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Studio BCG: il 43% dei lavoratori utilizza AI e Gen AI



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Un approfondimento rivela un aumento significativo nell’uso di AI e GenAI nei processi aziendali, evidenziando sia ottimismo che preoccupazioni tra i lavoratori globali. Con queste tecnologie risparmiate 5 ore alla settimana. In Italia il 39% mostra fiducia mentre il 18% esprime ansia

Pubblicato il 19 lug 2024



BCG Consulting

Un numero crescente di leader aziendali sta adottando l’AI e la GenAI per rinnovare i processi aziendali, con una percentuale di lavoratori che utilizza regolarmente queste tecnologie più che raddoppiata rispetto al 2023, raggiungendo il 43%. L’intelligenza artificiale (AI) e la Generative AI (GenAI) stanno vivendo un periodo di svolta, con le aziende che procedono oltre le fasi sperimentali per integrare queste tecnologie all’interno delle loro strutture organizzative. BCG X, la divisione tecnologica del Boston Consulting Group (BCG), ha condotto un sondaggio su oltre 13mila lavoratori in 15 nazioni, inclusi circa 1.000 in Italia, per esplorare il loro atteggiamento verso queste tecnologie. Il risultato è stato pubblicato nel rapporto “AI at Work: Friend and Foe“.

Fra i lavoratori, fiducia e apprensione per l’AI

Le percezioni dei dipendenti globali su AI e GenAI stanno evolvendo in seguito alla maggiore diffusione di queste innovazioni. Globalmente, si registra un cauto ottimismo: il 42% dei lavoratori si dice fiducioso sull’impatto delle nuove tecnologie sul proprio lavoro, un aumento significativo rispetto al 26% dell’anno precedente. Tuttavia, cresce anche l’apprensione: il 49% degli utilizzatori abituali teme la possibile sparizione del proprio lavoro nei prossimi dieci anni a causa dell’evoluzione di AI e GenAI, una preoccupazione meno diffusa tra chi non utilizza tali tecnologie (24%).

BCG Consulting AI lavoratori

“Dallo studio emerge una doppia reazione alla GenAI: la familiarità con questa tecnologia è correlata alla sicurezza rispetto al suo uso, ma persiste ancora un certo diffuso timore nell’approccio ai nuovi strumenti.” spiega Paola Scarpa, Managing director e partner di BCG. “Trattandosi di una tecnologia rivoluzionaria, queste reazioni opposte non dovrebbero sorprendere. È necessario capire e analizzare le modalità complesse di risposta e l’interazione tra persone e GenAI, per lavorare sulla massimizzazione dei punti di forza da una parte dei talenti umani e dall’altro di quelli delle macchine.”

La nuova era della GenAI si caratterizza per una fiducia crescente e un focus sulla realizzazione del valore della tecnologia.

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Il 58% dei partecipanti al sondaggio risparmia almeno 5 ore alla settimana con la Gen AI

Secondo lo studio, il 58% dei partecipanti che impiegano la GenAI sul lavoro riesce a risparmiare almeno 5 ore settimanali; questo tempo viene reinvestito nell’affrontare più compiti (41%) o nuovi compiti (39%), nell’esplorazione della GenAI (38%) o nella gestione di attività strategiche (38%). A livello geografico, i risultati mostrano maggior ottimismo e minor ansia nei paesi del sud del mondo come Brasile, India, Nigeria e Sudafrica così come nel Medio Oriente rispetto ai mercati più maturi.

In Italia il 39% dei partecipanti mostra fiducia nell’uso della GenAI mentre il 18% esprime ansia riguardo all’utilizzo di questa tecnologia. L’Italia si posiziona quindi in una fascia intermedia a livello globale con maggiore fiducia rispetto agli Stati Uniti e al Giappone ma inferiore a quella osservata in India o Brasile.

L’adozione della GenAI varia notevolmente tra i diversi ruoli aziendali in Italia: mentre il 39% dei dipendenti usa regolarmente questa tecnologia sul lavoro, tra i manager la percentuale sale al 58%, arrivando al 76% tra i leader aziendali.

Un punto critico emerso dal rapporto è la formazione sulla GenAI: solo il 29% dei dipendenti italiani ha ricevuto formazione specifica su come questa possa cambiare il lavoro; tale percentuale sale al 47% tra i leader.

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Gen AI, i vantaggi al di là dei timori

Nonostante le sfide presentate dalla rapida evoluzione delle nuove tecnologie, gli utenti italiani della GenAI riportano numerosi vantaggi:

  • 85% afferma che essa consente un notevole risparmio di tempo;
  • 79% nota un incremento nella velocità d’esecuzione delle attività;
  • 83% osserva miglioramenti nella qualità del lavoro;
  • 81% trova il proprio lavoro più stimolante grazie all’utilizzo della GenAI.

Il futuro del lavoro suscita preoccupazioni particolarmente acute in Italia dove il 79% crede che la GenAI trasformerà radicalmente il proprio ambito professionale nei prossimi dieci anni; contemporaneamente metà degli intervistati teme che le proprie mansioni possano essere destinate a sparire.

Il report si conclude con alcune raccomandazioni rivolte alle organizzazioni interessate a implementare cambiamenti basati sulla GenAI:

  • adottare una mentalità trasformativa all’interno dell’azienda;
  • sviluppare programmi formativi estesi;
  • dimostrare i benefici indiretti legati all’utilizzo della nuova tecnologia;
  • anticipare le evoluzioni future relative ai ruoli professionali.

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