGI (Artificial general intelligence).
OpenAI è stata costituita nel 2015 come istituto no-profit orientata alla ricerca AI. Nel 2019 ha però creato una divisione a scopo di lucro che ha permesso di acquisire miliardi di dollari da parte di Microsoft. Il business di OpenAI è far pagare ai privati l’accesso a una potente versione di ChatGPT e concedendo in licenza l’uso dei suoi Large Language Model (LLM).
Entrambe le società vendono pertanto l’accesso alla tecnologia OpenAI, l’una in modo indiretto, l’altra indirettamente.
Oltre ai servizi di Azure, Microsoft ha integrato la tecnologia di ChatGPT nel pacchetto Microsoft Office 365, e nel motore di ricerca Bing, proiettandosi in modo deciso nel settore dell’AI generativa, tendenza prorompente dell’innovazione tech.
Dall’inizio del 2023, la partnership con OpenAI è entrata in una terza fase caratterizzata dal rafforzamento della posizione di Microsoft come fornitore cloud, e da investimenti per sviluppare supercomputer specializzati nella ricerca AI, applicazioni AI all’avanguardia.
I progressi di Microsoft nel campo dell’intelligenza artificiale
I team di Microsoft ha contribuito in vari campi a far progredire ricerca e sviluppo dell’intelligenza artificiale. Nel riconoscimento vocale con il raggiungimento della human parity , così come nei sistemi di traduzione automatica . Anche nell’ambito della descrizione testuale di immagini i ricercatori Microsoft hanno ottenuto risultati degni di nota mentre il modello linguistico DeBERTa ha superato la performance umana sul benchmark SuperGLUE, proposto da Facebook Research, Samsung Research, DeepMind, Washington e New York University, per valutare le prestazioni in campo NLP. Stesso risultato per KEAR, parte di Azure AI, riguardo ai task di CommonsenseQA (question answering) grazie all’applicazione di un nuovo meccanismo di attenzione (external attention) all’architettura Transformer.
La comunità di ricerca di Microsoft ha fornito apporti significativi anche sul piano dello sviluppo dei modelli AI su larga scala. Com’è il caso del Turing Universal Language Representation model (T-ULRv6), realizzato dai team di Microsoft Research e Microsoft Turing, in grado di ottenere i punteggi più alti sui benchmark XTREME di Google. Nel campo della visione artificiale vanno segnalati gli avanzamenti del Project Florence-VL dedicato alla computer vision. I ricercatori di Microsoft Research Asia e Microsoft Turing hanno inoltre presentato BEiT-3 un modello per l’AI multimodale.
Nel 2022, il team di DeepScale, che fa parte dell’iniziativa AI at scale di Microsoft, è riuscito a raggiungere risultati significativi per ottimizzare training e inferenza dei modelli AI su larga scala. In particolare, nell’architettura Mixture of Experts (MoE), in ambito deep learning, si è migliorata efficienza, velocità e si sono ridotti i costi.
Nel 2022, Microsoft Research ha costituito AI4Science, un gruppo di lavoro che opera a livello globale per trasformare la scienza attraverso i progressi AI e ML.
Conclusioni
Microsoft sotto la guida dell’amministratore delegato Satya Nadella è fortemente impegnata nella ricerca e nello sviluppo del settore AI. La casa di Redmond investe a tutto tondo nella tecnologia AI e la partnership stretta con OpenAI ha proiettato Microsoft in una posizione di vantaggio rispetto ai concorrenti big tech, segnatamente nei riguardi di Google. L’AI generativa potrebbe essere un motore per far acquisire all’azienda, fondata da Bill Gates, una dimensione di valore, quella della 3 trillion company, che solo Apple ha conquistato. Microsoft, grazie al suo ampio portfolio di prodotti e servizi, che integrano sempre più funzionalità AI, potrebbe capitalizzare più dei suoi rivali i vantaggi connessi al potenziale di crescita dato dalla tecnologia AI.