Quasi i tre quarti delle aziende italiane (73%) vede nell’intelligenza artificiale un’opportunità per incrementare i ricavi e il 67% ha pianificato di aumentare gli investimenti in questa tecnologia nel prossimo anno (Enterprise AI Maturity Index 2024 – ServiceNow). Entro il 2025, la quota di budget digitale per l’AI nelle organizzazioni EMEA crescerà del 40%, portando a un’ulteriore spesa netta pari a 30 miliardi di dollari (IDC Futurscape 2024).
Questi dati non sorprendono, se valutati nel quadro della fotografia scattata di recente da Gartner, secondo cui i lavoratori digitali risparmiano in media 3,37 ore a settimana grazie alla Gen AI (anche se i benefici non sono distribuiti equamente tra i dipendenti, ma variano in base alla complessità del lavoro e all’esperienza).
Ma le organizzazioni che stanno accelerando sull’AI guardano a benefici che vanno oltre la produttività: miglioramenti a livello di operazioni e processi, come l’automazione dei processi aziendali chiave o la riprogettazione dei ruoli per lavorare con i chatbot; miglioramenti a livello di business, come i risultati che creano nuovi flussi di entrate o ridisegnano la proposta di valore dell’impresa.
Come scrive Giulia Carosella, EMEA Digital business research lead di IDC Europe, nella ricerca IDC Futurscape 2024, “le organizzazioni reimmagineranno i loro modelli aziendali e operativi, fornendo nuove risposte a domande quali: come posso diventare più efficiente? Come posso fornire valore e impegnarmi meglio con i miei clienti? Come posso innovare e creare nuovi prodotti e servizi?”
Ecco che allora TD SYNNEX, distributore di soluzioni di Information Technology, con decine di migliaia di clienti, ha lanciato l’iniziativa Destination AI #ontheroad, rivolta all’intero ecosistema dell’intelligenza artificiale presente nel mercato. Vediamo di cosa si tratta.
Destination AI Tour, cinque tappe da qui al 2025
TD SYNNEX ha come mission aziendale quella di trasferire la tecnologia da chi la produce a chi la utilizza. Il tour Destination AI si articola in una serie di eventi che toccheranno cinque grandi città italiane: Padova, Bari, Firenze, Roma e Milano. Il taglio del nastro avverrà a Padova il 12 novembre 2024, per proseguire nel 2025 nelle altre città.
Ecco il programma stilato da TD SYNNEX. Si parte dalla formazione degli specialisti interni, incaricati di supportare le soluzioni AI offerte dai vendor del portafoglio, fino a coinvolgere l’ecosistema dei partner in senso ampio: dai rivenditori agli MSP, ISV e system integrator, fino ad arrivare, indirettamente, agli end user, gli utilizzatori finali. Questi ultimi beneficiano di una catena del valore capace di generare competenze e soluzioni nel campo dell’intelligenza artificiale. Destination AI vuole servire a sviluppare insieme ai vendor di tecnologia un ecosistema che possa mettere a fattor comune queste competenze. Lo scopo è quello di entrare in contatto coi partner, comprendere a che punto sono nel loro percorso di avvicinamento all’AI.
“Destination AI è il contenitore strategico che TD SYNNEX ha organizzato a livello mondiale per supportare l’intera catena del valore, quindi tendenzialmente i nostri clienti, ma anche il contatto con i clienti finali”, spiega Vincenzo Bocchi, Advanced Solutions Director Italia di TD SYNNEX.
TD SYNNEX, supporto ai vendor in tutte le fasi del ciclo di vendita
TD SYNNEX ha sviluppato competenze specifiche, asset, servizi e programmi di marketing in collaborazione con i vendor, per assicurare ai propri partner un vantaggio competitivo nel settore dell’intelligenza artificiale nel nostro mercato. Questo supporto si manifesta in tutte le fasi del ciclo di vendita: dalla conoscenza delle tecnologie e dei modelli disponibili, alla fase di abilitazione, fino al supporto nella vendita e nella gestione del progetto, e infine nella fase post-vendita.
“Sicuramente il primo passo è quello di comprensione, quindi andare a capire il mercato, dove sono le opportunità, come operano questi ecosistemi e quali sono le diverse situazioni”, illustra Bocchi. “Il secondo aspetto è quello di imparare, dopo aver compreso; quindi costruire le competenze, mettere a disposizione il canale delle competenze sia per formare i partner, sia, eventualmente, per fare al loro posto le soluzioni o presentare loro dei casi d’uso di terze parti che collaborano con noi”, prosegue.
Mentre gli outcome, storicamente, sono abbastanza standard, legati al tipo di piattaforma di processo, oggi sempre di più si tende a lavorare su una tematica, come l’intelligenza artificiale, che investe l’intero processo di business.
“Dove c’è un processo di business all’interno di un’azienda, là c’è un’opportunità di efficientare con l’intelligenza artificiale, senza andare volutamente a tirare in ballo grandi sistemi o tecnologie di frontiera”, commenta Bocchi
La competenza per assicurare ai vendor un vantaggio competitivo
Assicurare a un vendor un vantaggio competitivo sul mercato grazie all’intelligenza artificiale è sicuramente una questione di competenza. “Tra le competenze c’è quella di sviluppare nuovi linguaggi, come Python, oppure tutta la parte di modellazione, ossia di disegno di modelli. Spesso e volentieri questa fase è già stata portata avanti. Perché il mondo dell’intelligenza artificiale lavora su librerie aperte, su ecosistemi che, magari, sono più legati al mondo accademico”, continua Bocchi.
“Quindi, non è necessario ogni volta partire da zero per un business partner. Perché oggi ci sono librerie con infiniti casi d’uso, ci sono tool open source disponibili sul mercato; così come le competenze per integrarli non sono necessariamente quelle che può avere un nostro partner. Oggi, quindi, un partner deve comprendere l’opportunità che gli si presenta e capire quali competenze ha a disposizione per poterla cogliere”, afferma Bocchi. “Sempre di più, un cliente che vuole capire come riuscire a portare sul proprio business un vantaggio competitivo tramite l’utilizzo della tecnologia, si rivolge al partner”.
Negli ultimi anni, la trasformazione del modo di operare non è stata quella di installare semplicemente un server sul cloud, ma soprattutto di fare service management, ottimizzazioni di risorse. “Oggi l’intelligenza artificiale è un’opportunità di cambiamento di pari dimensioni, se non superiore”, conclude Bocchi.
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Contributo editoriale sviluppato in collaborazione con TD SYNNEX