Sperimentare l’utilizzo della Realtà Aumentata (AR) con l’obiettivo di aiutare i bambini affetti da disturbi legati all’autismo a comunicare e imparare in maniera più efficace. E’ ciò che sta facendo PTC insieme al Boston Children’s Hospital
La Realtà Aumentata (Augmented Reality, AR) segna un ulteriore progresso tecnologico a beneficio delle persone: PTC ne esplora l’utilizzo in casi di autismo. Già raggiunta una tappa fondamentale insieme al Boston Children’s Hospital, uno dei migliori ospedali pediatrici negli Stati Uniti grazie alla possibilità di utilizzare la realtà aumentata nell’intervento precoce.
Secondo le ultime stime del Centers for Disease Control and Prevention (CDC), un bambino su 88 è affetto da una forma di Disturbo dello Spettro Autistico (ASD), il 78% in più rispetto a dieci anni fa.
Il dottor Howard Shane, Direttore del Center for Communication Enhancement presso il Boston Children’s Hospital e Professore Associato di Otologia e Laringologia alla Harvard Medical School, è impegnato in prima linea nell’utilizzo della tecnologia e di supporti visivi per migliorare la comunicazione e l’apprendimento di bambini con disturbi dello spettro autistico.
Questi bambini hanno spesso difficoltà nella comprensione del linguaggio scritto e parlato, ma sono estremamente interessati da quanto fruibile mediante schermi elettronici. Ci si augura che la realtà aumentata possa essere impiegata per aiutare i bambini con autismo a comprendere le azioni da eseguire e il mondo in maniera più completa. Il divario tra mondo fisico e digitale viene colmato grazie alla sovrapposizione di un’immagine digitale su un ambiente reale. La realtà aumentata consente un’esperienza visiva immersiva e rappresenta una promettente tecnologia d’avanguardia per supportare il trattamento dell’autismo.
«Il punto d’incontro tra sanità e tecnologia è solo all’inizio e siamo contenti che PTC, leader mondiale nelle tecnologie IoT e AR, stia collaborando con noi per sperimentare differenti casi di utilizzo. La realtà aumentata affronta due delle più grandi sfide di un bambino con autismo: la comunicazione e l’attenzione», dichiara il dottor Howard Shane. «Grazie alla realtà aumentata un bambino autistico potrà ʻvedereʼ una tazza diventare un’astronave e venire coinvolto in giochi di simulazione, oppure potrà ʻvedereʼ tutti i passaggi per lavarsi i denti in modo corretto nel contesto dell’ambiente reale. Mansioni semplici, che possono essere complicate per coloro che hanno un disturbo legato all’autismo, potranno essere mostrate e comunicate attraverso la realtà aumentata in un modo per loro più significativo».
Un team di dipendenti PTC ha svolto innumerevoli ore di volontariato per documentarsi e comprendere l’autismo e le esigenze per un’efficace soluzione basata sulla realtà aumentata. Una volta che il team ha compreso come sviluppare al meglio applicazioni per un bambino autistico, ha realizzato rapidamente un progetto che rappresenta una pietra miliare e che si è tradotto nella creazione di un prototipo. Nella fase successiva un’app, creata per bambini con autismo e con un’età evolutiva compresa tra tre e cinque anni, verrà testata clinicamente e valutata per il suo continuo miglioramento.
Il dottor Shane presenterà il progetto con maggiori dettagli durante una sessione dell’evento LiveWorx che si terrà a Boston dal 17 al 20 giugno.
«L’interesse immediato e travolgente dimostrato da PTC nel partecipare e dedicare ore di volontariato a questo progetto mostra l’impatto su vasta scala dell’autismo e il bisogno di saperne di più e fare di più», ha affermato Don Busiek, senior vice president, corporate strategy di PTC. «Generalmente PTC lavora con produttori e imprese industriali, ma abbiamo visto un’opportunità unica per la tecnologia AR che può fare davvero la differenza e migliorare la vita di chi è affetto da autismo. Questo progetto mostra solo alcuni dei potenziali casi d’uso della realtà aumentata e siamo contenti di sostenere il Boston Children’s Hospital nell’obiettivo di sfruttare la tecnologia per trasformare il trattamento dei disturbi dello spettro autistico».