I luoghi di lavoro stanno cambiando in modo repentino. Questo momento storico rende necessaria una riorganizzazione degli spazi e delle risorse. È cambiato il modo di comunicare, di collaborare, di formare le nuove risorse umane. Sebbene questa fase di transizione lascia incertezza riguardo la sua durata, nell’attesa di capire quanto effettivamente rimarrà delle nuove metodologie implementate in fase emergenziale, si continua a sperimentare e riflettere su scenari e prospettive. Il recente lockdown ha rivelato insidie e opportunità. Da un lato ha compromesso seriamente la sopravvivenza di molte aziende e tagliato posti di lavoro, dall’altro ha favorito la crescita di prodotti e servizi digitali aprendo inevitabilmente a nuovi scenari su cui è necessario porre l’attenzione. Uno di questi è la formazione personale e aziendale.
L’importanza della formazione in competenze tecniche
Molti hanno approfittato del periodo di isolamento per accrescere le proprie competenze con programmi di formazione individuale su piattaforme digitali. Da un’indagine di Infojobs, effettuata tra lavoratori e aziende, emerge l’importanza della formazione durante la fase emergenziale. Il 55% dei lavoratori ha deciso di investire autonomamente in formazione per migliorare le proprie competenze tecniche (20%), per potenziale le proprie soft skills (19,6%), ma anche per perseguire passioni e interessi tralasciati (15%).
Più di una azienda su due (52%) tra quelle intervistate da Infojobs ha ripiegato sulla formazione online dei propri dipendenti durante la fase emergenziale, il 48 % ha trasformato i piani formativi già previsti in corsi e-learning. Tutto sommato le aziende hanno valutato positivamente la formazione eseguita a distanza in periodo di lockdown, il 55% delle aziende risulta favorevole a questo nuovo paradigma, il 25% lo considera più efficace, più conveniente (20%) e preferito dai dipendenti (11%).
Tuttavia, le difficoltà emerse in alcune fasi della formazione aziendale a distanza mette in luce diversi fattori che rendono centrale ancora le modalità di apprendimento in presenza, soprattutto per quanto riguarda la formazione tradizionale. Per quanto riguarda l’onboarding aziendale delle nuove risorse, non sono poche le difficoltà di integrazione dei nuovi dipendenti all’interno di un contesto aziendale che è inevitabilmente cambiato. Nella fase di incertezza attuale, i lavoratori che iniziano un nuovo percorso hanno difficoltà a entrare prontamente nella cultura aziendale e iniziare un percorso di focalizzazione sulle attività aziendali. Spesso la formazione iniziale viene relegata a una serie di materiali, guide informative, presentazioni aziendali che non rendono efficiente l’apprendimento. Ciò non riguarda solo la formazione iniziale di una nuova risorsa, ma anche la formazione su nuovi prodotti e servizi, l’upskilling e il reskilling, procedure di sicurezza sul lavoro, ecc.
In generale l’approccio formativo tradizionale è molto più scalabile. Slide, manuali, corsi asincroni, possono essere distribuiti senza particolari limitazioni, ma le ultime ricerche nel campo mostrano evidenza sulla poca efficacia e attrattività verso i dipendenti.
La formazione on-the-job o una mentorship one-to-one si presenta molto più efficace rispetto alla formazione a distanza, tuttavia non è facilmente scalabile e molto più onerosa.
La formazione aziendale immersiva
Scenari formativi in realtà virtuale stanno rivoluzionando i livelli di performance e attrattività della formazione aziendale. I lavoratori, percorrendo esperienze immersive, sperimentano condizioni lavorative simili a quelle reali e hanno la possibilità di formarsi adeguatamente limitando gli errori in situazioni reali.
Non si tratta solo di memorizzare contenuti teorici, ma di vivere delle vere e proprie esperienze in cui ogni decisione presa all’interno degli ambienti lavorativi virtuali ha un riscontro simile alla realtà.
Le nuove risorse potranno prendere confidenza con gli stabilimenti in cui opereranno, conoscere in anticipi le mansioni che svolgeranno, con la possibilità di eseguirle su macchinari virtuali, in totale sicurezza. Il vantaggio di seguire programmi di apprendimento virtuali risiede nella disponibilità di ripetizione più volte fino alla piena assimilazione dei compiti da eseguire.
Le tecnologie immersive come la realtà virtuale rendono obsoleto il trade-off materiale formativo teorico tradizionale/alta scalabilità, attribuendo ai programmi formativi molto più attrattività ed efficacia risparmiando sui costi tradizionali. Di certo l’investimento iniziale non è irrisorio, tuttavia la scalabilità della formazione in realtà virtuale porta nel medio-lungo termine benefici su più fronti:
- risparmi sui tempi di viaggio delle risorse da formare nelle sedi principali. Il lavoratore ha la possibilità di fare la formazione nel proprio ufficio o persino da casa;
- un più alto livello di ingaggio delle risorse incrementa la perfomance dei corsi formativi e, dunque, la preparazione del lavoratore sulle mansioni in cui è impegnato;
- attraverso l’analisi dei dati generati nell’ambiente virtuale, l’azienda ha una panoramica generale sul livello di performance dei differenti moduli formativi;
- un apprendimento in uno scenario immersivo permette di non avere distrazioni e di concentrarsi esclusivamente sulla riproduzione virtuale;
- la sicurezza di condurre la risorsa ad apprendere in uno scenario di alto rischio;
Ambiti applicativi nella formazione aziendale
La formazione in realtà virtuale è già utilizzata in diversi ambiti per migliorare l’inserimento di nuove risorse all’interno dell’azienda, formare i dipendenti su nuove competenze e garantire la sicurezza operazioni ad alto rischio.
Risparmi logistici
Per le piccole aziende, localizzate in un solo stabilimento, può essere semplice creare un ambiente formativo collaborativo. Il necessario risiede in una stanza abbastanza grande da ospitare più persone, con la possibilità di lavorare in gruppo. Per le multinazionali non risulta affatto semplice riunire in un ambiente formativo la forza lavoro localizzate in diversi stabilimenti e uffici.
Una delle soluzioni più comuni consiste nell’adozione di piattaforme di e-learning che consentono di raggiungere tutti i dipendenti, nonostante la localizzazione in più siti. L’emergenza Covid-19 ha incrementato drasticamente l’adozione delle piattaforme online per formare a distanza le risorse. Tuttavia il materiale tradizionale non apporta l’attrazione necessaria e la possibilità di operare e collaborare direttamente su uno scenario simile al reale.
L’apprendimento collaborativo infatti incrementa la performance in maniera sostanziale e trova perfetta applicazione in contesti di apprendimento virtuali. Infatti tramite la realtà virtuale i lavoratori, insieme ai formatori e ai macchinari, hanno la possibilità di operare ai fini formativi nello stesso ambiente virtuale, rendendo di fatto superflua la locazione fisica dei partecipanti.
Efficienza operativa
Una delle sfide maggiori nelle aziende di tutti i tipi invece è formare le risorse sulla reazione rispetto a scenari in continuo cambiamento. Un’interazione con un cliente può risultare piuttosto differente in contesti disparati, la produzione e la manutenzione nel settore manifatturiero o nel settore aerospaziale porta i lavoratori in contesti di pressione similari in cui è richiesta alta lucidità per prendere le giuste decisioni in contesti in continuo cambiamento.
La realtà virtuale da un supporto sostanziale nell’abituare i lavoratori in contesti evolutivi e a essere pronti sin dal primo giorno di lavoro.
Procedure di sicurezza
Per formare in sicurezza i lavoratori, spesso le aziende devono interrompere linee operative per fornire condizioni di apprendimento reali. La formazione in realtà virtuale permette di immergere i lavoratori in scenari realistici in cui possono essere eseguite operazioni in totale sicurezza senza interrompere necessariamente la produzione.
Situazioni di emergenza
Scenari formativi in realtà virtuale possono essere adottati anche per preparare le risorse umane a situazioni improvvise emergenziali come incendi, terremoti, esplosioni. Possono essere riprodotti dei protocolli da seguire e ricreare la tensione emergenziale in realtà virtuale che spesso induce a comportamenti errati.
Customer service
Si prenda in considerazione la necessità del consumatore di avere un supporto tecnico su un guasto alla macchina: un’interazione in realtà virtuale può risolvere in tempi rapidi il problema presentato, dando la possibilità al customer service di mettersi nei panni del cliente e guidarlo passo passo nella risoluzione del problema.
Le interfacce aptiche per valorizzare la VR
La sperimentazione della realtà virtuale combinata ad un’interfaccia aptica promette di portare la percezione tattile all’interno degli scenari virtuali con la possibilità di aumentare la riproduzione verosimile di interazioni reali.
I feedback aptici danno la possibilità di avere la percezione fisica degli oggetti virtuali rappresentati negli scenari immersivi. Grazie a un’interfaccia aptica, l’interazione che ha il lavoratore durante il corso formativo in VR con gli oggetti diventa reale percependo la resistenza di una manopola, la forza che deve esercitare per spostare un oggetto e il materiale di cui è composto.
Uno dei dispositivi aptici più comuni è un guanto in grado di distribuire la forza esercitata dall’oggetto virtuale lungo il palmo della mano fino alla punta delle dita.
Inoltre, con l’avvento dei finger devices, una sorta di anelli non troppo invasivi, che permettono di ricevere feedback anche sulla temperatura di un corpo con cui si sta interagendo virtualmente, il campo della realtà virtuale integrato ai dispositivi aptici può portare al compimento di ciò che si intende perseguire nella riproduzione di scenari reali in ambienti virtuali.
La realtà virtuale insieme alle interfacce aptiche mostra un incredibile potenziale nella creazione di esperienze immersive sempre più accattivanti per la formazione dei dipendenti al fine di incrementare la competitività aziendale. I differenti approcci mostrati estendono sempre più la sfera di applicazione della realtà virtuale che, combinata a interfacce aptiche, prefigura un’innovazione sempre più interessante da inserire nei processi aziendali.