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Strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026: attenzione all’iper regolazione



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Sesta puntata di AI Talk, format mensile organizzato da Video Backlight di Marco Italiano in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, I-Com Istituto per la competitività e lo Studio legale E-Lex. Ospiti: Ernesto Belisario, Stefano da Empoli, Matteo Toso, Antongiulio Lombardi, direttore Affari Regolamentari di Wind Tre e Marco Giletta, vice president Sales Application Continental Europe di Oracle

Pubblicato il 9 ago 2024



AI Talk 29072024

“Una strategia non firmata – ha sottolineato Ernesto Belisario, Studio legale E-lex, nel senso che di solito questi documenti hanno una lettera di introduzione di un ministro o di un esponente del governo, in alcuni casi c’è addirittura il Presidente del Consiglio dei Ministri e poi una premessa tecnica magari dell’organo che ha predisposto questo documento, invece questo documento ne è sprovvisto”.

“Una parte importante della strategia è quella relativa ai rischi (il rischio del “non fare”, il rischio dell’omogenizzazione, il rischio dell’iper regolazione nazionale, il rischio per il mondo del lavoro, il rischio del digital divide e il rischio dell’inefficacia) – ha proseguito Belisario – mi sembra di capire che questi sono i rischi degli esperti nominati dal governo (professionisti, accademici di alto livello) che hanno contribuito a scrivere la strategia che ha nella premessa inserito una serie di caveat che a questo punto sembrerebbero i caveat per gli stessi committenti cioè per il governo che ha commissionato questa strategia”.

“Il rischio più interessante, per quanto mi riguarda, è il rischio della iper regolazione nazionale, cioè tendenzialmente gli esperti che hanno scritto la strategia dicono al governo stesso di non fare tante norme perché non servono, perché abbiamo già un quadro europeo molto complesso (AI Act) che di fatto diventerà pienamente vigente tra qualche giorno e quindi non ha senso scrivere tante regole, che tra l’altro potrebbero avere un effetto di confusione da un lato e anche potrebbero essere respingenti per gli investimenti dall’altro”.

“Qualche perplessità sul disegno di legge che in questo momento è incardinato al Senato – conclude Belisario – in quanto non in linea con questo rischio (probabilmente quel ddl avrebbe potuto limitarsi in prima battuta a fare meno cose, istituire le autorità di vigilanza previste dall’AI Act, istituire le Sandbox di cui invece non si parla in quel ddl perché se ne parla in altri ddl, etc)”.

AI Talk: una strategia completa, ma attenzione alla mancanza di budget dedicato

“Oggettivamente, stiamo parlando di una strategia completa – ha sottolineato Stefano da Empoli, I-Com Istituto per la Competitività – poi si può dibattere sul fatto che alcune misure possano essere più utili di altre, però tendenzialmente c’è molto di quello che serve all’Italia. Note positive – aggiunge da Empoli – sul fatto che si spendano alcune pagine sull’attuazione della strategia (questa era una cosa che mancava nella strategia pubblicata dal governo Draghi alla fine del 2021) con la presenza di key performance indicators”.

“Ancora qualche perplessità sulla mancata indicazione di un budget, a tal proposito il ddl relativo ha un articolo al proprio interno che corrisponde a una clausola di cosiddetta invarianza finanziaria ossia che l’articolato non pesa in termini di maggiore deficit. Note positive sulla Fondazione che dovrebbe avere una sua dotazione finanziaria, qualche difficoltà sul far partire un organismo nuovo, ma qualche garanzia in più in termini di maggiore flessibilità e una maggiore capacità di movimento”, ha concluso da Empoli.

AI Talk: l’AI al servizio della computer vision

In relazione alle novità tecnologiche sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, Matteo Toso, ricercatore Unità Pattern Analysis and Computer Vision dell’Istituto Italiano di Tecnologia, si è soffermato sulla linea di ricerca in cui opera il suo gruppo, che nello specifico cerca di capire come rappresentare la realtà fisica in cui viviamo e in cui ci muoviamo e riuscire a capire anche le azioni degli esseri umani che si muovono in questo spazio fisico.

Diversi sono i progetti del gruppo come sull’utilizzare la computer vision e intelligenza artificiale per riassemblare dei mosaici distrutti da un terremoto, generare avatar umani, progetti specifici che si occupano della visione da punti di vista complementari come cercare di capire dove si trovi una persona sulla base di un’immagine che ha scattato oppure sulla base di una foto, creare a partire da una serie di immagini un modello dettagliato di un ambiente fisico che possa essere anche diviso nelle sue componenti ed infine la creazione di un modello dettagliato di un ambiente a partire da un testo scritto.

AI Talk: la fondazione sia un luogo di incontro istituzionalizzato nazionale tra istituzioni, accademia e industria per lo scambio organico delle idee

Approfondimento, per il tema mercato, da parte di Antongiulio Lombardi, direttore Affari Regolamentari di Wind Tre, che ha commentato il documento appena pubblicato da parte del Governo. Per Lombardi, il documento è organico e completo anche se ha il limite della strategia del piano e quindi non può essere dettagliato. “Aspetto che secondo me è molto rilevante – sottolinea Lombardi – che deve essere citato e che nel piano è solo accennato è il tema della salute, cioè l’intelligenza artificiale a supporto della salute quindi non soltanto a supporto della cura del malato, ma anche a supporto dei disabili (ricordando l’articolo 32 della Costituzione da una parte e l’articolo 5 del Codice Civile dall’altro).

Altri aspetti della strategia sono da rilevare per il direttore Affari Regolamentari come quelli della Fondazione, “che sia un luogo di incontro che oggi manca, ovvero un luogo istituzionalizzato nazionale di incontro tra istituzioni, accademia e industria per lo scambio organico delle idee perché altrimenti rischiamo di avere tantissime iniziative e spunti da una parte o dall’altra che però non vengono conosciuti da tutti e quindi questo può comportare un ritardo notevole per il sistema paese”.

Altro punto di forza del documento è il riferimento all’esigenza di cooperazione internazionale, “è chiaro a tutti che sia utile un luogo internazionale di confronto e di unità” ha sottolineato Lombardi, che ha concluso rimarcando l’importanza di una serie di autorità competenti in materia per evitare che la competenza della tecnologia sia attribuita a una sola autorità che non prenderebbe in considerazione, per propria natura, altri settori specifici di altre autorità.

AI Talk: componenti nativi di AI per supportare i processi di business delle aziende

Approfondimento, per il tema mercato, del settore delle applicazioni con Marco Giletta, vice president Sales Application – Continental Europe di Oracle, che si è soffermato sulla strategia dell’azienda relativamente all’utilizzo nativo di componenti di AI su quelli che sono i tre layers fondamentali. Primo, la componente di Cloud infrastrutturale, ovvero la capacità computazionale su cui allenare questi sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale: “Noi – ha ricordato Giletta – abbiamo investito molto sia attraverso partnership strategiche con player del calibro di Nvidia piuttosto che attraverso investimenti con l’apertura di data center o cloud region per offrire appunto dei servizi di Cloud infrastrutturale in prossimità dei nostri clienti”.

Il secondo layer importante è quello del database dove l’azienda ha rilasciato la nuova release chiamata artificial intelligence versione 23, in cui ha instillato nativamente delle componenti di AI come il Vector Search per consentire di fare delle ricerche semantiche sul patrimonio informativo dei dati delle aziende questo per acquisire nuove capabilities. “Il terzo layer riguarda la parte applicativa per ottimizzare i processi di business delle aziende nostri clienti – ha concluso Giletta – in relazione ai processi del HR, della Supply Chain Management del Financial Planning e della logistica”.

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